Rifiuti.Proprietario non responsabile e assunzione volontaria degli obblighi di caratterizzazione o bonifica
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TAR Lombardia (MI) Sez. III n. 156 del 24 gennaio 2022
Rifiuti.Proprietario non responsabile dell’inquinamento e assunzione volontaria degli obblighi di caratterizzazione o bonifica
L’assunzione volontaria dell’obbligo di caratterizzazione o di bonifica da parte del proprietario interessato impone allo stesso di portare a termine tale incombenza, senza potervisi sottrarre, ma gli consente tuttavia di rivalersi nei confronti del responsabile dell’inquinamento per le spese sostenute e non esclude né il potere/dovere dell’Amministrazione di individuare il responsabile dell’inquinamento, né, a fortiori, elide il dovere di quest’ultimo di porre rimedio all’inquinamento stesso
Urbanistica.Immobile abusivo e mantenimento sequestro
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Cass. Sez. III n. 4977 del 11 febbraio 2022 (CC 12 gen 2022)
Pres. Ramacci Est. Cerroni Ric. Okshtuni
Urbanistica.Immobile abusivo e mantenimento sequestro
In tema di reati edilizi l’esigenza di impedire la prosecuzione dei lavori di edificazione di un immobile abusivo ancora in corso è, di per sé, condizione sufficiente per disporre e mantenere il sequestro preventivo del manufatto e dell’area ove esso insiste, indipendentemente dalla natura e dalla entità degli interventi ancora da eseguire per ultimarlo.
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Urbanistica.Impianti di smaltimento o recupero rifiuti e variante allo strumento urbanistico comunale
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TAR Lombardia (MI) Sez. III n. 155 del 24 gennaio 2022
Urbanistica.Impianti di smaltimento o recupero rifiuti e variante allo strumento urbanistico comunale
La circostanza che il provvedimento di approvazione della realizzazione di impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti determini automaticamente una variazione allo strumento urbanistico comunale non può certo significare che tale variante abbia carattere definitivo e non sia piuttosto da considerare operante sino alla cessazione degli effetti dell’autorizzazione cui è collegata. Sul punto la normativa – sia quella vigente ratione temporis (art. 27, comma 5, del D. Lgs. n. 22 del 1997) che quella attuale (art. 208, comma 6, del D. Lgs. n. 152 del 2006) – non prende specifica posizione, limitandosi a stabilire che l’approvazione del progetto di un impianto di trattamento dei rifiuti costituisce variante allo strumento urbanistico comunale e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori. Tuttavia si rinvengono nel sistema una serie di indici che inducono a qualificare come temporanea e provvisoria la variazione dello strumento urbanistico, ancorandone la durata a quella del presupposto provvedimento autorizzatorio, alla cui scadenza deve ritenersi automaticamente ripristinata la previgente destinazione urbanistica dell’area con tutte le connesse conseguenze.
Acque.Caso fortuito
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Cass. Sez. III n. 5817 del 18 febbraio 2022 (PU 18 gen 2022)
Pres. Sarno Est. Corbo Ric. Leghissa
Acque.Caso fortuito
In tema di inquinamento idrico non ricorre il caso fortuito, costituente causa di esclusione dell’elemento soggettivo del reato, quanto l’agente abbia dato causa al fatto con la sua condotta negligente o imprudente
Urbanistica.Completamento di interventi su opere abusive
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 188 del 11 gennaio 2022
Urbanistica.Completamento di interventi su opere abusive
Gli interventi edilizi, di qualunque tipo, anche di manutenzione straordinaria o risanamento conservativo, realizzati su immobili abusivi non condonati, ripetono le caratteristiche di abusività dell’opera principale alla quale accedono. Non è, infatti, consentita la prosecuzione dei lavori di completamento su opere abusive, sino all’eventuale intervento della sanatoria e le opere di completamento realizzate in spregio a tale principio devono essere oggetto di riduzione in pristino.
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Rumore.Pubblico esercizio
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Cass. Sez. III n. 3952 del 4 febbraio 2022 (PU 6 ott 2021)
Pres. Di Nicola Est. Cerroni Ric. Giannechini
Rumore.Pubblico esercizio
Risponde del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone il gestore di un pubblico esercizio che non impedisca i continui schiamazzi provocati dagli avventori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, essendogli imposto l’obbligo giuridico di controllare, anche con ricorso allo ius excludendi o all’Autorità, che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica
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