La storia di lexambiente

Lexambiente nasce nel 1998 da un'idea di Luca RAMACCI, magistrato allora in servizio presso la Procura Circondariale di Venezia con funzioni di sostituto procuratore della Repubblica.
Il nome Lexambiente venne suggerito da un collega (il dott. Michele MATURI, anch'egli all'epoca sostituto procuratore presso il medesimo ufficio) quando si rese necessario registrare un dominio.
Il sito venne ospitato gratuitamente per un lungo preriodo presso i server della società veneziana Venezia.net, grazie alla disponibilità del titolare, Antonio De Vecchi.
Lexambiente successivamente è stato ospitato su server della Energit.Spa e poi su VPS dedicati.
Tutte le spese sono sostenute personalmente dal Luca Ramacci.
Il sito si poneva primo luogo lo scopo di diffondere, attraverso il potente strumento del web allora agli albori, le informazioni in tema di diritto ambientale. Vi era inoltre l'esigenza di evitare che una materia così delicata fosse monopolio esclusivo di pochi noti.
Inizialmente Lexambiente - che non ha una vera e propria redazione - aveva cadenza mensile. Successivamente, per rendere più efficace e rapida l'informazione l'aggiornamento viene effettuato man mano che le informazioni vengono reperite, in pratica giornalmente.
Originariamente il logo (rappresentante un leone di S. Marco che cerca tra le ciminiere di Marghera) venne realizzato, a metà degli anni novanta, dal Dott. Edoardo MURGO (compagno di liceo dell'autore del sito oltre che abile disegnatore e pittore per hobby) su indicazioni dello stesso Luca Ramacci per essere utilizzato quale stemma del Nucleo Tutela Ambiente della Procura Circondariale, un reparto interforze istituito presso la Sezione di PG della Procura Circondariale di Venezia coordinato dallo stesso magistrato e destinato ad operare nel settore dei reati ambientali.  Il logo è stato poi utilizzato, fin dalle origini per identificare il sito. Successivamente, nel 2006, è stato sostituito da un'aquila - uno dei simboli di Roma - città dove l'autore del sito è nato e si è trasferito dal 2003 dopo 17 anni di permanenza in Veneto. Il logo è stato realizzato da "Simosito", Simone Ramacci (all'età di13 anni). L'aquila del logo ha poi subìto nel tempo varie modifiche.
Nel 2018 al sito orginario è stata affiancata la rivista scientifica Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'ambiente fondata e diretta da Luca RAMACCI e Carlo RUGA RIVA, professore ordinario di diritto penale presso l'Università di Milano - Bicocca.

 

Chi è Luca RAMACCI ?

Magistrato, è attualmente Presidente di Sezione presso la Terza Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione dove ha svolto le funzioni di Consigliere dal 2010 al 2021.
Dal 2003 al 2010 Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, ha precedentemente svolto le medesime funzioni in Belluno e Venezia.
Autore di numerosi articoli su riviste nazionali ed internazionali, è stato relatore in convegni nazionali ed internazionali ed ha tenuto conferenze presso master e scuole di specializzazione post universitarie.
E’ stato più volte chiamato a contribuire alla formazione del personale di polizia giudiziaria in Italia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Polizie Locali) ed all’estero nelle tecniche di indagini sui reati ambientali.
Nominato più volte relatore nei corsi di aggiornamento professionale per magistrati organizzati dal Consiglio Superiore della Magistratura e dalla Scuola Superiore per la magistratura, è autore di diversi volumi utilizzati anche come testi di studio in diverse università.
E’ stato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ed ha fatto parte più volte di Commissioni di esperti presso il Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

 

Contatti e collaborazioni

Tutte le comunicazioni indirizzate a Lexambiente possono essere effettuate all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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Ricerca di documenti e testi
 
 
I documenti sono suddivisi per materia (ad es. "acque", "rifiuti" etc.) e per categoria (ad es. "legislazione nazionale", "Giurisprudenza penale merito" etc.) è pertanto possibile ricercare, ad es. tutta la "giurisprudenza penale di merito" in tema di "rifiuti" oppure tutti i documenti (legislazione, giurisprudenza etc.) in tema di "acque".
I documenti possono essere recuperati in modi diversi:
1. In base alla materia cliccando nel menù sulla voce "Materie".
Comparirà una pagina contenente tutti gli articoli pubblicati relativi alla materia selezionata.
Gli articoli sono raggruppati per categoria (ad es. Giurisp. amministrativa TAR, Giurisprudenza cass. Civ., etc.).
Cliccando sull'indice della materia si aprirà una pagina con l'elenco degli articoli contenuti in quella categoria (quindi, ad esempio, cliccando su rifiuti e, successivamente, su giurisp. pen. merito si otterà l'elenco di tutte le sentenze in materia di rifiuti emesse dai giudici di merito).
Un apposito box consente poi di filtrare i singoli articoli in base ai termini contenuti nel titolo.
2. Con il motore di ricerca interno cliccando nel menù sulla voce "Cerca".
Si avrà così accesso al motore di ricerca interno che cosente la ricerca "full text" nell'intero archivio. Nello spazio apposito potrà inserirsi una parola chiave (ad es. "discarica") e lanciare la ricerca. Verranno così cercati tutti i documenti in cui compare quella parola.
E' anche possibile delimitare la ricerca all'interno di una determinata categoria e relativamente ad un periodo compreso tra due date.
Per quanto riguarda, in particolare, la ricerca di una particolare sentenza, bisogna, ovviamente conoscerne gli estremi.
I dati rilevanti di una sentenza sono: data, numero e nomi delle parti.
E’ tuttavia opportuno tenere presente che:
- se la sentenza è stata citata in un testo pubblicato altrove i dati indicati potrebbero essere riportati in modo errato;
- la data indicata potrebbe essere quella della pronuncia o quella del deposito;
- il numero potrebbe essere quello della sentenza, quello del procedimento o (come ad esempio nel caso delle sentenze della Cassazione penale) quello della massima o quello progressivo di deposito.
Se si conosce quindi il nome di una delle parti o, nel caso delle sentenze penali, dell’imputato e si hanno altri elementi tra quelli indicati la ricerca avrà maggiori possibilità di successo.
Queste indicazioni valgono per qualsiasi tipo di ricerca e non solo per quelle che si possono effettuare in questo sito.
Per la ricerca di testi di legge aggiornati è consigliato il sito normattiva.it