Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 46245 del 17 dicembre 2024 (UP 9 lug 2024)
Pres. Galterio Est. Gentili Ric. Fazzari
Rifiuti.Attività di raccolta di veicoli fuori uso in assenza di autorizzazione
L'attività di raccolta di veicoli fuori uso in assenza di autorizzazione è considerata tale da integrare la violazione dell'art. 256, comma primo, lettera b), del dlgs. n. 152 del 2006. La attribuzione a tale genere di rifiuti del predicato della pericolosità non necessita di particolari accertamenti, quando risulti, anche soltanto per le modalità di raccolta e deposito, che lo stesso non è stato sottoposto ad alcuna operazione finalizzata alla rimozione dei liquidi o delle altre componenti pericolose
Consiglio di Stato Sez. III n. 9674 del 3 dicembre
Beni culturali. Nozione di opera monumentale
L’attributo di “monumentale” riferito ad una villa deve ragionevolmente ricomprendere l’intero complesso architettonico di cui essa è parte. Sarebbe invero illogico escludere da essa – e dunque dal vincolo che la riguarda – l’area prospiciente il fabbricato che contribuisce a rappresentare il significato storico-tradizionale dell’opera, che, anche nella sua percezione visiva, si presenta come un inscindibile unicum. A voler seguire una lettura restrittiva, invero, i proprietari sarebbero liberi di eseguire sulle aree, cortilizia e di accesso all’edificio, qualsivoglia intervento, compresi quelli che comportano l’utilizzo di materiali non tradizionali o comunque incompatibili con quelli di costruzione del palazzo, così come di adottare qualsivoglia soluzione architettonica per gli spazi circostanti, il che porterebbe un inevitabile svilimento dei valori culturali che vanno, al contrario, conservati e protetti.
Cass. Sez. III n. 45250 del 10 dicembre 2024 (CC 6 nov 2024)
Pres. Di Nicola Est. Bucca Ric. PM in proc.Luciano
Urbanistica.Nozione di totale difformità
Si è in presenza di una difformità totale rispetto all'organismo edilizio assentito "allorché si costruisca "aliud pro alio", e ciò è riscontrabile allorché i lavori eseguiti tendano a realizzare opere non rientranti tra quelle consentite, che abbiano una loro autonomia e novità, oltre che sul piano costruttivo, anche su quello della valutazione economico- sociale. Nell’art. 31 del D.P.R. n. 380 del 2001 l'espressione "organismo edilizio" indica sia una sola unità immobiliare sia una pluralità di porzioni volumetriche e la difformità totale può riconnettersi sia alla costruzione di un corpo autonomo sia all'effettuazione di modificazioni con opere anche soltanto interne tali da comportare un intervento che abbia rilevanza urbanistica in quanto incidente sull'assetto del territorio attraverso l'aumento del c.d. "carico urbanistico". Difformità totale può aversi, inoltre, anche nel caso di mutamento della destinazione d'uso di un immobile o di parte di esso, realizzato attraverso opere implicanti una totale modificazione rispetto al previsto; il riferimento alla "autonoma utilizzabilità" non impone che il corpo difforme sia fisicamente separato dall'organismo edilizio complessivamente autorizzato, ma soltanto che conduca alla creazione di una struttura precisamente individuabile e suscettibile di un uso indipendente, anche se l'accesso a detto corpo sia possibile esclusivamente attraverso lo stabile principale
Consiglio di Stato Sez. VII n. 9679 del 3 dicembre 2024
Urbanistica. Valutazione degli abusi edilizi
La valutazione degli abusi edilizi e/o paesaggistici presuppone una visione complessiva e non atomistica delle opere che sono state eseguite, in quanto il pregiudizio arrecato al regolare assetto del territorio o al paesaggio non deriva da ciascun intervento singolarmente considerato, ma dai lavori complessivamente considerati nel loro contestuale impatto edilizio e paesistico
Cass. Sez. III n. 45587 del 11 dicembre 2024 (CC 14 nov 2024)
Pres. Ramacci Est. Scarcella Ric. Marro
Urbanistica.Giudice penale e titolo abilitativo
Il giudice penale non è vincolato nella valutazione ad esso spettante e relativa alla configurabilità del reato urbanistico, alla esistenza e persistente validità di un titolo abilitativo ove, fattualmente, ne emerga la illegittimità, non trattandosi di procedere alla sua disapplicazione. Inoltre, si è più volte affermato che in tema di reati edilizi, il giudice penale ha il potere-dovere di verificare in via incidentale la legittimità del permesso di costruire in sanatoria e la conformità delle opere agli strumenti urbanistici, ai regolamenti edilizi ed alla disciplina legislativa in materia urbanistico-edilizia, senza che ciò comporti l'eventuale "disapplicazione" dell'atto amministrativo ai sensi dell'art. 5 della legge 20 marzo 1865 n. 2248, allegato E, atteso che viene operata una identificazione in concreto della fattispecie con riferimento all'oggetto della tutela, da identificarsi nella salvaguardia degli usi pubblici e sociali del territorio regolati dagli strumenti urbanistici
Consiglio di Stato Sez. II n. 8591 del sentenza 28 ottobre 2024
Urbanistica.Applicabilità art. 34-bis del TU edilizia
La tolleranza del 2% prevista dall’art. 34-bis del d.P.R. n. 380/2001, rubricato “Tolleranze costruttive” è applicabile alle difformità realizzate nel corso della realizzazione di un progetto approvato e non anche alle ipotesidi scostamenti previsti in un progetto finalizzato alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi in conseguenza di un provvedimento repressivo di abusi.
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