Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Veneto Sez. II n.1013 del 20 settembre 2019
Urbanistica.Difformità rilevanti ai fini sanzionatori
Il comma 2-ter dell’art. 34 DPR 380/2001 consente di escludere dall’ambito delle difformità rilevanti ai fini sanzionatori quelle che si verificano a causa di un fisiologico scarto tra la precisione del disegno e la realizzazione, o dalla consistenza dei materiali, o dalla necessità di modesti adeguamenti in sede esecutiva e, pertanto, non possono che rilevare le misure effettive delle opere realizzate. Peraltro è la stessa norma che espressamente correla la soglia del 2% alle “misure progettuali”. I parametri urbanistici, invece, definiscono gli elementi rilevanti per la determinazione della capacità edificatoria di un fondo. Ad essi può farsi riferimento per valutare la sostanziale conformità alla disciplina urbanistico-edilizia di un intervento realizzato in difformità dal progetto assentito ai fini di una sanatoria. L’ipotesi regolata dal comma 2-ter dell’art. 34 DPR 380/2001 definisce, invece, i limiti quantitativi entro i quali gli eventuali scostamenti dalle misure progettuali non sono ritenuti causa di difformità dell’opera rispetto al progetto.
L'attività di ARPA Lombardia sul fronte delle indagini di polizia giudiziaria: il caso dell'"aliquota reati contro l'ambiente e la salute" istituita alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio
di Davide CORBELLA
Cass. Sez. III n. 38470 del 17 settembre 2019 (UP 24 mag 2019)
Pres. Andreazza Est. Cerroni Ric. Stella
Caccia e animali. Divieto di sparare a distanza inferiore ai centocinquanta metri in direzione di fabbricati destinati ad abitazione
La violazione, da parte del cacciatore, del divieto di sparare a distanza inferiore ai centocinquanta metri in direzione di fabbricati destinati ad abitazione non costituisce illecito amministrativo, ma integra il reato di accensione ed esplosioni pericolose (art. 703 cod. pen.), sì da escludere la natura speciale delle norme in genere fissate in tema di caccia, e quindi la configurabilità di un mero illecito amministrativo.
Cass. Sez. III n. 38021 del 13 settembre 2019 (UP 30 mag 2019)
Pres. Sarno Est. Reynaud Ric. Viasu ed altro
Aria.Reato di getto pericoloso di cose
Posto che all’inciso "nei casi non consentiti dalla legge", contenuto nella disposizione ncriminatrice di cui all’art. 674 cod. pen. e riferibile solo alle emissioni che possono essere specificamente autorizzate, deve riconoscersi un valore rigido e decisivo, tale da costituire una sorta di spartiacque tra il versante dell'illecito penale, da un lato, e dell'illecito civile, dall'altro, poiché il reato di getto pericoloso di cose non è configurabile nel caso in cui le emissioni provengano da un'attività regolarmente autorizzata o da un'attività prevista e disciplinata da atti normativi speciali, e siano contenute nei limiti previsti dalle leggi di settore o dagli specifici provvedimenti amministrativi che le riguardano, il cui rispetto implica una presunzione di legittimità del comportamento
Cass. Sez. III n. 37475 del 10 settembre 2019 (UP 13 giu 2019)
Pres. Ramacci Est. Reynaud Ric. Meola
Urbanistica.Permesso di costruire annullato o revocato e giudizio cautelare
Neppure a livello di fumus richiesto in sede cautelare reale può ritenersi la sussistenza del reato di lavori sine titulo di cui all’art. 44, comma 1, d.P.R. 380 del 2001 per opere realizzate in forza di un permesso di costruire in base al mero rilievo che lo stesso è stato successivamente revocato o annullato in sede amministrativa o giurisdizionale, dovendosi invece accertare se quel titolo potesse considerarsi già in origine tamquam non esset per contrasto con la disciplina normativa e di pianificazione.
Consiglio di Stato Sez. II n.6162 del 13 settembre 2019
Urbanistica.Condono edilizio e ordinanza di demolizione
La presentazione di un'istanza di condono edilizio, art. 32 del d.l. 269 del 2003, convertito con modificazioni con l. 326 del 2003, successivamente all’emanazione delle ordinanze di demolizione e di eventuali atti repressivi consequenziali rileva sul piano processuale - quale conseguenza dei suoi effetti sostanziali - e rende inefficace tali provvedimenti e, quindi, improcedibile l'impugnazione proposta avverso gli stessi per sopravvenuto difetto di interesse alla sua decisione
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