Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 58316 del 27 dicembre 2018 (Ud 25 ott 2018)
Pres. Ramacci Est. Reynaud Ric. D’Arrigo
Urbanistica.Disciplina antisismica e opere soggette
In tema di prevenzione del rischio sismico, il reato previsto dall'art. 95 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 è applicabile a qualsiasi opera, eseguita in assenza della prescritta autorizzazione antisismica, in grado di esporre a pericolo la pubblica incolumità, senza che le Regioni possano adottare in via amministrativa deroghe per particolari categorie di interventi
Gli effetti del silenzio assenso e tutela dell’art. 9 Cost, i limiti della discrezionalità del legislatore
di Alessando DI BLASI
Cass. Sez. III n. 58313 del 27 dicembre 2018 (Ud 25 ott 2018)
Pres. Ramacci Est. Reynaud Ric. Rocco
Urbanistica.Antisismica e citazione dirigente ufficio tecnico regionale
L’obbligo previsto dall’art. 98, comma 2, d.P.R. 380 del 2001, di citare per il dibattimento il dirigente del competente ufficio tecnico regionale, ai fini della sua escussione nei procedimenti relativi ai reati concernenti le costruzioni nelle zone sismiche, deve ritenersi subordinato alla valutazione circa la rilevanza della sua deposizione in ordine all’accertamento delle contravvenzioni o all’esercizio del potere-dovere di adottare le particolari statuizioni previste dal terzo comma della disposizione nel caso di violazioni di carattere sostanziale. In ogni caso, la sua omissione non genera nullità e non integra, per ciò solo, gli estremi della mancata assunzione di una prova decisiva deducibile con il ricorso per cassazione ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. d), cod. proc. pen.
Considerazioni sulla figura del responsabile tecnico di gestione rifiuti e sui test di qualificazione
di Giovani TAPETTO
Consiglio di Stato Sez. IV n. 6916 del 6 dicembre 2018
Urbanistica.Irrevocabilità del permesso di costruire
Il provvedimento di revoca presuppone l’efficacia perdurante nel tempo dell’atto revocando, poiché solo in questo caso è possibile, sul piano logico-giuridico (e come oggi positivamente previsto dall’art. 21-quinquies l. n. 241/1990) la valutazione di “sopravvenuti motivi di pubblico interesse” ovvero del “mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell’adozione del provvedimento”, ovvero ancora, salvo le eccezioni previste, la “nuova valutazione dell’interesse pubblico originario”. L’irrevocabilità del permesso di costruire, prevista dall’art. 11, co. 2, DPR n. 380 si fonda sulla natura di atto ad efficacia istantanea propria di tale autorizzazione, (come, in genere, dei titoli abilitativi), dovendosi, come è ovvio, tenere distinto l’effetto giuridico (che è istantaneo) dalle “conseguenze” dell’atto, che ben possono perdurare nel tempo.
Cass. Sez. III n. 58312 del 27 dicembre 2018 (Ud 25 ott 2018)
Pres. Ramacci Est. Reynaud Ric. Castelli
Rifiuti.Motore di veicolo fuori uso
Se il motore di un veicolo fuori uso non viene sottoposto ad una adeguata operazione di recupero e messa in sicurezza, esso non perde la sua – oggettiva – natura di rifiuto pericoloso (cfr. All. D al d.lgs. 152 del 2006, sub codice CER 16 01 04). Ed invero, a norma dell’art. 184 ter d.lgs. 152/2006 e del d.lgs. 24 giugno 2003, n. 209 (recante, Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso) – v., in particolare, l’Allegato 1, punto 5.1., lett. e - le operazioni per la messa in sicurezza dei veicoli fuori uso, necessarie per determinare il loro recupero con conseguente cessazione della qualifica di rifiuto, prevedono la rimozione dell’olio (motore e del circuito idraulico) e, se pure può accettarsi una piccola tolleranza, vale a dire che ne rimangano tracce, certo non può ritenersi recuperato e messo in sicurezza un motore usato da cui fuoriescano cospicui spandimenti di olio.
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