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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Sviluppo sostenibile.Sulla compatibilità col diritto dell’Unione europea degli incentivi alla produzione di energie rinnovabili

Dettagli
Categoria principale: Sviluppo sostenibile
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 08 Febbraio 2024
Visite: 1794

Consiglio di Stato Sez. II n. 926 del 30 gennaio 2024
Sviluppo sostenibile.Sulla compatibilità col diritto dell’Unione europea degli incentivi alla produzione di energie rinnovabili

Va rimessa alla Corte di giustizia dell’Unione europea la seguente questione pregiudiziale: dica la Corte di giustizia se i principi recati dall’art. 3 della direttiva 2001/28/CE e dall’art. 4 della direttiva 2018/2001/UE ostano o non ostano a una normativa interna, quale l’art. 7, comma 7, del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 4 luglio 2019, che, nell’ambito di un regime nazionale di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili, preveda, con riferimento a fattispecie in cui i produttori vendono l’energia sul libero mercato, un meccanismo incentivante (c.d. “a due vie”) in forza del quale, rispetto ai soli impianti di nuova costruzione di potenza pari o superiore a 250 kW, l’incentivo è calcolato come differenza tra la tariffa spettante all’impresa (determinata tenendo conto, da un lato, delle tariffe di riferimento previste per ciascuna tipologia d’impianto e d’intervento, dalla normativa applicabile e, dall’altro, delle riduzioni offerte al ribasso dall’operatore nell’ambito delle procedure di asta o registro, nonché delle ulteriori decurtazioni previste in via generale dalla normativa interna) e il prezzo zonale orario, con conseguente obbligo di riversare le somme eccedenti il valore della tariffa spettante quando il prezzo zonale orario sia a essa superiore (c.d. “incentivo negativo”)

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Urbanistica.Mutamento destinazione uso e carico urbanistico

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 08 Febbraio 2024
Visite: 3350

Consiglio di Stato Sez. VII n. 314 del 9 gennaio 2024
Urbanistica.Mutamento destinazione uso e carico urbanistico

In generale, il mutamento di destinazione d'uso di un immobile deve considerarsi urbanisticamente rilevante e, come tale, soggetto di per sé all'ottenimento di un titolo edilizio abilitativo, con l'ovvia conseguenza che il mutamento non autorizzato della destinazione d'uso che alteri il carico urbanistico integra una situazione di illiceità a vario titolo, che può e anzi deve essere rilevata dall'Amministrazione nell'esercizio del suo potere di vigilanza. Sulla base della definizione di aumento del carico urbanistico, si deve inoltre affermare che l’aumento dello stesso si verifica quando la modifica della destinazione funzionale dell'immobile determina una attrazione per un maggior numero di persone, con la conseguente necessità di un utilizzo più intenso delle urbanizzazioni esistenti. 

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Ambiente in genere.Il paesaggio e l’ambiente non sono asserviti alla produzione di energia da fonti rinnovabili

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 07 Febbraio 2024
Visite: 3057

Il paesaggio e l’ambiente non sono asserviti alla produzione di energia da fonti rinnovabili

di Stefano DELIPERI

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Urbanistica.Onere della prova in materia di domanda di sanatoria di abusi edilizi

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 07 Febbraio 2024
Visite: 1658

Consiglio di Stato Sez. II  n. 853 del 26 gennaio 2024
Urbanistica.Onere della prova in materia di domanda di sanatoria di abusi edilizi

L’onere di provare l’esistenza dei presupposti per il rilascio del provvedimento di sanatoria, tra cui, in primis, la data dell’abuso grava sul richiedente; infatti, solo il privato può fornire, in quanto ordinariamente ne dispone, inconfutabili atti, documenti o altri elementi probatori che siano in grado di radicare la ragionevole certezza dell’epoca di realizzazione dell’abuso, mentre l’amministrazione non può materialmente accertare quale fosse la situazione all’interno del suo territorio 

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Beni culturali.Vincoli di tutela indiretta

Dettagli
Categoria principale: Beni Culturali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 07 Febbraio 2024
Visite: 2710

Consiglio di Stato Sez. VI n. 276 del 8 gennaio 2024
Beni culturali.Vincoli di tutela indiretta

