Beni Culturali.Violazione articolo 733 cod. pen.
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Cass. Sez. III n. 51581 del 15 novembre 2018 (UP 18 set 2018)
Pres. lapalorcia Est. Semeraro Ric. Lasco
Beni Culturali.Violazione articolo 733 cod. pen.
L'art. 733 cod. pen. prevede nella parte precettiva l'obbligo in capo a chi ha la disponibilità dei beni sia di prevenire ed evitare ogni forma di danneggiamento degli stessi, sia di fare tutto ciò che è opportuno per la buona conservazione del bene. La violazione di tale obbligo integra - sotto il profilo oggettivo - un reato di danno a forma libera e permanente. L'evento lesivo dell'oggetto materiale, infatti, può verificarsi sia attraverso un solo atto, istantaneamente, sia attraverso un comportamento continuo e prolungato, attivo o inerte, come per esempio il persistente stato di abbandono, tale da lasciare il bene materiale privo di ogni cautela da aggressioni umane (cosiddetto vandalismo), dai fattori naturali (insetti o agenti atmosferici) o da elementi chimico-fisici (i fattori inquinanti)
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Ambiente in genere.Gaps in international environmental law and environment-related instruments: towards a global pact for the environment
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United Nations General Assembly
Gaps in international environmental law and environment-related instruments: towards a global pact for the environment
Report of the Secretary-General
in lingua inglese
Urbanistica.Concessione edilizia condizionata a prescrizioni a tutela dell’ambiente o del decoro abitativo
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 6327 del 9 novembre 2018
Urbanistica.Concessione edilizia condizionata a prescrizioni a tutela dell’ambiente o del decoro abitativo
Il permesso di costruire in sanatoria può legittimamente introdurre o recepire prescrizioni intese ad imporre correttivi sull'esistente o a mitigare l'impatto paesaggistico del manufatto (sì da renderlo più coerente con il contesto ambientale), qualora si tratti di integrazioni minime o, comunque, tali da agevolare una sanatoria altrimenti non rilasciabile (fattispecie relativa a provvedimento recante taluni piccoli accorgimenti estetici e non strutturali, tali da rendere i manufatti sanandi più congruenti con la tipologia costruttiva ed il decoro urbano nell’area in cui essi son collocati, senza al contempo stravolgerne la natura e la consistenza).
Rifiuti.Responsabilità del sindaco
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Cass. Sez. III n. 51576 del 15 novembre 2018 (UP 18 giu 2018)
Pres. Cavallo Est. Ramacci Ric. Fenaroli
Rifiuti.Responsabilità del sindaco
La distinzione operata dall'art. 107 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali fra i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, demandati agli organi di governo, e i compiti di gestione attribuiti ai dirigenti, non esclude, in materia di rifiuti, il dovere di attivazione del sindaco allorché gli siano note situazioni, non derivanti da contingenti ed occasionali emergenze tecnico-operative, che pongano in pericolo la salute delle persone o l'integrità dell'ambiente.
Rifiuti.Cessazione della qualifica di rifiuto
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Corte di Giustizia
CONCLUSIONI DELL’AVVOCATO GENERALE JULIANE KOKOTT presentate il 29 novembre 2018 (1)
Causa C‑60/18 AS Tallinna Vesi contro Keskkonnaamet, Interveniente: Keskkonnaministeerium
[domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Tallinna Ringkonnakohus (Corte d’appello di Tallinn, Estonia)]
«Direttiva 2008/98/CE – Rifiuti – Cessazione della qualifica di rifiuto – Recupero – Criteri specifici per la cessazione della qualifica di rifiuto dei fanghi di depurazione – Mancanza di criteri a livello europeo o nazionale»
Sviluppo sostenibile.Impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili e parere negativo espresso da un organo tecnico-consultivo (ARPA) al di fuori della conferenza di servizi
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Consiglio di Stato Sez. V n. 6342 del 12 novembre 2018
Sviluppo sostenibile.Impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili e parere negativo espresso da un organo tecnico-consultivo (ARPA) al di fuori della conferenza di servizi
La costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili sono soggetti ad un’autorizzazione unica rilasciata dalla Regione, che è tenuta a convocare la conferenza di servizi; tutte le Amministrazioni interessate dal progetto, e dunque con competenza propria in materia, sono tenute a partecipare alla conferenza e ad esprimere in tale sede anche i pareri di cui sono investiti per legge, secondo le dinamiche collaborative proprie dello strumento di semplificazione procedimentale previsto dalla legge. Il parere negativo espresso al di fuori della conferenza è illegittimo per incompetenza alla stregua di un atto adottato da un’Autorità priva di potere in materia. Se tale orientamento giurisprudenziale, il cui fondamento di razionalità è ravvisabile nel fatto che l’autorizzazione unica sia l’epilogo di un procedimento unitario, vale per i soggetti che, in quanto portatori di interessi canonizzati dalla norma, devono partecipare al procedimento conferenziale, a maggiore ragione la soluzione si impone per l’ARPA, organo tecnico-consultivo, seppure con soggettività giuridica pubblica.
- Ecodelitti.Gli incendi negli impianti di trattamento rifiuti
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