Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
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La revoca della confisca dei terreni abusivamente lottizzati e la approvazione di una variante agli strumenti urbanistici, secondo il disposto della L. n. 47 del 1985, art . 29.
di Antonio VERDEROSA
Consiglio di Stato Sez. III n. 8747 del 4 novembre 2024
Urbanistica.Nozione di responsabile dell'abuso
Il sintagma “responsabile dell'abuso”, contenuto in numerose norme del Dpr n. 380 del 2001, è riferibile a più categorie di soggetti (persone fisiche o giuridiche), per tale dovendo intendersi lo stesso esecutore materiale ovvero chi abbia la disponibilità del bene, al momento dell'emissione della misura repressiva, ivi compresi, evidentemente, concessionari o conduttori dell'area interessata, fatte salve le eventuali azioni di rivalsa di questi ultimi - oltre che dei proprietari - nei confronti degli esecutori materiali delle opere, sulla base dei rapporti interni intercorsi (fattispecie relativa ad amministratrice di una società concessionaria di un’area demaniale).
Cass. Sez. III n. 42369 del 19 novembre 2024 (UP 22 ott 2024)
Pres. Ramacci Rel. Andronio Ric. Caponetti
Urbanistica.Mutamento di destinazione d’uso mediante opere
In tema di reati edilizi, il mutamento di destinazione d’uso mediante opere richiede il permesso di costruire per le modifiche che comportano il passaggio di categoria urbanistica dell’immobile e, se il cambio d’uso è eseguito nei centri storici, per quelle all’interno di una medesima categoria omogenea
La repressione degli abusi edilizi: i più recenti orientamenti del C.G.A.R.S
di Solveig COGLIANI
Pubblicazione dell'Ufficio Studi della Giustizia amministrativa
Consiglio di Stato Sez. VI n. 9167 del 15 novembre 2024
Urbanistica.Abusi edilizi ed attività commerciali
In sede di rilascio dell'autorizzazione commerciale occorre tenere presenti i presupposti aspetti di conformità urbanistico - edilizia dei locali in cui l'attività commerciale si va a svolgere, con l'ovvia conseguenza che il diniego di esercizio di attività di commercio deve ritenersi senz'altro legittimo, ove fondato su rappresentate ed accertate ragioni di abusività dei locali nei quali l'attività commerciale viene svolta; il legittimo esercizio dell'attività commerciale è, pertanto, ancorato alla iniziale e perdurante regolarità sotto il profilo urbanistico - edilizio dei locali in cui essa viene posta in essere
Cass. Sez. III n. 42610 del 21 novembre 2024 (UP 22 ott 2024)
Pres. Ramacci Rel. Bucca Ric. Novelli
Rifiuti.Deposito temporaneo escluso in caso di collocazione di un cassone sulla pubblica via
La collocazione di un cassone sulla pubblica via esclude che possa configurarsi la figura del deposito temporaneo che, giova ricordarlo, presuppone, fra i vari requisiti, che i rifiuti siano depositi sull’ “intera area su cui si svolge l’attività che ha determinato la produzione dei rifiuti” (art. 185 bis d. lgs. 152/2006). Anche considerato che l’elaborazione giurisprudenziale ha ritenuto che per luogo di produzione del rifiuto va inteso non solo quello ove lo stesso è stato materialmente prodotto ma anche quello nella disponibilità del produttore che sia funzionalmente collegato al precedente, non si vede come il tratto della carreggiata di una strada provinciale su cui era collocato il cassone possa rientrare nel perimetro delimitato dalla previsione normativa. Va aggiunto, in ogni caso, che l'onere di dimostrare l'esistenza del collegamento fra il luogo di stoccaggio e quello di produzione dei rifiuti incombe sulla parte privata che deduce la liceità del deposito temporaneo.
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