Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Lombardia (BS) Sez. I n.468 del 14 maggio 2019
Beni Ambientali.Vincolo paesaggistico e valutazione del progetto
Gli errori edificatori del passato non possono essere bilanciati mediante una sorta di compensazione intertemporale, bloccando tutte le innovazioni dello stato dei luoghi. Parimenti, non è possibile presumere che qualsiasi edificazione abbia un impatto negativo sul territorio, come se l’esistente trattenesse valori paesistici che sarebbero irrimediabilmente perduti per il solo fatto che vengano realizzate nuove opere. Ogni nuovo progetto deve invece essere valutato in concreto per stabilirne la compatibilità con il vincolo paesistico, utilizzando la prospettiva ideale di un osservatore che descrive uno scenario dove sono percepibili molti elementi connessi tra loro in modo coerente; qualora in un progetto siano effettivamente ravvisabili criticità o dettagli potenzialmente dissonanti, l’autorità che effettua la valutazione paesistica è tenuta in primo luogo a graduare il proprio giudizio attraverso prescrizioni limitative o mitigative. È infatti prioritario stabilire se, con differenti modalità costruttive o con una diversa scelta di materiali e colori, ovvero con schermature vegetali o interventi di ingegneria naturalistica, sia possibile diluire e confondere il significato delle nuove opere nella visione d’insieme. Un giudizio completamente negativo può essere espresso solo dopo aver scartato queste ipotesi intermedie
Cass. Sez. III n. 20467 del 13 maggio 2019 (PU 3 apr 2019)
Pres. Gentili Est. Corbetta Ric. Castagna
Rifiuti.Rilevanza della assoluta occasionalità
La rilevanza della "assoluta occasionalità", ai fini dell'esclusione della tipicità dell’art. 256, comma 1, d.lgs. n. 152 del 2006, deriva non già da un’arbitraria delimitazione interpretativa della norma, bensì dal tenore della fattispecie penale, che, punendo l’"attività" di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione, concentra il disvalore su un complesso di azioni, che, dunque, non può coincidere con una singola condotta assolutamente occasionale
TAR Campania (NA) Sez. I n. 2690 del 21 maggio 2019
Caccia e animali.Obbligo di VAS per piani di controllo di specie faunistiche
La sentenza riconosce l’obbligo di far precedere la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) all’approvazione di strumenti di pianificazione (nella fattispecie, Piano regionale di gestione della popolazione del cinghiale. Evidenzia, inoltre, le differenze tra VAS e VINCA (segnalazione Avv. M. Balletta)
TAR Calabria (RC) n. 306 del 3 maggio 2019
Ambiente in genere.VIA e sindacato del giudice amministrativo
Nel rendere il giudizio di valutazione ambientale, l'amministrazione esercita un'amplissima discrezionalità che non si esaurisce in un mero giudizio tecnico, in quanto tale suscettibile di verificazione tout court sulla base di oggettivi criteri di misurazione, ma presenta al contempo profili particolarmente intensi di discrezionalità amministrativa e istituzionale in relazione all'apprezzamento degli interessi pubblici e privati coinvolti, con conseguenti limiti al sindacato giurisdizionale sulla determinazione finale emessa. Il corollario principale di siffatta impostazione è che l’apprezzamento e la ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti nell’esecuzione dell’opera è sindacabile dal giudice amministrativo, nella pienezza della cognizione del fatto, soltanto in ipotesi di manifesta illogicità o travisamento dei fatti, nel caso in cui l’istruttoria sia mancata o sia stata svolta in modo inadeguato e risulti perciò evidente lo sconfinamento del potere discrezionale riconosciuto all’Amministrazione
Cass. Sez. III n. 24149 del 30 maggio 2019 (PU 29 mar 2019)
Pres. Izzo Est. Ramacci Ric. Campiglia
Urbanistica.Precarietà dell’opera
Al fine di ritenere sottratto un manufatto al preventivo rilascio del permesso di costruire in ragione della sua asserita natura precaria, la stessa non può essere desunta dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data all'opera dal costruttore, ma deve ricollegarsi alla intrinseca destinazione materiale dell'opera ad un uso realmente precario e temporaneo per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, con conseguente possibilità di successiva e sollecita eliminazione, non risultando, peraltro, sufficiente la sua rimovibilità o il mancato ancoraggio al suolo.
TAR Calabrioa (CZ) Sez. I n. 850 del 18 aprile 2019
Urbanistica.Valutazione di incidenza
L’astratta edificabilità dell’area non esclude che alcune opere non possano in concreto essere realizzate per il loro contrasto con interessi di natura ambientale e che la valutazione di incidenza non costituisce negazione dello ius aedificandi, ma accertamento - di natura tecnico-discrezionale - dell’incompatibilità tra le modalità prescelte di esercizio di tale diritto e l’interesse pubblico alla tutela di un habitat ritenuto di pregio.
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