Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. IV n. 8607 del 7 ottobre 2022
Urbanistica.DIA relativa a opere su aree soggette a vincolo
Ai sensi degli artt. 22, comma 6, e 23, comma 3, del TU edilizia (DPR n. 380/2001), la DIA relativa a opere su aree soggette a vincolo si perfeziona solo dopo il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. In particolare, il comma 6 dell’art. 22 dispone che gli interventi “che riguardino immobili sottoposti a tutela storico-artistica o paesaggistica-ambientale, è subordinata al preventivo rilascio del parere o dell’autorizzazione richiesti dalle relative previsioni normative”. Non possono, pertanto, applicare le norme che contemplano termini rigorosi da osservare per l’esercizio dei “poteri inibitori” ovvero dei “poteri di autotutela”. In assenza del nulla osta ambientale la stessa DIA non può produrre effetti e le opere eventualmente eseguite sono da considerarsi abusive. Le opere edilizie assentibili con una Dia, se sono state realizzate in zona sottoposta a vincolo, devono infatti considerarsi eseguite in totale difformità, nel caso in cui non sia stata ottenuta alcuna preventiva autorizzazione paesaggistica, dovendo pertanto applicarsi la sanzione demolitoria
Cass. Sez. III n. 39513 del 19 ottobre 2022 (UP 29 set 2022)
Pres. Ramacci Est. Gai Ric. Palmieri
Acque.Acque meteoriche da dilavamento
In tema di tutela penale dall'inquinamento, le acque meteoriche da dilavamento sono costituite dalle sole acque piovane che, cadendo al suolo, non subiscono contaminazioni con sostanze o materiali inquinanti, poiché, altrimenti, esse vanno qualificate come reflui industriali ex art. 74, comma 1, lett. h), d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152
In tema di documentazione fotografica e condono edilizio: requisito essenziale con la presentazione della istanza di condono edilizio
di Mauro FEDERICI
TAR Toscana Sez. III n. 1119 del 5 ottobre 2022
Urbanistica.Demolizione ordinata dal giudice penale e dalla autorità amministrativa
La sanzione demolitoria irrogata dal giudice penale e quella irrogata dall’autorità amministrativa ben possono coesistere, salva la necessità di coordinarne l’esecuzione, la quale nell’un caso è promossa dal pubblico ministero e segue il percorso descritto dal codice di procedura penale, nell’altro è ad iniziativa del Comune secondo la scansione dettata dall’art. 31 d.P.R. n. 380/2001. La circostanza che, nell’ipotesi di mancata esecuzione spontanea ad opera del responsabile dell’abuso, l’esito finale sia in entrambi i casi quello dell’esecuzione in danno, a spese dello stesso responsabile, non toglie che i due procedimenti sanzionatori siano e restino distinti sul piano formale e sostanziale, ancorché coordinati: si pensi ancora una volta alle variabili che, per iniziativa della stessa amministrazione procedente, possono condizionare le sorti dell’ordine di ripristino pronunciato dal Comune (la sopravvenienza di una sanatoria, o di una delibera consiliare che dichiari il prevalente interesse pubblico alla conservazione delle opere abusive acquisite), ed i cui eventuali riflessi sulla parallela esecuzione dell’ordine di demolire impartito dal giudice penale sono valutati da quest’ultimo.
Cass. Sez. III n. 39514 del 19 ottobre 2022 (UP 29 set 2022)
Pres. Ramacci Est. Gai Ric. Leone
Rumore.Contravvenzione di cui all’art. 659 cod.pen.
La contravvenzione di cui all’art. 659 cod.pen. è integrata allorché l’attività posta in essere dall’autore del fatto sia concretamente idonea ad arrecare disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, da cui la conseguenza che la prova del disturbo può essere liberamente raggiunta, purché il convincimento del giudice sia sorretto da adeguata motivazione. In tale ambito è stato condivisibilmente affermato che la responsabilità per il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone non implica, attesa la natura di reato di pericolo presunto, la prova dell'effettivo disturbo di più persone, essendo sufficiente l'idoneità della condotta a disturbarne un numero indeterminato
L’uso distorto del potere legislativo regionale e le riforme che necessitano ai cittadini
(Spunti di riflessione da Corte costituzionale n. 217/2022)
di Massimo GRISANTI
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