Urbanistica.CILA e poteri repressivi e sanzionatori del comune
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TAR Campania (NA) Sez.IV n. 1338 del 6 aprile 2020
Urbanistica.CILA e poteri repressivi e sanzionatori del comune
La peculiare natura giuridica della CILA non preclude all’Amministrazione l’esercizio degli ordinari poteri repressivi e sanzionatori, implicitamente previsti dall’art. 6 bis DPR n. 360/01, nel caso in cui l’attività libera non coincida con l’attività ammessa
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Acque.Canone di depurazione e prestazione del servizio
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Cass.Civ. Sez. III n. 7947 del 20 aprile 2020 (PU 11 set 2019)
Pres. Amendola Est. Moscarini Ric.Ireti spa
Acque.Canone di depurazione e prestazione del servizio
Va esclusa la debenza del corrispettivo in tutti i casi di impossibilità materiale di fruizione del servizio di depurazione o di mancato funzionamento dello stesso per fatto non imputabile all'utente, stante l'assenza della controprestazione, cui non può non assimilarsi il caso di un impianto di depurazione che, pur esistente, non realizzi il servizio facendo venire meno il sinallagma previsto dalla legge.
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Urbanistica.Il rispetto delle distanze nelle demolizioni e ricostruzioni
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Il rispetto delle distanze nelle demolizioni e ricostruzioni
di Maria BITONDO
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Urbanistica.Potere di vigilanza del comune
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TAR Toscana Sez. III n. 390 del 31 marzo 2020
Urbanistica.Potere di vigilanza del comune
La questione relativa alla qualificazione giuridica ed alla liceità dell’apertura esistente su un manufatto esula dal potere di vigilanza riconosciuto al Comune in materia edilizia laddove un provvedimento abbia sanato il manufatto complessivamente considerato, nelle sue attuali dimensione e posizione, e non può legittimamente escludersi dalla sanatoria una finestra esistente, quale che ne fosse la qualificazione (luce o veduta) se il Comune non ha messo in dubbio la sussistenza del requisito della doppia conformità, prescritto per sanatoria edilizia ordinaria, né ha preteso, ai fini del rilascio del titolo, la produzione dell’atto di assenso scritto del proprietario confinante.
Urbanistica.Ordine di demolizione ed alienazione del manufatto da abbattere
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- Categoria: Cassazione Penale
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Cass. Sez. III n. 12037 del 14 aprile 2020 (CC 4 feb 2020)
Pres. Liberati Est. Scarcella Ric. Mafera
Urbanistica.Ordine di demolizione ed alienazione del manufatto da abbattere
L'esecuzione dell'ordine di demolizione dell’opera abusiva, impartito dal giudice con la sentenza di condanna, ai sensi dell’art. art. 31, co. 9, D.P.R. n. 380/2001, non subisce gli effetti scaturenti da eventuale alienazione del manufatto, anche se anteriore allo stesso provvedimento giurisdizionale. Ciò in quanto, il suddetto ordine, non possiede natura di sanzione penale, nel senso definito nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e dalla relativa giurisprudenza della Corte di Strasburgo (per tutti: G.C., 8 giugno 1976, C-5100/71, Engel and Others v. the Netherlands). Una tale qualificazione è esclusa in quanto mediante lo stesso non si intende punire la condotta del trasgressore: l'intervento del giudice penale è, piuttosto, finalizzato al ripristino dell'assetto originario del territorio, alterato dall'intervento edilizio abusivo. L’elemento centrale è da individuare nell’oggetto del provvedimento, rectius l'immobile da eliminare, prescindendosi invece dall'individuazione di responsabilità soggettive. L’ordine di demolizione ha, dunque, carattere reale e natura di sanzione amministrativa, con autonoma funzione ripristinatoria del bene giuridico leso. La sua esecuzione è doverosa nei confronti di tutti i soggetti che, in quanto in rapporto con il bene, vantano sullo stesso un diritto reale ovvero personale di godimento. La realità del provvedimento de quo determina l’irrilevanza della colpevolezza del destinatario, potendo e dovendo lo stesso essere eseguito anche nei confronti di soggetti estranei alla commissione del reato, sicché la sua operatività non potrebbe in alcun modo essere esclusa dalla alienazione a terzi della proprietà dell'immobile
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Urbanistica.Installazione di un’ascensore all’esterno di un condominio
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TAR Lombardia (MI) Sez.II n. 580 del 31 marzo 2020
Urbanistica.Installazione di un’ascensore all’esterno di un condominio
L’installazione di un ascensore all’esterno di un condominio non richiede il permesso di costruire, trattandosi della realizzazione di un volume tecnico, necessaria per apportare un’innovazione allo stabile, e non di una costruzione strettamente intesa. Ne discende che la realizzazione di un ascensore non concorre alla creazione di volume o di superficie aventi rilievo in ambito edilizio, non generando tale opera un autonomo carico urbanistico.
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- Urbanistica.Lottizzazione abusiva prescrizione e confisca
- Caccia e animali.Utilizzo di collare elettrico
- Beni culturali.Vincoli di tutela indiretta
- Aria.Le emissioni di sostanze pericolose
- Urbanistica.Presupposti per la cessione di cubatura
- Urbanistica.False attestazioni o asseverazioni
- Ambiente in genere.VIA e valutazione unitaria delle opere
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- Ambiente in genere.Ecologia del paesaggio
- Urbanistica.Presupposti della fattispecie di lottizzazione abusiva
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