Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente  

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Rassegna Normativa
a cura di Maurizio PICCA

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Attività Parlamentare

Dopo le ferie estive l’attività parlamentare ricomincia ha pieno regime. All’ordine del giorno, della Camera e del Senato, ci sono molti importanti Disegni di Legge quali:

1)      il pacchetto giustizia

2)      il riordino della legislazione in campo ambientale

3)      la riforma Gasparri

4)      gli incentivi all’occupazione e modifica degli ammortizzatori sociali

5)      l’abrogazione dell’irreversibilità esclusiva dei medici del Sistema Sanitario Nazionale

6)      la riforma istituzionale

7)      il pacchetto energia

Ma su questi provvedimenti incombono due “macigni” come la Legge Finanziaria per l’anno 2004 e il Condono edilizio

 

Condono Edilizio

Una sanatoria ampia e indiscriminata, forse con qualche vincolo ambientale ma dalle notizie, che stanno trapelando in queste ultime ore, anche i vincoli ambientali potrebbero essere spazzati via da questa operazione scellerata, che con tutta probabilità sarà estesa anche ai primi sei mesi del 2003.

Questa è la linea su cui il Governo Berlusconi sta lavorando alacremente per definire i termini del condono edilizio, terzo negli ultimi 18 anni, che molto probabilmente troverà posto nel decreto omnibus destinato ad accompagnare la Legge Finanziaria per l’anno 2004.

 

In sintesi

 

1)      saranno riaperti i termini della sanatoria tombale del 194 varata dal primo governo Berlusconi

2)      750 metri quadri saranno le cubature massime complessive sanabili, ovviamente in parlamento queste cubature potranno essere modificate

3)      500 euro di base più una ulteriore obolo per ogni metro quadro è quanto dovrebbero pagare gli abusivi, ovviamente in parlamento queste cifre potranno essere modificate

4)      per ora si ipotizza di sanare gli abusi  realizzati fino al 31 dicembre 2001 ma con tutta probabilità si dovrebbe arrivare al 30 giugno 2003

5)      è possibile che i pagamenti superiori ai 500 euro vengano dilazionati in due otre rate comunque e il pagamento dovrà essere fatto entro il 31 dicembre 2004, anche se si ventila l’ipotesi di una possibile rateizzazione massima di tre anni

6)      in base alla entità ed estensione del condono edilizio l’incasso previsto dal Ministero delle Economie e Finanze dovrebbe essere intorno ai 3 miliardi di euro, solamente una piccolissima parte di questi andrebbe ai comuni, che invece dovranno spendere una cifra enorme, quindi indebitarsi fino all’osso, se non vogliono aumentare le tasse dei propri cittadini

 

Finanziaria per l’anno 2004

 

La Finanziaria per l’anno 2004 sarà da 16 miliardi di euro, due terzi dei quali, pari a circa 10 miliardi di euro, da reperire attraverso le solite misure una tantum e un terzo, pari a 6 miliardi di euro, da reperire attraverso misure strutturali. Tutto questo il governo Berlusconi cercherà di farlo evitando lo scontro sociale.  

I contenuti della manovra finanziaria per l’anno 2004 è oramai ben definito. Questa mattina il testo sarà di nuovo esaminato all’interno di un vertice della maggioranza.

I circa 10 miliardi di euro di misure una tantum prevedono oltre al condono edilizio (circa 3 miliardi di euro), la riapertura al 2002 dei termini per accedere al condono tombale (tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro), il completamento dell’operazione della Scip 3, la ulteriore svendite del patrimonio immobiliare pubblico e il tanto atteso gettito delle rateizzazioni delle sanatorie fiscali varate nel 2003.

Mentre per le misure strutturali, circa 500 milioni di euro sono attesi dal nuovo giro di vite sulle pubbliche amministrazioni e 1,5 miliardi dalla centralizzazione degli acquisti per beni e servizi da realizzarsi attraverso il meccanismo delle aste on line.

La riedizione dell’oramai famoso Patto di stabilità per gli enti locali dovrebbe, sempre secondo le previsioni del Ministro Tremonti, garantire un risparmio di circa 1 miliardo di euro, mentre dalla stretta sui falsi invalidi è atteso (speriamo che tutte queste attese si rilevino giuste altrimenti chiudiamo “Baracca e Burattini”) un risparmio di 500 /600 milioni di euro.

