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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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  • Ceag. Rapporto ecomafia 2004
  • Urbanistica.Pianificazione territoriale e disciplina delle distanze minime tra edifici
  • Rifiuti.Considerazioni sulla figura del responsabile tecnico di gestione rifiuti e sui test di qualificazione
  • Ambiente in genere.Inquinamento del suolo e principio “chi inquina paga”
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Ambiente in genere.Il nudge (anche nell’ambiente) tra managerialismo e Foucault

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 14 Novembre 2025
Visite: 175

Il nudge (anche nell’ambiente) tra managerialismo e Foucault

di Alberto PIEROBON

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Urbanistica.Provvedimento di conservazione delle opere abusive acquisite al patrimonio comunale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 14 Novembre 2025
Visite: 137

Consiglio di Stato Sez. VII n.8409 del 30 ottobre 2025
Urbanistica.Provvedimento di conservazione delle opere abusive acquisite al patrimonio comunale

L’art. 31, comma 5, del testo unico dell’edilizia prevede che «L’opera acquisita è demolita con ordinanza del dirigente o del responsabile del competente ufficio comunale a spese dei responsabili dell'abuso, salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l'esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l'opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell'assetto idrogeologico». La norma – a chiusura di un articolato sistema sanzionatorio suscettibile di operare a fronte di edificazioni non legittime e non altrimenti recuperabili alla legittimità a favore dei privati – palesemente offre una via di uscita (consentendo, di fatto, alla mano pubblica ciò che non è permesso alla parte privata) rispetto alla soluzione finale della demolizione dell’edificazione abusiva, permettendo che – questa volta in mano pubblica – l’edificazione non legittima resti pur sempre in situ. Affinché il vantaggio (unilaterale, in quanto possibile solo alla mano pubblica) si determini effettivamente, la disposizione in parola pone peraltro dei requisiti destinati a fungere da presupposto all’evento (sussistenza di prevalenti interessi pubblici; mancanza di contrasto dell’edificazione, pur sempre abusiva, con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell'assetto idrogeologico). Della ricorrenza di questi presupposti arbitro è l’ente locale (giacché è lo stesso ad auto individuarli) ma, per l’eventualità di errori od indulgenze, al privato controinteressato resta in ogni caso la residua difesa di poterne dimostrare l’insussistenza. Dunque, il provvedimento di conservazione delle opere abusive già acquisite al patrimonio comunale, di competenza del consiglio comunale, ha contenuto altamente discrezionale ed è una scelta funzionale all’interesse pubblico, come stabilito dall’art. 31, comma 5, del d.p.r. n. 380 del 2001

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Ambiente in genere.Procedura di estinzione delle contravvenzioni ambientali dopo le novità del D.L. 116/2025

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Categoria: Ambiente in genere
Pubblicato: 12 Novembre 2025
Visite: 593

Dipartimento di Economia Università Ca’ Foscari Venezia

Accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Venezia

MASTER IN DIRITTO DELL’AMBIENTE E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE A.A. 2025/26

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Urbanistica.Decreto Salva Casa e cambio di destinazione d’uso

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 12 Novembre 2025
Visite: 261

Consiglio di Stato Sez. VII n. 7951 del 0 ottobre 2025
Urbanistica.Decreto Salva Casa e cambio di destinazione d’uso

La parziale liberalizzazione del cambio di destinazione d’uso introdotta dal c.d. Salva Casa riguarda unicamente le zone A-B-C del D.M. n. 1444/68 e non la zona E - agricola. Infatti, tuttora, non è possibile in assenza di titolo e del rispetto dei presupposti di legge e di zona, operare con o senza opere edilizie un cambio di destinazione in zona agricola da residenziale - rurale a commerciale. 

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Sviluppo sostenibile.Impianti fotovoltaici e titolo abilitativo

Dettagli
Categoria principale: Sviluppo sostenibile
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 11 Novembre 2025
Visite: 272

Consiglio di Stato Sez. IV n. 8197 del 22 ottobre 2025
Sviluppo sostenibile.Impianti fotovoltaici e titolo abilitativo

I tre elementi sintomatici della unitarietà di un progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, rilevante ai fini dell'individuazione del titolo abilitativo richiesto, sono costituiti dalla circostanza che gli impianti sono localizzati in aree vicine, sono riconducibili al medesimo “centro di interessi” e condividono lo stesso punto di connessione

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Rifiuti.Brevi riflessioni sul piano gestione rifiuti regionale

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Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 11 Novembre 2025
Visite: 241

Brevi riflessioni sul piano gestione rifiuti regionale  (o delle Provincie autonome) tra i princìpi (in particolare)  di autosufficienza, prossimità, criteri ARERA  su impianti minimi, autorizzazioni, ecc.

di Alberto PIEROBON

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  • Rumore.Movida e inquinamento acustico: l’incertezza della Cassazione
  • Rifiuti.Interdittiva antimafia
  • Acque.La criminologia e l’inquinamento del mare
  • Urbanistica.Permesso di costruire convenzionato
  • Urbanistica.Ristrutturazione pesante
  • Urbanistica.Lotto urbanisticamente unitario già oggetto di uno o più interventi edilizi
  • Rifiuti.Il “bonus rifiuti” svela gli arcani della tariffa rifiuti?
  • Urbanistica.Omessa denuncia dei lavori e presentazione dei progetti e l'inizio dei lavori senza previa autorizzazione
  • Urbanistica.Requisiti della demo-ricostruzione e differenza con la nuova costruzione
  • Rifiuti.Ambito di applicabilità dell’art. 255, commi 1.2, 1-bis, 1-ter, del D.Lgs. 152/2006 e rapporto con i regolamenti comunali

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