Corte EDU Prima Sezione 
Case of The J. Paul Getty Trust and others v. Italy
(Application no. 35271/19)

La Corte Europea conferma l'ordine emesso dalle autorità italiane volto al recupero di una statua in bronzo risalente al periodo della Grecia classica dal Getty Museum negli Stati Uniti.
Nel giudizio di oggi della Camera nella causa The J. Paul Getty Trust e altri contro Italia (istanza n. 35271/19), la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha stabilito, all'unanimità, che non vi era stata:
violazione dell'articolo 1 del Protocollo n. 1 (protezione della proprietà) della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
La causa riguardava un ordine di confisca, emesso dalle autorità italiane, volto al recupero di un oggetto del patrimonio culturale, specificamente il "Giovane Vincitore", una statua in bronzo risalente al periodo della Grecia classica (300-100 a.C.) attribuita a Lisippo. La statua, che sarebbe stata acquistata illegalmente dal J. Paul Getty Trust, è attualmente ospitata presso il Getty Villa Museum a Malibu (California, Stati Uniti d'America). Le autorità italiane hanno agito con l'obiettivo di recuperare un pezzo del patrimonio culturale esportato illegalmente.


La Corte ha ribadito che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un paese costituisce un obiettivo legittimo ai fini della Convenzione. Ha inoltre notato che diversi strumenti internazionali sottolineano l'importanza di proteggere i beni culturali dall'esportazione illegale, come la Convenzione UNESCO del 1970 sui Mezzi di Proibizione e Prevenzione dell'Importazione, Esportazione e Trasferimento Illecito della Proprietà Culturale, la Convenzione UNIDROIT del 1995 sugli Oggetti Culturali Rubati o Esportati Illegalmente, la Direttiva 2014/60/UE sul ritorno degli oggetti culturali rimossi illegalmente dal territorio di uno Stato membro e il Regolamento 116/2009/CE sull'esportazione di beni culturali. Riguardo alla protezione garantita dalla Convenzione, la Corte ha ritenuto che la legittimità delle misure statali volte a proteggere il patrimonio culturale dall'esportazione illegale dal paese di origine, o ad assicurarne il recupero e il ritorno in esso nei casi in cui l'atto illegale fosse comunque avvenuto, in entrambi i casi con l'obiettivo di facilitare nel modo più efficace l'accesso del pubblico alle opere d'arte, non potesse essere messa in discussione.
La Corte ha inoltre stabilito che a causa, in particolare, della negligenza o della mala fede del Getty Trust nell'acquistare la statua nonostante fosse a conoscenza delle rivendicazioni dello Stato italiano e dei loro sforzi per recuperarla, l'ordine di confisca era stato proporzionato all'obiettivo di garantire il ritorno di un oggetto parte del patrimonio culturale italiano.

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La sentenza della Corte di Cassazione in questo sito:
Beni Culturali.Esportazione illecita e confisca