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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Elettrosmog.Assimilazione delle infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria

Dettagli
Categoria principale: Elettrosmog
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 16 Dicembre 2022
Visite: 2737

Consiglio di Stato Sez. VI n. 10228 del 21 novembre 2022
Elettrosmog.Assimilazione delle infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria

Le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione, di cui agli artt. 87 e 88, sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria di cui all'art. 16, comma 7, d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, pur restando di proprietà dei rispettivi operatori e, quindi, come tali sono compatibili con ogni destinazione funzionale prevista dalla pianificazione urbanistica e devono essere localizzate in modo che sia assicurato un servizio capillare. Nonostante il riconoscimento del carattere di opere di pubblica utilità e malgrado l’assimilazione ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria, le predette infrastrutture non possono essere evidentemente localizzate indiscriminatamente in ogni sito del territorio comunale, perché, al cospetto di rilevanti interessi di natura pubblica l’esigenza della realizzazione dell’opera di pubblica utilità può risultare cedevole. Ma è lo stesso Codice delle comunicazioni elettroniche a fare espressamente «salve le limitazioni derivanti da esigenze della difesa e della sicurezza dello Stato, della protezione civile, della salute pubblica e della tutela dell’ambiente e della riservatezza e protezione dei dati personali, poste da specifiche disposizioni di legge o da disposizioni regolamentari di attuazione» (art. 3 comma 3). A questi fini, l’installazione di infrastrutture «viene autorizzata dagli enti locali, previo accertamento, […] della compatibilità del progetto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, stabiliti uniformemente a livello nazionale in relazione al disposto della legge 22 febbraio 2001, n. 36 e relativi provvedimenti di attuazione» (art. 87, comma 1, del d.lgs. n. 259 del 2003).

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Acque.Metodiche di prelievo e campionamento

Dettagli
Categoria principale: Acque
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 15 Dicembre 2022
Visite: 3623

Cass. Sez. III n. 45434 del 30 novembre 2022 (UP 16 nov 2022)
Pres. Ramacci Est. Noviello Ric. Brandolin
Acque.Metodiche di prelievo e campionamento

Le indicazioni sulle metodiche di prelievo e campionamento del refluo, contenute nell'allegato 5 alla Parte II^ del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (campione medio prelevato nell'arco di tre ore), non costituiscono un criterio legale di valutazione della prova e possono essere derogate, anche con campionamento istantaneo, in presenza di particolari esigenze individuate dall'organo di controllo, delle quali deve essere data motivazione e tali esigenze possono derivare dalle caratteristiche del ciclo produttivo, dal tipo di scarico - continuo, discontinuo, istantaneo - dal tipo di accertamento

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Ambiente in genere.Accesso alle informazioni ambientali

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 15 Dicembre 2022
Visite: 1850

Consiglio di Stato Sez. IV n. 10275 del 22 novembre 2022
Ambiente in genere.Accesso alle informazioni ambientali

La ratio della disciplina relativa all’accesso al pubblico alle informazioni ambientali che si rinviene, segnatamente, nell’art. 1 del d.lgs. 19 agosto 2005 n. 195: la disciplina emanata in attuazione della direttiva 2003/4/CE è principalmente volta a far conoscere al pubblico e quindi alla collettività le informazioni che riguardano l’ambiente in un’ottica di trasparenza e di massima diffusione, al fine “di contribuire sensibilizzare maggiormente il pubblico alle questioni ambientali, a favorire il libero scambio di opinioni, ad una più efficace partecipazione del pubblico al processo decisionale in materia e, infine, a migliorare l’ambiente” (I considerando della direttiva 2003/4/Ce)

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Ambiente in genere.Prescrizioni e improcedibilità azione penale

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 14 Dicembre 2022
Visite: 2665

Cass. Sez. III n. 44865 del 25 novembre 2022 (UP 19 ott 2022)
Pres. Ramacci Est. Semeraro Ric. Maci
Ambiente in genere.Prescrizioni e improcedibilità azione penale

In tema di reati ambientali, l'omessa indicazione all'indagato, da parte dell'organo di vigilanza o della polizia giudiziaria, ai sensi degli artt. 318-bis e ss. del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, delle prescrizioni la cui ottemperanza è necessaria per l'estinzione delle contravvenzioni, non è causa di improcedibilità dell'azione penale. Gli artt. 318-ter e ss. d.lgs. n. 152 del 2006 non stabiliscono affatto che l'organo di vigilanza o la polizia giudiziaria debbano obbligatoriamente impartire una prescrizione per consentire al contravventore l'estinzione del reato, vuoi perché non vi è alcunché da regolarizzare, vuoi perché la regolarizzazione è già avvenuta ed è congrua, con la conseguenza che l'eventuale mancato espletamento della procedura di estinzione non comporta l'improcedibilità dell'azione penale. La norma, espressamente, non afferma che la procedura ex art. 318-ter e ss. d.lgs. n. 152 del 2006 configuri una condizione di procedibilità dell'azione penale.

