Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 19224 del 7 maggio 2019 (PU 27 mar 2019)
Pres. Rosi Est. Noviello Ric. Moro
Beni ambientali.Aree marine protette
L’art. 19 della legge 394\1991 con il suo incipit di ordine generale e la successiva indicazione delle varie condotte che "in particolare sono vietate" evidenzia l'anticipazione della soglia penale che il legislatore ha inteso predisporre per garantire il patrimonio ambientale de quo non solo da comportamenti concretamente lesivi dell'assetto floro-faunistico (ad esempio, cattura del pesce, danneggiamento delle specie vegetali, alterazione dell'ambiente geofisico), ma anche da condotte che - con giudizio potenziale ed accertamento presuntivo - possono compromettere il bene medesimo, risultando comunque a ciò propedeutiche, strumentali o funzionali, anche sorrette solo con atteggiamento colposo.
TAR Sicilia (CT) Sez. I n.1053 del 6 maggio 2019
Acque.Inosservanza delle prescrizioni dell'autorizzazione allo scarico
L'art. 130 del d.lgs. n. 152/2006 prevede che in caso di inosservanza delle prescrizioni dell'autorizzazione allo scarico l'autorità competente procede, secondo la gravità dell'infrazione, alle misure ivi indicate, tra le quali è anche prevista, alla lettera b), la "diffida e contestuale sospensione dell'autorizzazione per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente"; ma laddove si disponga, tra le sanzioni astrattamente applicabili al caso di specie, quella più grave della sospensione, in ragione della tutela della salute pubblica, devono essere chiaramente evincibili le ragioni per le quali sussista un potenziale pericolo per la salute pubblica
Cass. Sez. III n. 19196 del 7 maggio 2019 (PU 26 feb 2019)
Pres. Ramacci Est. Reynaud Ric. Greco
Urbanistica.Ampliamenti e pertinenze
In materia di reati edilizi, l'ampliamento di un fabbricato preesistente non può considerarsi pertinenza, ma parte integrante dell'edificio e privo di autonomia rispetto ad esso, perché, una volta realizzato, ne completa la struttura per meglio soddisfare i bisogni cui è destinato. La pertinenza – cioè – richiede che si tratti di un manufatto distinto e separato da quello principale a cui è asservito, essendovi in caso contrario ampliamento dell’edificio che, laddove avvenga «all’esterno della sagoma esistente» è da considerarsi intervento di nuova costruzione ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. e.1), T.U.E., assoggettato a permesso di costruire ai sensi del successivo art. 10, comma 1, lett. a).
TAR Puglia (BA) Sez. III n. 609 del 30 aprile 2019
Urbanistica.Divergenza tra quanto indicato nella cartellonistica di cantiere e quanto effettivamente realizzato
Il legislatore si preoccupa di sanzionare le ipotesi di interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, secondo quanto previsto dall’art. 31 del d.p.r. 380/2001; ma alcuna rilevanza è accordata alla ipotesi della divergenza tra quanto indicato nella cartellonistica di cantiere e quanto effettivamente realizzato dalla ditta che si incarica di eseguire lavori edilizi.
Cass. Sez. III n. 18000 del 2 maggio 2019 (PU 8 gen 2019)
Pres. Aceto Est. Corbetta Ric. Mezzapelle
Urbanistica.Verande
Una veranda è da considerarsi, in senso tecnico-giuridico, un nuovo locale autonomamente utilizzabile e difetta normalmente del carattere di precarietà, trattandosi di opera destinata non a sopperire ad esigenze temporanee e contingenti con la sua successiva rimozione, ma a durare nel tempo, ampliando così il godimento dell'immobile
TAR Toscana Sez. III n. 619 del 30 aprile 2019
Urbanistica.Trasformazione di un locale da esercizio commerciale a ambulatorio medico
La trasformazione di un locale da esercizio commerciale a ambulatorio medico non può comportare il mero restauro o risanamento conservativo, ma impone una serie di modifiche, seppure interne, che determinano la creazione di un organismo nuovo
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