Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 1583 del 16 gennaio 2020 (UP 30 ott 2019)
Pres. Izzo Est. Corbetta Ric. Italia
Rifiuti. Residui della produzione industriale originariamente classificati come rifiuti
In tema di gestione dei rifiuti, ove i residui della produzione industriale siano ab origine classificati da chi li produce come rifiuti, gli stessi devono ritenersi sottratti alla normativa derogatoria prevista per i sottoprodotti, in quanto la classificazione operata dal produttore esprime quella volontà di disfarsi degli stessi idonea a qualificarli come "rifiuti" in base all'art. 183, comma primo, lett. a) del citato D.Lgs.
Consiglio di Stato Sez. VI n.8702 del 23 dicembre /2019
Sviluppo sostenibile.Serre fotovoltaiche
La realizzazione di una serra agricola postula che essa sia dotata di tutti gli elementi strutturali che ne consentono la funzione, e quindi chiusa (magari con componenti rimovibili come consentito dalle norme tecniche) sui lati. Non può non riconoscersi che i teli di chiusura ai lati delle serre sono anch'essi componenti rimovibili e necessariamente trasparenti, essendo notoriamente coessenziale alla loro naturale funzione sia il passaggio della luce del sole, che consente la crescita delle piante che vi si coltivano, sia il mantenimento della corretta temperatura, con la possibilità di rimuoverli anche solo parzialmente e temporaneamente, in relazione all'intensità dell'insolazione ed alle esigenze della produzione agricola in atto.
Gestione di rifiuti e cassazione.Quello che non è espressamente permesso è vietato
di Gianfranco AMENDOLA
Cass. Sez. III n. 1053 del 14 gennaio 2020 (UP 25 set 2019)
Pres. Lapalorcia Est. Reynaud Ric. D’Agostino
Urbanistica. Opere di scavo di sbancamento e di livellamento del terreno
In tema di reati urbanistici, le opere di scavo, di sbancamento e di livellamento del terreno, finalizzate ad usi diversi da quelli agricoli, in quanto incidono sul tessuto urbanistico del territorio, sono assoggettate a titolo abilitativo edilizio
Consiglio di Stato, Sez. II n.8381 del 9 dicembre 2019
Urbanistica.Diniego di sanatoria di opere edilizie realizzate in zone vincolate
Il diniego di sanatoria di opere edilizie realizzate in zone vincolate è da ritenersi sufficientemente motivato con l'indicazione delle sole ragioni assunte a fondamento della valutazione di incompatibilità dell'intervento con le esigenze poste a base del relativo vincolo
Cass. Sez. III n. 1429 del 15 gennaio 2020 (UP 19 set 2019)
Pres. Di Nicola Est. Andreazza Ric. Amendolagine
Rifiuti.Spedizioni transfrontaliere
Il rinvio operato dall’ art. 194 del D. Lgs. n. 152 del 2006 alle regole che discendono dai regolamenti comunitari che regolano la materia, e dagli accordi bilaterali di cui all'art. 19 Reg. CEE n. 259, 1/2/93, deve intendersi esteso ai regolamenti della Comunità o dell'Unione che hanno integrato o modificato tale disciplina, a partire dal Reg CE 2006/1013 del Parlamento e del Consiglio in data 14/6/06 (GUE 14/7/06), per arrivare ai Reg. CE 2007/1418 del 29/11/07 (GUE 4/12/07) e, limitatamente alla valenza interpretativa del meccanismo di formazione della legge, al Reg. UE del 23/9/10 (GU della Unione Europea del 24/9/2010). Ne consegue che la normativa italiana in materia di spedizioni transfrontaliere di rifiuti deve ritenersi integrata da quella adottata dalla istituzione europea mediante regolamenti aventi efficacia esecutiva e dagli accordi bilaterali perfezionatisi, ex art. 19, Reg. 1993/259, e ai sensi dei regolamenti successivi. Inoltre, la struttura dei regolamenti europei comporta il recepimento delle risposte che gli Stati non OCSE hanno fornito al questionario ad essi inviato e ai periodici aggiornamenti di tali risposte, avendo la istituzione europea ritenuto di fare proprie su base pattizia la determinazione e la disciplina che il singolo Stato non membro intende applicare ai rifiuti non pericolosi, inclusi nella lista verde, provenienti dall'area comunitaria, rifiuti soggetti, in via generale, a procedure semplificate.
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