Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Umbria Sez. I n. 484 del 2 settembre 2019
Rifiuti.Effluenti di allevamento
Occorre che non vi sia soluzione di continuità tra il processo di produzione del materiale e la sua diretta destinazione alla fertirrigazione o il suo conferimento all’impianto di biogas, affinché sia integrata la condizione prevista dall’art. 184 bis, c. 1, lett. b), d.lgs. n. 152/2006 (così come dalla normativa europea) e l’effluente sia qualificabile come sottoprodotto. Se tale cesura si verifica, perché il materiale viene stoccato in un sito privo di autorizzazione a tal fine e dunque “abbandonato”, esso deve necessariamente considerarsi rifiuto e non è più suscettibile di perdere questa qualifica. Anche l’art. 3, c. 1, lett. j), d.m. 25 febbraio 2016 precisa che, ai fini dell’utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento, per stoccaggio debba intendersi il “deposito di effluenti…effettuato nel rispetto dei criteri e delle condizioni di cui al presente decreto”.
Cass. Sez. III n. 36626 del 29 agosto 2019 (UP 10 lug 2019)
Pres. lapalorcia Est. Ramacci Ric. Piccirillo
Acque.Prelevamento e analisi di campioni
A norma del comma 1 dell'art. 223 disp. att. cod. proc. pen., l'avviso all'interessato del giorno, dell'ora e del luogo ove le analisi saranno effettuate può essere dato anche oralmente e per tale avviso non è prescritta alcuna forma specifica, né alcun termine minimo deve intercorrere tra il prelievo e le successive analisi, essendo richiesto soltanto che detto termine sia comunque sufficiente a consentire all'interessato la possibilità di ottenere l'assistenza eventuale di un consulente tecnico. Se si tiene conto del dato letterale dell'art. 220, emerge chiaramente che lo stesso si riferisce ad indizi di reato che emergono nel corso delle attività ispettive o di vigilanza, il che porta ad affermare che la cognizione circa la sussistenza di indizi di reità, ancorché non riferibili ad un soggetto specifico, deve risultare oggettivamente evidente a chi opera mentre effettua tale attività e non deve essere soltanto ipotizzata sulla base di mere congetture, né può ritenersi possibile, dopo che un reato è stato accertato, sostenere che chi effettuava il controllo avrebbe dovuto prefigurarsi quale ne sarebbe stato l'esito
TAR Lombradia (M) Sez. II n. 1949 del 5 settembre 2019
Urbanistica.Monetizzazione di standard
In merito alle somme dovute a titolo di c.d. monetizzazione di standard, nonostante la diversa natura di tale pretesa rispetto a quella concernente il contributo di costruzione, deve ritenersi che, in relazione a tale diritto di credito, la fonte dell’obbligazione, nel caso di autoliquidazione, sia costituita dal provvedimento assentivo dell’intervento, sia esso un atto espresso del Comune o un atto privato quale una DIA o SCIA rispetto al quale l’Amministrazione non esercita alcun potere inibitorio, o dal provvedimento che accetti la sostituzione successiva della realizzazione degli standard con il pagamento di una somma di denaro, oppure dalla convenzione di piano attuativo che preveda, in alternativa totale o parziale della cessione delle aree, che all'atto della stipulazione i soggetti obbligati corrispondano al comune una somma commisurata all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione. Il credito relativo alla c.d. monetizzazione di standard sia soggetto al termine di prescrizione decennale dal rilascio del titolo.
Consiglio di Stato Sez. II n. 5999 del 30 agosto 2019
Urbanistica.Parcheggi pertinenziali
Nel caso di costruzione da parte del vicino, la conoscenza di una situazione potenzialmente lesiva non obbliga il titolare dell'interesse legittimo oppositivo ad attivarsi immediatamente in sede giurisdizionale, ma il termine decadenziale per l’impugnazione decorre solo o dalla piena conoscenza del contenuto specifico della concessione o del progetto edilizio e dell’entità delle violazioni urbanistiche ovvero dal completamento, quanto meno strutturale, dell’opera stessa . Ai sensi dell’articolo 9 delle legge n. 122 del 1989 ( legge Tognoli) i parcheggi pertinenziali possono essere realizzati soltanto dai proprietari degli immobili principali e non anche dai titolari di diritto di godimento derivante da contratto di locazione o da contratto di comodat (segnalazione e massima Avv. I. Pagano)
Cass. Sez. III n. 36444 del 27 agosto 2019 (UP 28 mag 2019)
Pres. Izzo Est. Ramacci Ric. Alessandroni
Aria.Getto pericoloso
Il reato di cui all’art. 674 cod. pen. è configurabile sia in forma omissiva che in forma commissiva mediante omissione (cosiddetto reato omissivo improprio) ogniqualvolta il pericolo concreto per la pubblica incolumità derivi anche dalla omissione, dolosa o colposa, del soggetto che aveva l'obbligo giuridico di evitarlo e, quanto all’elemento soggettivo, non hanno rilevanza alcuna i motivi ed il fine perseguiti dall’autore del reato, essendo solo necessario che la condotta sia attribuibile all'agente quanto meno sotto il profilo del comportamento colposo
Consiglio di Stato Sez. IV n. 5972 del 29 agosto 2019
Urbanistica.Necessità di sottoporre a VIA le estensioni o modifiche di progetto
Le modifiche o estensioni di progetti inizialmente sottoposti alla valutazione di impatto ambientale devono essere soggette a V.I.A. solamente qualora, in base alla normativa vigente in quel momento, sarebbe necessaria la valutazione di impatto ambientale se il progetto, così come modificato od esteso, fosse stato presentato ex novo
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