In tema di prescrizioni di tutela indiretta del bene culturale previste dal c.d. Codice dei beni culturali e del paesaggio, l'art. 45 attribuisce all'Amministrazione la funzione di creare le condizioni affinché il valore culturale insito nel bene possa compiutamente esprimersi, senza altra delimitazione spaziale e oggettiva che non quella attinente alla sua causa tipica, che è di "prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro", secondo criteri di congruenza, ragionevolezza e proporzionalità. Tali criteri sono tra loro strettamente connessi e si specificano nel conseguimento di un punto di equilibrio identificabile nella corretta funzionalità dell'esercizio del potere di vincolo: perciò il potere che si manifesta con l'atto amministrativo deve essere esercitato in modo che sia effettivamente congruo e rapportato allo scopo legale per cui è previsto. Scopo legale che, nel caso del vincolo indiretto, concerne la cosiddetta cornice ambientale di un bene culturale: ne deriva che il limite di legittimità in cui si iscrive l'esercizio di tale funzione deve essere ricercato nell'equilibrio che preservi, da un lato, la cura e l'integrità del bene culturale e, dall'altro, che ne consenta la fruizione e la valorizzazione dinamica. L'imposizione del vincolo indiretto costituisce espressione della discrezionalità tecnica dell'Amministrazione, sindacabile in sede giurisdizionale quando l'istruttoria si riveli insufficiente o errata o la motivazione risulti inadeguata o presenti manifeste incongruenze o illogicità anche per l'insussistenza di un'obiettiva proporzionalità tra l'estensione del vincolo e le effettive esigenze di protezione del bene di interesse storico-artistico, e si basa sull'esigenza che lo stesso sia valorizzato nella sua complessiva prospettiva e cornice ambientale, onde possono essere interessate dai relativi divieti e limitazioni anche immobili non adiacenti a quello tutelato purché allo stesso accomunati dall'appartenenza ad un unitario e inscindibile contesto territoriale. Se è vero, infatti, che l'imposizione dei vincoli è conseguente ad una valutazione ampiamente discrezionale dell'Amministrazione, questa soggiace a precisi limiti enucleabili nel generale concetto di logicità e razionalità dell'azione amministrativa (onde evitare che la vincolatività indiretta, accessoria e strumentale possa trasformarsi in una vincolatività generale e indifferenziata); al principio di proporzionalità (congruità del mezzo rispetto al fine perseguito), alla specifica valutazione dell'interesse pubblico “particolare” perseguito ed alla necessità che nella motivazione provvedimentale sia chiaramente espressa l'impossibilità di scelte alternative meno onerose per il privato gravato del vincolo indiretto. 

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Urbanistica.Demolizione e diritto al rispetto della vita privata e familiare e del domicilio

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 06 Febbraio 2024
Visite: 1774

Cass. Sez. III n. 2785 del 23 gennaio 2024 (CC 12 ott. 2023)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. De Simone
Urbanistica.Demolizione e diritto al rispetto della vita privata e familiare e del domicilio

In tema di reati edilizi, l’esecuzione dell’ordine di demolizione di un immobile abusivo non contrasta con il diritto al rispetto della vita privata e familiare e del domicilio di cui all’art. 8 C.E.D.U., posto che, non essendo desumibile da tale norma la sussistenza di alcun diritto “assoluto” a occupare un immobile, anche se abusivo, solo perché casa familiare, il predetto ordine non viola in astratto il diritto individuale a vivere nel proprio legittimo domicilio, ma afferma in concreto il diritto della collettività a rimuovere la lesione di un bene o interesse costituzionalmente tutelato e a ripristinare l’equilibrio urbanistico-edilizio violato

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  • Rifiuti.Natanti fuori uso
  • Beni culturali.Natura indennitaria del premio archeologico e profili partecipativi
  • Ecodelitti.Concorso nel reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti
  • Ambiente in genere.Divieto di immissione sul mercato di prodotti di plastica oxo-degradabile
  • Beni culturali.Premio per il ritrovamento
  • Rumore.Regolamentazione emissione dei rumori da parte dei Comuni
  • Rumore.Rilevanza penale dei rumori provocati in ambito condominiale
  • Ambiente in genere.Caldo e mortalità-Decreto caldo.
  • Rifiuti.Impianto di recupero dei rifiuti proveniente dalla raccolta differenziata e contributo di costruzione
  • Urbanistica.Demolizione e irrilevanza della declaratoria di prescrizione per frazioni della condotta

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