Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Lombardia (MI) Sez.II n.1022 del 6 maggio 2019
Urbanistica.Piano attuativo
In sede di approvazione di un Piano attuativo all’Amministrazione comunale spetta un’ampia discrezionalità valutativa che non verte solo sugli aspetti tecnici della conformità o meno del piano attuativo agli strumenti urbanistici di livello superiore, ma coinvolge anche l’opportunità di dare attuazione, in un certo momento e a determinate condizioni, alle previsioni dello strumento urbanistico generale, sussistendo fra quest’ultimo e gli strumenti attuativi un rapporto di necessaria compatibilità, ma non di formale coincidenza; ciò perché la pianificazione attuativa costituisce pur sempre espressione della potestà pianificatoria, seppur declinata in ottica più specifica e operativa, con la conseguente sussistenza dei margini di discrezionalità che ad essa si correlano; l’ampia discrezionalità di cui dispone l’Amministrazione – che, peraltro, incide anche in ordine alla minor pregnanza del generale obbligo di motivazione – implica che la scelta operata sia sottratta al sindacato di legittimità, non potendo il giudice amministrativo interferire con le decisioni riservate all’Amministrazione se non nei limiti della verifica della loro manifesta irragionevolezza, illogicità ovvero arbitrarietà e senza poter procedere ad un esame del merito della scelta pianificatoria
TAR Lombardia (MI) Sez.II n. 1034 del 8 maggio 2019
Beni Ambientali.Nozione di superficie utile in ambito paesaggistico
Il divieto di incremento dei volumi esistenti, imposto ai fini di tutela del paesaggio, si riferisce a ogni nuova edificazione comportante creazione di volume, sicché in tali casi non è possibile distinguere tra volume tecnico e altro tipo di volume, essendo precluso, ai sensi dell’art. 167, comma 4, del D.Lgs. 42/2004, il rilascio di autorizzazioni in sanatoria qualora siano stati realizzati volumi di qualsiasi natura; né induce a diverse conclusioni il carattere pertinenziale dei manufatti, essendo notorio che le opere edilizie abusive realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, quand’anche da ascrivere ad opere pertinenziali o precarie, si considerano comunque eseguite in totale difformità dall’eventuale titolo edilizio, e quindi soggette all’applicazione della sanzione demolitoria, ove non sia stata ottenuta la previa autorizzazione paesaggistica
TAR Lombardia (MI) Sez.II n. 1035 del 8 maggio 2019
Urbanistica.Realizzazione di interventi strutturalmente precari
In ambito edilizio anche la realizzazione di interventi strutturalmente precari, ma funzionalmente necessari per consentire l’utilizzo non transitorio del bene, vanno preceduti dal rilascio di un titolo idoneo (fattispecie relativa a tamponatura delle aperture effettuata allo scopo di mettere in sicurezza l’area).
Cass. Sez. III n. 19653 del 8 maggio 2019 (PU 27 feb 2019)
Pres. Andreazza Est. Macrì Ric. Iachetta
Caccia e animali.Atteggiamento di caccia
L’interpretazione della locuzione “atteggiamento da caccia” è ampia, ricomprendendo non solo l’effettiva uccisione o cattura della selvaggina, ma anche ogni attività prodromica o preliminare e comunque ogni atto desumibile dall’insieme delle circostanze di tempo e di luogo, che comunque appaia diretto a tal fine.
TAR Sicilia (CT) Sez.II n. 992 del 3 maggio 2019
Urbanistica.Legittimazione ad agire del promissario acquirente del bene immobile confinante con quello dei controinteressati
Il promissario acquirente dell'immobile confinante con quello dei controinteressati, non ha veste giuridica per l'esercizio dell'azione impugnatoria, posto che è titolare di rapporto obbligatorio non idoneo a fondare quel rapporto di stabile collegamento con i luoghi interessati dai provvedimenti asseritamente illegittimi, sicché non può predicarsi in capo a tale soggetto l'esistenza di una posizione di interesse legittimo che sia stata lesa da un provvedimento di sanatoria, bensì di un interesse di mero fatto eventuale e certamente non attuale potendo venire meno anche sulla base della semplice rinuncia ad effettuare l'acquisto con la stipula del contratto definitivo.
Cass. Sez. III n. 19224 del 7 maggio 2019 (PU 27 mar 2019)
Pres. Rosi Est. Noviello Ric. Moro
Beni ambientali.Aree marine protette
L’art. 19 della legge 394\1991 con il suo incipit di ordine generale e la successiva indicazione delle varie condotte che "in particolare sono vietate" evidenzia l'anticipazione della soglia penale che il legislatore ha inteso predisporre per garantire il patrimonio ambientale de quo non solo da comportamenti concretamente lesivi dell'assetto floro-faunistico (ad esempio, cattura del pesce, danneggiamento delle specie vegetali, alterazione dell'ambiente geofisico), ma anche da condotte che - con giudizio potenziale ed accertamento presuntivo - possono compromettere il bene medesimo, risultando comunque a ciò propedeutiche, strumentali o funzionali, anche sorrette solo con atteggiamento colposo.
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