E’ in arrivo un altro condono che dovrà essere realizzato attraverso il concordato preventivo triennale, da collegare all’entrata in vigore della nuova imposta per le società (Ires), mentre sembra perdere quotazioni il concordato previdenziale collegato all’emersione del lavoro in nero.

Forse l’unica nota positiva, per adesso, che non è stato previsto un ulteriore appesantimento economico del ticket sanitario.

 

In sintesi

 

Misure una tantum

 

1)      Condono edilizio introito previsto circa 3 miliardi di euro

2)      Sanatorie introito previsto circa 2,5/3 miliardi di euro più il gettito proveniente dalle rateizzazioni delle sanatorie fiscali varate nel 2003

3)      Nuove cartolarizzazioni a completare il quadro delle misure una tantum sarà la Scip 3, terzo programma di cartolarizzazione di immobili pubblici, oltre alle previste nuove vendite. Saranno avviate alla svendita, per far cassa, i terreni agricoli demaniali

 

Misure strutturali

 

1)      Patto di stabilità introito previsto circa 1 miliardo di euro

2)      Pubblica amministrazione introito previsto circa 2 miliardi di euro

3)      Piano riduzione privilegi introito previsto circa 500/600 milioni di euro

4)      Ires

5)      Tremonti bis

6)      Sostegno ai consumi è previsto uno sconto Irpef del 36% sull’acquisto degli elettrodomestici e proroga, anche se molto ridotta rispetto agli anni passati, degli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni edilizie

7)      Anziani e figli è previsto, ma non ancora quantificato, un bonus per gli anziani a carico e per i neonati

 

Come intende, il Prof. Giuliano Urbani, tutelare il Patrimonio storico, artistico, paesaggistico e ambientale affidatogli in qualità di Ministro dei Beni e delle Attività Culturali

 

Fa discutere la proposta del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Prof. Giuliano Urbani, di sostituire il condono edilizio con la vendita di parte dei beni demaniali. All’interno della maggioranza di Governo c’è chi la bolla come un sogno ad occhi aperti e chi si dimostra più possibilista, ma pur sempre senza perdere di vista le esigenze del Governo Berlusconi di far cassa. Comunque vada emerge un dato di fatto che tutta la maggioranza invece di pensare solo a fare cassa, dovrebbe ricordarsi che questi beni storico artistici appartengono a tutti cittadini italiani e che vanno tutelati e protetti.

 

In sintesi quello che potrebbe essere venduto

 

1.650 immobili, per un totale di circa 7 milioni e 600 mila mq di superficie, fanno parte del demanio storico artistico italiano oltre a circa 2.600 ettari di terreno.

Questo è il patrimonio, che tutto il mondo ci invidia, e che il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali dovrebbe tutelare.

Questi beni sono gestiti dall’Agenzia del Demanio e che secondo il Prof. Urbani potrebbero essere venduti per cercare di sanare le casse dello Stato.

In attesa di liste definite, ancora non esiste nulla di concreto ma il solo parlarne e dannoso, incominciano a prendere corpo le ipotesi di che cosa può essere venduto e/o svenduto in modo da far subito liquidità.

Pertanto si potrebbe arrivare all’ipotesi di vendere ai concessionari di aree demaniali che sono legittimamente utilizzate e trasformate le zone in questione a prezzo di mercato. Queste aree riguardano casi come le sponde dei grandi laghi del nord le cui sponde sono state “occupate” dai proprietari delle ville per realizzare darsene, terrazze, gazebi e quant’altro.

Quindi oltre ai beni storico artistici sopra indicati si potrebbe arrivare all’ipotesi di mettere in vendita anche il patrimonio disponibile di circa 3.300 fabbricati (per un totale di circa 1 milione e 700 mila mq) e 7.900 terreni (per un totale di circa 14.700 ettari) e il patrimonio indisponibile di circa 15.500 fabbricati (per un totale di circa 31 milioni di mq) e circa 1.900 terreni (per un totale di circa 58.000 mila ettari).    

