Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 11518 del 15 Marzo 2019 (Up 23 gennaio 2019)
Pres. Sarno Est. Ramacci Ric. Guinizio
Acque.Autorizzazione allo scarico
L’apertura o, comunque, l’effettuazione di uno scarico richiede il preventivo rilascio di una formale, espressa autorizzazione rilasciata dalle competenti autorità sulla base dei criteri e nelle forme indicate dalla legge e non ammette equipollenti. Anche per quanto concerne la disciplina in tema di inquinamento idrico, la finalità dell’autorizzazione non è soltanto quella di permettere l’apertura e l’effettuazione dello scarico, ma anche di porre l’amministrazione competente nelle condizioni di verificare la sussistenza delle condizioni di legge per il rilascio del titolo abilitativo ed effettuare ogni successiva attività di controllo e prevenzione, con la conseguenza che l’apertura o l’effettuazione di uno scarico in assenza dell’autorizzazione denota una effettiva offensività della condotta, in quanto determina una evidente lesione dell’interesse protetto dal precetto penale.
TAR Piemonte Sez. I n. 190 del 11 febbraio 2019
Beni ambientali.Ruota panoramica
E' indubbio che “garantire una visuale” significhi quantomeno che la stessa non possa essere modificata in maniera sostanziale. L’operazione di verificare l’incidenza di una ruota panoramica sulla visuale attiene senza dubbio alla discrezionalità tecnica dell’Amministrazione.
Cass. Sez. III n. 8965 del 1 Marzo 2019 (Up 16 gen 2019)
Pres. Andreazza Est. Scarcella Ric. Mattaboni ed altro
Urbanistica.Danno risarcibile
Il danno non patrimoniale subito dal privato confinante non può ritenersi conseguente al reato commesso contro la P.A. (nella specie per la violazione della normativa in tema di c.a.), essendo invero pacifico che solo nel caso di violazione delle norme sulle distanze nelle costruzioni e dalle norme integrative, quali i regolamenti edilizi comunali, è concessa l'azione risarcitoria per il danno determinatosi prima della riduzione in pristino, senza la necessità di una specifica attività probatoria, perché il danno che il proprietario subisce (danno conseguenza e non danno evento) è l'effetto (certo) dell'abusiva imposizione di una servitù nel proprio fondo e quindi della limitazione del relativo godimento, che si traduce in una diminuzione temporanea del valore della proprietà medesima. Viceversa, nel caso in cui siano violate disposizioni non integrative delle norme sulle distanze, ma norme amministrative diverse da quelle in materia di distanze, mancando un asservimento di fatto del fondo contiguo, la prova del danno è richiesta ed il proprietario è tenuto a fornirne una dimostrazione precisa, sia in ordine alla sua potenziale esistenza che alla sua entità obiettiva, in termini di amenità, comodità, tranquillità ed altro, oltre che l'accertamento del nesso tra la violazione e il pregiudizio subito, la prova del quale, a carico della parte interessata, deve riguardare sia la sussistenza che l'entità del danno.
Consiglio di Stato, Sez. VI, n. 956 del 8 febbraio 2019
Elettrosmog.Demolizione traliccio con antenne realizzato senza permesso di costruire.
Legittimità dell’ordinanza di demolizione di un traliccio realizzato nel 1976 su cui risultano agganciate quattro antenne realizzato senza permesso di costruire ex art. 10 del d.pr. n. 380 del 2001. La valutazione dell’opera deve essere compiuta unitariamente considerando sia il traliccio sia le antenne. Non è possibile scindere il contenuto e applicare esclusivamente la normativa relativa ai sistemi di comunicazione. Il testo unico edilizio è chiaro nell’imporre, in presenza di fattispecie come quella in esame, il previo rilascio del permesso di costruire. (Segnalazione e massima a cura di F. Albanese)
Cass. Sez. III n. 10933 del 13 Marzo 2019 (Up 6 dic 2018)
Pres. Lapalorcia Est. Ramacci Ric. Comin
Rifiuti.Natura del reato di inosservanza delle prescrizioni dell’autorizzazione
La contravvenzione di cui all’art. 256, comma 4 d.lgs. 152/06 può presentarsi, in concreto, come reato istantaneo (nel caso in cui, ad esempio, alla singola inosservanza segua immediatamente la cessazione dell’attività), come reato eventualmente abituale, quando si configuri attraverso condotte reiterate, ovvero eventualmente permanente, come nei casi dianzi richiamati o, comunque quando si concreta con la protrazione nel tempo della situazione antigiuridica creata da una singola condotta.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 904 del 6 febbraio 2019
Urbanistica.Pertinenza edilizia
La qualifica di pertinenza urbanistica è applicabile soltanto a opere di modesta entità e accessorie rispetto a un'opera principale, quali ad esempio i piccoli manufatti per il contenimento di impianti tecnologici “et similia”, ma non anche a opere che, dal punto di vista delle dimensioni e della funzione, si caratterizzino per una propria autonomia rispetto all'opera cosiddetta principale e non siano coessenziali alla stessa, di tal che ne risulti possibile una diversa e autonoma utilizzazione economica. A differenza della nozione civilistica di pertinenza, ai fini edilizi un manufatto può essere considerato una pertinenza quando è non solo preordinato ad un'oggettiva esigenza dell'edificio principale e funzionalmente inserito al suo servizio, ma è anche sfornito di un autonomo valore di mercato e non incide sul "carico urbanistico" mediante la creazione di un "nuovo volume"
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