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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Urbanistica.Decorrenza del termine per l’impugnazione di una concessione edilizia

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 26 Marzo 2025
Visite: 867

Consiglio di Stato Sez. II n. 1474 del 21 febbraio 2025
Urbanistica.Decorrenza del termine per l’impugnazione di una concessione edilizia

Il principio secondo cui, ai fini della decorrenza del termine per l’impugnazione di una concessione edilizia da parte di un proprietario di immobile limitrofo occorre la piena conoscenza della stessa, che si verifica con la consapevolezza del suo contenuto specifico o del progetto edilizio ovvero quando la costruzione realizzata rivela in modo certo e univoco le essenziali caratteristiche dell’opera, va applicato tenendo conto della singola fattispecie, e ciò a valere sia per le impugnative dei titoli “ordinari”, che delle sanatorie, quale che ne sia la relativa tipologia. 

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Ambiente in genere.Accesso alle informazioni

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Giurisprudenza Comunitaria
Pubblicato: 26 Marzo 2025
Visite: 452

Corte di giustizia (Settima Sezione) 20 marzo 2025
« Rinvio pregiudiziale – Biocidi – Direttiva 98/8/CE – Regolamento (UE) n. 528/2012 – Applicabilità ratione temporis – Norme transitorie – Accesso alle informazioni – Articoli 66 e 67 – Domanda di accesso a una relazione di equivalenza tecnica tra principi attivi contenuti in biocidi redatta dall’autorità competente di uno Stato membro – Tutela degli interessi commerciali – Direttiva 2003/4/CE – Applicabilità ratione materiae – Articolo 4, paragrafo 2 – Nozione di “informazioni sulle emissioni nell’ambiente” »

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Urbanistica.Lottizzazione abusiva negoziale e acquirente del lotto frazionato

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 25 Marzo 2025
Visite: 554

Cass. Sez. III n. 10802 del 18 marzo 2025 (UP 20 feb 2025)
Pres. Sarno Est. Scarcella Ric. Di Fiore
Urbanistica.Lottizzazione abusiva negoziale e acquirente del lotto frazionato

Nel reato di lottizzazione abusiva cosiddetta negoziale, avente ordinariamente natura plurisoggettiva e la cui struttura unitaria è caratterizzata dall'intimo nesso causale che lega le condotte dei vari partecipi, l'acquirente del lotto frazionato non può considerarsi, solo per tale qualità, terzo estraneo, potendo tuttavia il medesimo dimostrare di avere agito in buona fede, senza rendersi conto, cioè, di partecipare ad un'operazione di illecita lottizzazione e, in tal modo, di contribuire causalmente alla concreta attuazione del disegno criminoso dell'alienante

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Beni ambientali.Sui limiti dell’accertamento postumo di compatibilità paesaggistica.

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 25 Marzo 2025
Visite: 784

Consiglio di Stato Sez. II n. 1260 del 17 febbraio 2025  
Beni ambientali.Sui limiti dell’accertamento postumo di compatibilità paesaggistica.

Il rilascio della compatibilità paesaggistica non è consentito in presenza di lavori che abbiano determinato la creazione ex novo di superfici utili o di volumi ovvero un aumento di quelli legittimamente realizzati, senza che sia possibile distinguere tra volume tecnico ed altro tipo di volume, sia esso interrato o meno. Premesso che sono tassative, e quindi di stretta interpretazione, le fattispecie di accertamento postumo di compatibilità paesaggistica – in quanto istituto eccezionale che deve sempre essere rivolto alla salvaguardia della percezione visiva dei volumi e della conservazione del contesto paesaggistico – la regola che in materia urbanistica porta ad escludere i volumi tecnici, tombati o interrati dal calcolo della volumetria edificabile (che trova fondamento nel bilanciamento tra i vari e confliggenti interessi connessi all’uso del territorio), non può essere invocata al fine di ampliare la portata applicativa della lettera della norma di cui all’articolo 167, comma 4, del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 che, nel consentire l’accertamento postumo della compatibilità paesaggistica, si riferisce esclusivamente ai “lavori, che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi”, senza ulteriore specificazione e distinzione.

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Elettrosmog. Illegittimità di divieto generico all’istallazione degli impianti di trasmissione

Dettagli
Categoria principale: Elettrosmog
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 25 Marzo 2025
Visite: 484

Consiglio di Stato Sez. VI n. 1700 del 26 febbraio 2025
Elettrosmog. Illegittimità di divieto generico all’istallazione degli impianti di trasmissione

Il legislatore statale, nell’inserire le infrastrutture per le reti di comunicazione fra le opere di urbanizzazione primaria, ha espresso un principio fondamentale della normativa urbanistica, a fronte del quale la potestà regolamentare attribuita ai Comuni dall’articolo 8, comma 6 della legge 22 febbraio 1981, n. 36, non può svolgersi nel senso di un divieto generalizzato di installazione in aree urbanistiche predefinite, al di là della loro ubicazione o connotazione o di concrete (e, come tali, differenziate) esigenze di armonioso governo del territorio. Tale assetto è stato da ultimo esplicitamente ribadito dal legislatore con la modifica dell’art. 8 della l. n. 36 del 2001 (ad opera dall’art. 38, comma 6, della l. n. 120 del 2020), in base al quale “I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell’articolo 4”. 

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Urbanistica.Differenze tra dichiarazione di idoneità statica e certificato di collaudo

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 24 Marzo 2025
Visite: 823

Cass. Sez. III n. 10429 del 17 marzo 2025 (CC 6 feb 2025)
Pres. Ramacci Est. Galanti Ric. PG in proc. Natale
Urbanistica.Differenze tra dichiarazione di idoneità statica e certificato di collaudo

Una certificazione/dichiarazione di idoneità statica non equivale al certificato di collaudo e non ne costituisce equipollente.  Un «certificato di collaudo statico» è il prodotto di un insieme di obblighi e regole normativamente ben determinati, relativi alla qualificazione dei tecnici, e della loro anzianità professionale, dei costruttori, dei materiali, della tipologia degli esami e delle ispezioni, ecc.; la certificazione di idoneità statica, no. Dal canto suo, la «dichiarazione di idoneità statica» contiene le stesse considerazioni in termini di valutazione della sicurezza strutturale, vale a dire, gli stessi elementi che portano il tecnico estensore, su sua responsabilità, al proprio convincimento sulla sicurezza delle opere strutturali della costruzione, di quelli contenute nel certificato di collaudo statico, e conduce alle medesime conclusioni sostanziali. 

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  • Urbanistica.Regime intertemporale di applicazione del c.d. d.l. “salva casa”
  • Beni culturali.Valutazione dell'interesse culturale
  • Urbanistica.Trasformazione di un solaio di copertura in terrazzo
  • Rifiuti.Compost e digestato: materiali EoW solo se impiegati a norma
  • Ambiente in genere.Autorizzazione integrata ambientale
  • Urbanistica.Conseguenze della acquisizione al patrimonio del Comune dell'immobile abusivo
  • Urbanistica.Vincolo a verde stradale
  • Ambiente in genere.Reato di abusiva occupazione di spazio demaniale marittimo
  • Urbanistica.Variazioni degli indici di fabbricazione e aree già edificate
  • Urbanistica.Natura dell'ordine di demolizione del manufatto abusivo disposto con la sentenza di condanna

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