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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Rifiuti.Confisca ex art. 260-ter dlv 152\06

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 06 Aprile 2021
Visite: 2325

Cass. Sez. III n. 7395 del 25 febbraio 2021 (UP 18 dic 2021)
Pres. Sarno Est. Scarcella Ric. Calissano  
Rifiuti.Confisca ex art. 260-ter dlv 152\06

La confisca prevista dall’art. 260-ter, ultimo comma, D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, seppure non necessitante di una condanna non può essere disposta in sede di proscioglimento predibattimentale ex artt. 129 e 469, cod. proc. pen., in quanto presuppone comunque l’accertamento della violazione.  Il riferimento “all’accertamento”, tuttavia, rende comunque necessario, anche in un’ottica di conformità dell’ordinamento interno alla norma convenzionale di cui all’art. 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione EDU, che ai fini di poter disporre la confisca si “accerti” la sussistenza dell’elemento oggettivo e soggettivo del reato ipotizzato, non potendosi, diversamente, procedere all’ablazione di quanto sequestrato, in quanto ciò determinerebbe un ingiustificato (ed ingiusto) sacrificio patrimoniale per il soggetto destinatario, non potendosi dubitare – anche e soprattutto alla luce dei “criteri di Engel”, estrapolati dalla pronuncia della Corte EDU, Engel e altri c. Paesi Bassi, 8 giugno 1976 -  della natura sanzionatoria della confisca prevista dall’ultimo comma dell’art. 260-ter TUA.

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Ambiente in genere. Interdittiva antimafia e revoca AUA

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 06 Aprile 2021
Visite: 2785

Consiglio di Stato Sez. III n. 1827 del 3 marzo 2021
Ambiente in genere. Interdittiva antimafia e revoca AUA

Il provvedimento di cd. "interdittiva antimafia" determina una particolare forma di incapacità giuridica, e dunque la insuscettività del soggetto (persona fisica o giuridica) che di esso è destinatario ad essere titolare di quelle situazioni giuridiche soggettive (diritti soggettivi, interessi legittimi) che determinino (sul proprio cd. lato esterno) rapporti giuridici con la Pubblica Amministrazione riconducibili a quanto disposto dall'art. 67 D.Lgs.159/2011, n. 159 risultando pertanto legittima la revoca dell'AUA comunale.

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Urbanistica.Lottizzazione abusiva e responsabilità dirigente ufficio tecnico comunale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 02 Aprile 2021
Visite: 3311

Cass. Sez. III n. 8225 del 2 marzo 2021 (UP 18 dic 2021)
Pres. Andreazza Est. Reynaud Ric. Pettina  
Urbanistica.Lottizzazione abusiva e responsabilità dirigente ufficio tecnico comunale

Il dirigente dell’ufficio tecnico comunale che, con condotta commissiva sorretta da colpa cosciente, illegittimamente rilasci un titolo edilizio in forza del quale avvenga – o prosegua - una trasformazione del suolo integrante il reato colposo di lottizzazione abusiva materiale concorre nella medesima contravvenzione, avendo apportato un contributo causale rilevante, cosciente e consapevole, nella realizzazione dell’illecito urbanistico. Ricorrono, difatti, tutti gli elementi richiesti anche in dottrina per poter ravvisare una responsabilità concorsuale commissiva in un reato colposo, vale a dire: una condotta agevolatrice rispetto alla commissione del fatto tipico; la violazione di una regola cautelare da parte dell’agente; la consapevolezza che la propria azione si lega all’attività di trasformazione del territorio posta in essere da altri soggetti (quantomeno) poco attenti all’osservanza delle stesse regole cautelari che gravano sull’agente.

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Rifiuti.Assimilazione dei veicoli sequestrati in deposito a rifiuti

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 02 Aprile 2021
Visite: 2739

TAR Campania (SA) Sez. II n. 537 del 2 marzo 2021
Rifiuti.Assimilazione dei veicoli sequestrati in deposito a rifiuti

