Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
Consiglio di Stato Sez.VI n. 9167 del 23 ottobre 2023
Urbanistica.Opere precarie
La natura precaria di un manufatto, non può essere desunta dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data all'opera dal costruttore, ma deve ricollegarsi all'intrinseca destinazione materiale di essa a un uso realmente precario e temporaneo, per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, non essendo sufficiente che si tratti eventualmente di un manufatto smontabile e/o non infisso al suolo. La precarietà dell'opera, che esonera dall'obbligo del possesso del permesso di costruire, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera e. 5, D.P.R. n. 380 del 2001, postula infatti un uso specifico e temporalmente delimitato del bene e non ammette che lo stesso possa essere finalizzato al soddisfacimento di esigenze (non eccezionali e contingenti, ma) permanenti nel tempo. Non possono, infatti, essere considerati manufatti destinati a soddisfare esigenze meramente temporanee quelli destinati a un'utilizzazione perdurante nel tempo, di talché l'alterazione del territorio non può essere considerata temporanea, precaria o irrilevante
Cass. Sez. III n.45157 del 9 novembre 2023 (PU 27 giu 2023)
Pres. Andreazza Est. Macrì Ric.PM in proc. Caltran
Caccia e animali.Nozione di esemplare nella legge 150 del 1992
Ai sensi della L. 7 febbraio 1992, n. 150 l' "esemplare", oggetto di tutela penale, non è soltanto qualsiasi animale o pianta, vivo o morto, delle specie elencate nelle appendici I, II e III della convenzione di Washington, nell'allegato B e nell'allegato C, parte 1 e 2, del regolamento (CEE) n. 3626/82 (e successive modd. ed integr.), ma anche qualsiasi parte o prodotto, facilmente identificabile, ottenuto a partire da animali o piante di queste stesse specie, nonché qualsiasi altra merce, se da un documento giustificativo, ovvero dall'imballaggio, dal marchio o dall'etichetta, o da qualsiasi altra circostanza, risulti trattarsi di parti o prodotti di animali o di piante appartenenti a queste stesse specie.
Consiglio di Stato Sez. IV n. 9044 del 17 ottobre 2023
Rifiuti.Spandimento dei fanghi biologici in agricoltura e competenze del comune
La materia relativa alla utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura attiene all’ambito della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, che è di competenza esclusiva statale ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lett. s) della Costituzione e la stessa disciplina primaria, all’art. 6, ha in materia previsto un diretto potere esercitato dalla Regione. Pertanto, muovendo da tali presupposti normativi, si perviene, sotto un primo profilo, ad affermare che i Comuni non sono titolari di potestà regolamentare in materia di spandimento dei fanghi biologici in agricoltura restando riservata agli stessi solo la potestà di sanzionare la violazione delle disposizioni regolamentari preventivamente stabilite dalla Regione, ove queste si sostanzino in violazioni della normativa regolamentare in materia di igiene
Cass. Sez. III n.43823 del 31 ottobre 2023 (CC 4 ott 2023)
Pres. Ramacci Est. Di Stasi Ric.Portoghese
Urbanistica.Inefficacia provvedimenti di sanatoria atipici
Essendo illegittimi i provvedimenti di sanatoria "atipica" che prescindano dal requisito della doppia conformità, il giudice penale non può attribuire ad essi alcun effetto, non soltanto con riguardo all'estinzione del reato urbanistico, ma pure rispetto alla non irrogazione dell'ordine di demolizione dell'opera abusiva previsto dall'art. 31, comma 9, T.U.E., ovvero alla revoca dello stesso qualora il provvedimento amministrativo contra legem sia eventualmente stato emanato successivamente al passaggio in giudicato della sentenza.
TAR Veneto Sez. III n. 1595 del 13 novembre 2023
Acque.Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato
Gli atti con cui l’Autorità d’Ambito si determina in materia di tariffa del gestore della rete idrica sono atti meramente istruttori destinati a confluire in provvedimenti finali di competenza dell’ARERA: di conseguenza la loro censura innanzi al Tar di riferimento territoriale non è ammissibile in quanto una eventuale statuizione di questo Giudice determinerebbe una sostanziale elusione dell’art. 14, comma 2, c.p.a. che prevede, in subiecta materia, la competenza funzionale inderogabile del Tar per la Lombardia, sede di Milano (segnalazione e massima Avv. E. Gaz)
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 781 del 25 ottobre 2023
Rifiuti.Inquinamento e responsabilità solidale degli amministratori verso la società
Ai sensi dell’art. 2476 c.c., gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall'inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall'atto costitutivo per l'amministrazione della società. Tra questi doveri vanno annoverati anche quelli ambientali
Pagina 174 di 669