Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Corte EDU Grande Camera 9 aprile 2024 (Caso n. 53600\20)
Verein KlimaSeniorinnen Schweiz and Others v. Switzerland
Ambiente in genere.Riscaldamento globale e cambiamenti climatici
Nella sentenza della Grande Camera nel caso di Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e Altri contro la Svizzera (istanza n. 53600/20), la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito, con una maggioranza di sedici voti a uno, che vi era stata: una violazione dell'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo; e, all'unanimità, che vi era stata: una violazione dell'articolo 6 § 1 (accesso alla giustizia). Il caso riguardava un reclamo presentato da quattro donne e un'associazione svizzera, il Verein KlimaSeniorinnen Schweiz, i cui membri sono tutte donne anziane preoccupate dalle conseguenze del riscaldamento globale sulle loro condizioni di vita e salute. Ritengono che le autorità svizzere non stiano adottando azioni sufficienti, nonostante i loro doveri ai sensi della Convenzione, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Corte di giustizia (Quarta Sezione) 11 aprile 2024
«Rinvio pregiudiziale – Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche – Regolamento (CE) n. 1907/2006 (regolamento REACH) – Articolo 2, paragrafo 1, lettera b) – Ambito di applicazione – Articolo 3, punti 10 e 11 – Nozioni di “importazione” e di “importatore” – Articolo 6 – Obbligo di registrazione – Persona che assume la responsabilità della registrazione – Regolamento (UE) n. 952/2013 – Codice doganale dell’Unione europea – Deposito doganale»
TAR Campania (NA) Sez. III n. 1500 del 6 marzo 2024
Urbanistica.Demolizione e fiscalizzazione abuso
La cd. fiscalizzazione dell’abuso di cui all'art. 34 TU edilizia - la cui applicazione è limitata agli interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo abilitativo - non costituisce condizione di legittimità dell’ordinanza di demolizione in quanto l’applicazione della sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria va decisa in fase esecutiva dell’ordine di demolizione. Il potere di disporre la fiscalizzazione degli abusi, disciplinato dall'art. 34, d.P.R. n. 380/2001, ha valore eccezionale e derogatorio e deve essere inteso nel senso che non compete all'Amministrazione procedente valutare, prima dell'emissione dell'ordine di demolizione dell'abuso, se la misura possa essere applicata, incombendo, piuttosto sul privato interessato, la dimostrazione, in modo rigoroso e nella fase esecutiva, della obiettiva impossibilità di ottemperare all'ordine stesso senza pregiudizio per la parte conforme.
Lo sviluppo sostenibile: significato giuridico e attuazione da parte di giudici e tribunali
di Giuseppe DE NOZZA
Cass. Sez. III n. 11390 del 19 marzo 2024 (UP 24 gen 2024)
Pres. Ramacci Est. Semeraro Ric. Palumbo
Rifiuti.Qualificazione ed accertamento della pericolosità
Il detentore del rifiuto (e non soltanto il produttore), quando la composizione del rifiuto potenzialmente pericoloso non sia immediatamente nota, ha l'onere di raccogliere le informazioni idonee a consentirgli di acquisire una conoscenza sufficiente di detta composizione e, in tal modo, di attribuire a tale rifiuto il codice appropriato. Va esclusa radicalmente la possibilità di arbitrarie scelte da parte del detentore del rifiuto circa le modalità di qualificazione del rifiuto ed accertamento della pericolosità.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 2208 del 6 marzo 2024
Urbanistica.Valutazione unitaria del complesso delle opere abusive
La valutazione unitaria del complesso delle opere non dipende dalla circostanza che le stesse siano o meno realizzate contestualmente, ben potendo i manufatti essere considerati unitariamente anche quando vengono posti in essere per addizione. Né la circostanza che potenzialmente possano essere di fatto impiegate per scopi distinti assume un qualche rilievo, dal momento che in sede edilizia la valutazione unitaria delle opere dipende dalla loro collocazione, dall’appartenenza allo stesso soggetto, nonché dalla destinazione comune dei manufatti, ponderazione quest’ultima da farsi in astratto, giacché il pregiudizio recato al regolare assetto del territorio deriva non dal singolo intervento, ma dall'insieme delle opere realizzate nel loro contestuale impatto edilizio. L'amministrazione comunale, pertanto, deve esaminare contestualmente l'intervento abusivamente realizzato, e ciò al fine precipuo di contrastare eventuali artificiose frammentazioni che, in luogo di una corretta qualificazione unitaria dell'abuso e di una conseguente identificazione unitaria del titolo edilizio che sarebbe stato necessario o che può, se del caso, essere rilasciato, prospettino una scomposizione virtuale dell'intervento finalizzata all'elusione dei presupposti e dei limiti di ammissibilità della sanatoria stessa.
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