La definizione di rifiuto fornita dall’art. 183, comma 1, lett. a), d. lgs. 3 aprile 2006 n. 152, si basa sul dato funzionale, con la conseguenza che, per stabilire se una determinata sostanza o un determinato oggetto siano da considerare rifiuto, non occorre individuarne gli elementi intrinseci che ne determinano la qualificazione, ma occorre piuttosto fare riferimento appunto al dato funzionale, essendo rifiuto tutto ciò di cui il detentore si sia disfatto ovvero intenda disfarsi o sia obbligato a farlo. Se tale è la definizione di rifiuto, fornita dalla legislazione di settore, non può effettuarsi un’automatica, ed acritica, equiparazione tra i “rifiuti”, come sopra individuati, e le autovetture, in giudiziale sequestro, o parti di esse, giacenti nell’area, di pertinenza del custode. Il quale, all’evidenza, non s’è disfatto, né ha avuto l’intenzione, né ha – stricto iure – l’obbligo, di disfarsi di tali veicoli, i quali, in quanto sottoposti a sequestro, e quindi, evidentemente, ivi depositati, in relazione al vincolo di natura reale, disposto in relazione ad indagini di natura penale, non possono essere, fino al momento delle definitive determinazioni dell’A. G. penale, in ordine alla loro sorte (esemplificando: fino alla loro confisca, ovvero fino alla loro restituzione all’avente diritto, a seconda dell’esito delle indagini preliminari, svolte relativamente ad essi, ovvero sino all’esito del giudizio, eventualmente da dette indagini sorto), sottratti a tale vincolo, ben potendo gli stessi veicoli, sino alle predette definitive determinazioni dell’A. G. penale, essere tuttora necessari a fini di prova dei reati, per i quali si procede.

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Urbanistica.Illegittimità del titolo edilizio

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 01 Aprile 2021
Visite: 2698

Cass. Sez. III n. 9410 del 10 marzo 2021 (CC 12 gen 2021)
Pres. Andreazza Est. Reynaud Ric. PM in proc. Balzan  
Urbanistica.Illegittimità del titolo edilizio

Relativamente all’illegittimità del titolo edilizio deve considerarsi l’individuazione dell'oggetto della tutela penale, da identificarsi nella salvaguardia degli usi pubblici e sociali del territorio regolati dagli strumenti urbanistici, conseguentemente, a parte il caso del permesso illecito, non tutte le ipotesi di mera illegittimità formale (come i vizi procedurali che non determinino violazioni di carattere sostanziale) possono consentire di ritenere che ci si trovi di fronte ad un titolo mancante, dovendo in particolare ritenersi che la contravvenzione di esecuzione di lavori sine titulo sussista anche nel caso in cui il permesso di costruire, pur apparentemente formato, sia illegittimo per contrasto con la disciplina urbanistico - edilizia di fonte normativa o risultante dalla pianificazione.

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Rifiuti.Limiti e abrogazione di norme

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 01 Aprile 2021
Visite: 2298

TAR Emilia Romagna (PR) Sez.III n. 59 del 1 marzo 2021
Rifiuti.Limiti e abrogazione di norme

Considerando che il D.M. n. 124/2000 non abroga espressamente il D.M. 392/1996, va osservato che nella materia ambientale, in presenza di normativa tecnica di dettaglio, quale quella oggetto dei predetti D.M., non risulta praticabile l’opzione ermeneutica relativa all’abrogazione implicita (e non esplicita) della norma sopravvenuta, visto che trattasi di settore in cui le prescrizioni tecniche imposte (espresse, fra l’altro, dalle numerose tabelle allegate ai due provvedimenti) sono talmente puntuali che non consentono, in assenza di una chiara e manifesta indicazione in tal senso, di ritenere superati i valori esposti in un provvedimento da una successiva normazione non pianamente sovrapponibile in quanto afferente a diverso (seppur collegato) campo di applicazione (nel presente caso, all’incenerimento ed il coincenerimento dei rifiuti pericolosi rispetto alla eliminazione degli oli usati) e ciò in considerazione della rilevanza del bene ambiente cui gli stessi sono preordinati e del rischio fondato di una diminuzione della necessaria tutela ambientale rispetto al campo di intervento (eliminazione degli oli) normato dal D.M. che si ritiene (implicitamente) abrogato. Non risulta condivisibile nemmeno la tesi secondo cui l’avvenuta abrogazione, da parte del D. Lgs. n. 152/2006, dell’art. 4 del D. Lgs. n. 95/1992 comporterebbe l’automatica abrogazione anche del D.M. n. 392/1996, emesso sulla base di tale norma, atteso che l’invocato effetto automatico abrogativo si pone in contrasto con il dato letterale

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  • Beni ambientali.Silenzio assenso e misure di salvaguardia dell'Ente Parco
  • Ecodelitti.Traffico illecito ed ingiusto profitto
  • Alimenti.Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare
  • Beni ambientali.I terreni a uso civico non possono essere sottratti alla loro funzione di tutela ambientale e dei diritti delle collettività locali.
  • Ambiente in genere.Valutazione di incidenza intervento in SIC
  • Urbanistica.Modifica destinazione uso con opere
  • Elettrosmog.Livelli di emissione
  • Rifiuti.Attivazione procedure di bonifica
  • Danno ambientale.Legittimazione alla costituzione di parte civile nel procedimento per reati ambientali
  • Caccia e animali.Conservazione degli uccelli selvatici

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