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Rifiuti.Condotta lesiva conseguente a mala gestione di discarica

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 14 Dicembre 2022
Visite: 1988

Consiglio di Stato Sez. IV n. 10075 del 16 novembre 2022
Rifiuti.Condotta lesiva conseguente a mala gestione di discarica

In termini generali, è chiara la distinzione fra illecito permanente e illecito istantaneo ad effetti permanenti. Il primo consiste in una condotta che perdura, e che mantiene il bene in condizioni di danneggiamento, con la conseguenza che il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui tali condizioni siano state volontariamente eliminate dal danneggiante ovvero la condotta sia stata resa impossibile dalla perdita incolpevole della disponibilità del bene da parte di quest'ultimo. Il secondo invece consiste in una condotta dannosa che si esaurisce in un tempo definito, anche se gli effetti di danno da essa cagionati perdurano ulteriormente, con la conseguenza che il termine di prescrizione incomincia a decorrere nel momento in cui è cessata la condotta stessa. La condotta lesiva rappresentata da una presunta mala gestione di una discarica, che avrebbe prodotto conseguenze dannose ovvero pericolose nello spazio fisico circostante è unitaria. Questa condotta lesiva è effettivamente una condotta protratta nel tempo, che mantiene il bene danneggiato in condizioni di pregiudizio. La natura di questa condotta non muta in base alla qualificazione giuridica che si possa dare del bene da essa offeso; in altre parole, quanto si è detto non muta a seconda che lo spazio fisico circostante venga qualificato sotto il profilo del bene giuridico ambiente, ovvero sotto il profilo del diritto soggettivo di proprietà: a fronte di una stessa identica condotta, identica deve essere la disciplina della prescrizione del diritto al risarcimento, con soluzione oltretutto conforme ad equità sostanziale.

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Rifiuti.Materie fecali e fertirrigazione

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 13 Dicembre 2022
Visite: 1881

Cass. Sez. III n. 45113 del 28 novembre 2022 (UP 28 ott 2022)
Pres. Di Nicola Est. Corbo Ric. Di Matteo
Rifiuti.Materie fecali e fertirrigazione

Le materie fecali sono escluse dalla disciplina dei rifiuti di cui al d.lgs. n. 152 del 2006 a condizione che provengano da attività agricola e che siano effettivamente riutilizzate nella stessa attività e la pratica della "fertirrigazione", che sottrae il deposito delle deiezioni animali alla disciplina sui rifiuti, richiede sia l'esistenza effettiva di colture in atto sulle aree interessate dallo spandimento, sia l'adeguatezza di quantità e qualità degli effluenti e dei tempi e modalità di distribuzione al tipo e fabbisogno delle colture, sia l'assenza di dati sintomatici di una utilizzazione incompatibile con la “fertirrigazione”, quali lo spandimento di liquami lasciati scorrere per caduta a fine ciclo vegetativo.

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  • Ambiente in genere.Impugnazione procedura di VAS
  • Urbanistica.Usufruttuario immobile abusivo
  • Urbanistica.Differenza tra ristrutturazione e restauro-risanamento conservativo
  • Beni Ambientali.Autorizzazioni paesaggistiche ed infrastrutture strategiche
  • Rifiuti.Abbandono di rifiuti e responsabilità “condivisa”: qualche dubbio.
  • Urbanistica.Diffida adottata ai sensi dell'art. 35 TU edilizia
  • Urbanistica.Caratteristiche della sanatoria
  • Rifiuti.Autorizzazione unica e termine di avvio e di completamento dei lavori
  • Urbanistica.Sequestro manufatto abusivo e ordine sospensione lavori
  • Rifiuti.L’impiego della barriera idraulica negli interventi di messa in sicurezza

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