 

Pacchetto delle Riforme Istituzionali del Governo Berlusconi

 

L’idea del governo Berlusconi è di fare approvare entro Natale, in prima lettura, il pacchetto di riforme istituzionali che ridisegna la forma e la natura dello Stato italiano.

Con questo pacchetto di riforme la maggioranza di governo tenta di trasformare l’Italia in una “Repubblica Federale”.

Il testo delle riforme istituzionali elaborato dai “4 Saggi” della Casa delle Libertà (Andrea Pastore (Forza Italia), Francesco D’Onofrio (UDC), Roberto Calderoli (Lega) e Domenico Nania (Alleanza Nazionale) sarà esaminato dalla Conferenza Stato – Regioni.

Il testo, approvato il 16 settembre 2003 dal Consiglio dei Ministri, tornerà il 26 settembre in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.

Solo a questo punto il provvedimento potrà iniziare il suo iter legislativo in Commissione Affari Costituzionali. L’esame del testo da parte della Commissione dovrebbe durare almeno 2 mesi.

Il provvedimento quindi potrà arriverà in aula ai primi di dicembre per l’approvazione, in prima lettura, e presumibilmente essere approvato intorno al 25 dicembre.

Tutto questo se lo scontro frontale tra maggioranza e opposizione sulla Finanziaria e sul Condono edilizio lo permetterà.

Le riforme in sintesi

 

1)      Parlamento e parlamentari – il parlamento sarà suddiviso in una Camera che dovrà emanare le Leggi che riguardano materie di competenza esclusiva dello Stato mentre il Senato federale esaminerà le leggi di natura concorrente. Il Senato federale sarà composto da 200 persone più sei eletti nelle circoscrizioni estere e dai senatori a vita (contro i 315 senatori attuali), la Camera sarà composta da 400 persone più 12 eletti all’estero (contro i 630 deputati attuali). Questi “Tagli” avverrà a partire dal 2011

2)      Roma Capitale – Roma sarà capitale della “Repubblica Federale” e avrà maggiori poteri e autonomie. Nel testo elaborato dai 4 saggi non è chiaro se sarà una “Città regione o provincia”, una città metropolitana oppure se i suoi confini coincideranno con quelli provinciali

3)      Competenze regionali – il federalismo approvato nella scorsa legislatura dal Governo di centrosinistra sarà integrato con la tanto attesa, dai padani, devolution: ovvero con la devoluzione di alcune materie – sanità, polizia locale e scuola – alla potestà esclusiva delle regioni

4)      Consulta e Consiglio Superiore della Magistratura – i membri della Consulta passeranno dagli attuali 15 a 19 di cui 5 scelti dal Capo dello Stato, 5 dai magistrati, 3 dalla Camera e 6 dal Senato Federale. Viene modificata anche il Consiglio Superiore della Magistratura: un sesto dei membri sarà scelto dalla Camera e un sesto dal Senato Federale

5)      Presidente del Consiglio dei Ministri – aumento dei poteri del premier, come voluto fortemente dall0’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, che si chiamerà Primo Ministro. Potrà nominare e revocare i ministri, la fiducia della Camera e del Senato Federale non è più prevista, se il Governo pone la fiducia e la Camera vota contro le dimissioni sono obbligatorie

 

Legambiente batte il Ministro Gasparri sui ripetitori per telefonia mobile

Grande vittoria della tesi portata avanti dalla Legambiente, anche in contrasto con altre Associazioni, che proposto un regolamento urbanistico comunale nel il quale si evidenziavano i concetti: che i Sindaci hanno la “patria potestà” sulle scelte urbanistiche, che le infrastrutture per la telecomunicazione sono da considerarsi opere private di pubblica utilità e non opere di interesse nazionale e che il Decreto Gasparri (198/2002) non è ancora attuabile

La conferma delle tesi avanzate da Legambiente sono arrivate attraverso una sentenza del Consiglio di Stato e una ordinanza del Tar Veneto.

Con la sentenza del Consiglio di Stato (n° 4847 del 26 agosto 2003) si afferma la competenza del Comune a pianificare urbanisticamente la localizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione nel tessuto urbano e che con una adeguata pianificazione non sarà quindi più necessario usare il “famigerato” articolo 3 del Decreto Gasparri per imporre ai cittadini di accettare la collocazione delle antenne.

