Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Marche Sez. I n.316 del 15 maggio 2019
Ambiente in genere.Legittimazione processuale
La materia della tutela dell’ambiente si connota per una peculiare ampiezza del riconoscimento della legittimazione partecipativa e del coinvolgimento di soggetti potenzialmente interessati, come è dimostrato dalle scelte legislative in tema di partecipazione alle procedure di VAS e VIA, di legittimazione all’accesso alla documentazione in materia ambientale, di valorizzazione degli interessi “diffusi” anche quanto al profilo della legittimazione processuale
Cass. Sez. III n. 23148 del 27 maggio 2019 (PU 29 mar 2019)
Pres. Izzo Est. Noviello Ric. Domenicone
Rifiuti.Requisiti della fertirrigazione
La pratica della "fertirrigazione", idonea a sottrarre il deposito delle deiezioni animali alla disciplina sui rifiuti, richiede, in primo luogo, l'esistenza effettiva di colture in atto sulle aree interessate dallo spandimento, nonché l'adeguatezza di quantità e qualità degli effluenti e dei tempi e modalità di distribuzione al tipo e fabbisogno delle colture e, in secondo luogo, l'assenza di dati sintomatici di una utilizzazione incompatibile con la fertirrigazione, quali, ad esempio, lo spandimento di liquami lasciati scorrere per caduta a fine ciclo vegetativo
I progetti sottoposti al procedimento di valutazione d’impatto ambientale devono essere adeguatamente definiti
di Stefano DELIPERI
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 467 del 14 maggio 2019
Beni Culturali.Vincolo monumentale e vincolo indiretto
Il vincolo monumentale su uno specifico immobile non opera automaticamente come un vincolo paesistico a beneficio della vista che dal suddetto immobile si rivolge verso il paesaggio circostante. L’estensione del vincolo monumentale alle aree esterne deve essere espressamente disposta da un provvedimento che crei un vincolo indiretto ex art. 45 del Dlgs. 22 gennaio 2004 n. 42. Al di fuori di questa ipotesi, non esiste alcun diritto di prevenzione sul paesaggio a favore di chi ha edificato per primo, neppure quando l’edificazione abbia prodotto un bene di interesse culturale. Un simile diritto di prevenzione privatizzerebbe di fatto una parte della fruizione del paesaggio, trasformandosi in un divieto di edificazione a carico di tutti coloro che chiedono un titolo edilizio in un momento successivo.
Cass. Sez. III n. 20454 del 13 maggio 2019 (PU 8 gen 2019)
Pres. Aceto Est. Zunica Ric. Carbotti
Urbanistica.Abuso di ufficio e dolo intenzionale
In tema di abuso d’ufficio, la prova del dolo intenzionale, che qualifica la fattispecie di cui all’art. 323 cod. pen., prescinde dall’accertamento dell’accordo collusivo con la persona che si intende favorire, potendo essere desunta anche dalla macroscopica illegittimità dell'atto, sempre che tale valutazione non discenda in modo apodittico e parziale dal comportamento non iure dell’agente, ma risulti anche da elementi ulteriori concordemente dimostrativi dell’intento di conseguire un vantaggio patrimoniale o di cagionare un danno ingiusto
L’incerta sorte dei cinghiali selvatici tra Valutazione di Incidenza, Valutazione Ambientale Strategica e abbattimenti selettivi “per ricomporre squilibri ecologici”
di Lorenzo Bruno MOLINARO
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