Mentre con la ordinanza della Seconda Sezione del Tar Veneto (n° 411 del 24 luglio 2003) si stabilisce che il Decreto Gasparri non si applica a tutte le infrastrutture di telecomunicazione, ma solo ed esclusivamente agli impianti dichiarati “strategici” sulla base del Legge 443/2001 (la cosiddetta Legge obiettivo) che demandava al Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) il compito di operare detta individuazione in un apposito programma annuale.

Tale esatta delimitazione del campo applicativo del Decreto 198/2002 è imposta non solo dal titolo e dal testo dell’articolo 1 dell’atto normativo, ma dagli stessi lavori preparatori del provvedimento e, in particolare, dal parere espresso dalla Commissione VIII della Camera dei Deputati che aveva espressamente richiesto ed ottenuto dal Governo una modificazione in tal senso del Decreto.

Il Cipe nell’unico programma degli impianti strategici ad oggi approvato (delibera del 21 dicembre 2001 n° 121) non ha tuttavia individuato alcuna infrastruttura strategica nel comparto delle telecomunicazioni, rinviandone espressamente la relativa determinazione ad una successiva delibera ad oggi non ancora adottata.

Dunque, in assenza  di previa individuazione, delle infrastrutture di telefonia considerate strategiche e senza la preventiva intesa con le regioni competenti, il Decreto Gasparri non può considerarsi operativo.

E pertanto i Comuni italiani sono chiamati ad applicare la normativa (statale e regionale) ordinaria, oltre che i propri Piani Regolatori Generali e i regolamenti locali.    

Attività Regionale

Le norme antielettrosmog si applicano anche agli impianti esistenti (cioè installati o in esercizio alla data del 2 agosto 2000) di radiodiffusione sonora e televisiva che operano in Provincia di Trento con un intervallo di frequenza fra i 100 kHz e 300 GHz. In caso di mancato rispetto dei limiti, gli impianti andranno delocalizzati. Lo prevede il nuovo testo del regolamento in materia di elettrosmog pubblicato sul Bur della Provincia di Trento.

Sul Bur della regione Marche si possono trovare le integrazioni agli indirizzi in materia di bioedilizia, che aggiornano i criteri sulla valutazione energetico – ambientale degli edifici.

Sul Bur della regione Calabria sono state pubblicate:

-         la deliberazione della Giunta regionale del 21 luglio 2003 n° 539 in materia di “Estensione alle Pmi dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo e dei servizi, dell’operatività delle agevolazioni, previste dalla Legge 1329/65 e dalla legge 598/94 con aumento del contributo in conto capitale

-         la deliberazione della Giunta regionale n° 548 del 21 luglio 2003 in materia di “Approvazione indirizzi metodologici per la predisposizione del Piano regionale delle opere di culto”

Sul Bur della regione Emilia Romagna è stato pubblicato il Comunicato dell’Assessore alla Programmazione territoriale in materia di “Indicazioni in merito alla recente normativa regionale e statale in materia di espropriazione per pubblica utilità (protocollo 22 agosto 2003 n° 17565”

Sul Bur della regione Puglia è stata pubblicata la Direttiva del Commissario delegato agli eventi sismici del 28 agosto 2003 in materia di “Direttiva per i primi elementi diretti a disciplinare i criteri, le modalità e le procedure per favorire la riparazione e ricostruzione nei Comuni della Provincia di Foggia interessati dall’evento sismico del 31 ottobre 2002”

Sul Bur della regione Sardegna è stato pubblicato il Decreto dell’Assessore ai Lavori pubblici n° 10 del 8 agosto 2003 in materia di “Esecutività deliberazione Giunta regionale n° 22/55 del 21 luglio 2003 avente come oggetto “Legge regionale n° 32 del 30 dicembre 1985 – Ripresa della operatività del fondo per l’Edilizia, Approvazione definitiva”

Sul Bur della regione Toscana è stata pubblicata la Deliberazione della Giunta regionale n° 794 del 4 agosto 2003 in materia di “Piano regionale delle Attività Estrattive – rapporto sullo stato di attuazione e approvazione di integrazioni e modifiche”