Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Corte costituzionale n. 38 del 4 aprile 2025
Ambiente in genere.Stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale
È costituzionalmente illegittima la norma del decreto-legge numero 2 del 2023 (il cosiddetto “decreto Priolo”), che ha stabilito la competenza del Tribunale di Roma per gli appelli contro i provvedimenti del giudice che abbiano negato l’autorizzazione a proseguire l’attività di stabilimenti o impianti sequestrati di interessi strategico nazionale.
Consiglio di Stato Sez. IV n. 2056 del 12 marzo 2025
Rifiuti.Ordinanza di rimozione e competenza del sindaco
L'art. 192, comma 3, del d.lgs. n. 152 del 2006 attribuisce esplicitamente al Sindaco la competenza a emanare l'ordinanza per la rimozione dei rifiuti. Tale previsione è prevalente su quella di cui all'art. 107 del d.lgs. 267 del 2000, la quale attribuisce alla dirigenza tutti i provvedimenti di carattere gestionale che esulano dalle funzioni di indirizzo e controllo politico amministrativo, in quanto successiva a quest'ultima e dotata di carattere speciale
Cass. Sez. III n. 12125 del 27 marzo 2025 (CC 12 feb 2025)
Pres. Ramacci Est. Di Stasi Ric. Tripodi
Urbanistica.Sanatoria e insussistenza della doppia conformità
In tema di reati urbanistici, la sanatoria degli abusi edilizi idonea ad estinguere il reato di cui all'art. 44 d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, a precludere l'irrogazione dell'ordine di demolizione dell'opera abusiva previsto dall'art. 31, comma 9, del medesimo d.P.R. e a determinare, se eventualmente emanata successivamente al passaggio in giudicato della sentenza, la revoca di detto ordine, può essere solo quella rispondente alle condizioni espressamente indicate dall'art. 36 del decreto stesso citato, che richiede la doppia conformità delle opere alla disciplina urbanistica vigente, sia al momento della realizzazione del manufatto, sia al momento della presentazione della domanda di permesso in sanatoria, dovendo escludersi la possibilità di una legittimazione postuma di opere originariamente abusive che, solo successivamente, in applicazione della cosiddetta sanatoria "giurisprudenziale" o "impropria", siano divenute conformi alle norme edilizie ovvero agli strumenti di pianificazione urbanistica. Allo stesso modo, il requisito della doppia conformità è da ritenersi escluso in caso di edificazioni eseguite - come nel caso in esame - in assenza del preventivo ottenimento dell'autorizzazione sismica
Consiglio di Stato Sez. II n. 1648 del 25 febbraio 2025
Urbanistica.Misure ripristinatorie
In materia edilizia le misure ripristinatorie, cui l’ingiunzione a demolire deve essere ricondotta, quale che ne sia la natura (che la giurisprudenza EDU ha riconosciuto come sostanzialmente penale laddove sopraggiungano a distanza di parecchio tempo dalla commissione dell’abuso), si caratterizzano per il fatto che attengono al bene e non al reo. Per tale ragione, esse si applicano anche a chi si trovi, casualmente, in una data relazione giuridica con la cosa, in qualità di attuale proprietario dell’immobile. Proprio in ciò si diversificano dalle sanzioni intrinsecamente afflittive, che si applicano solo nei confronti dell’autore della violazione, in considerazione della loro funzione general e special preventiva, richiedendo pertanto anche l’accertamento dell’elemento psicologico nel relativo autore.
Cass. Sez. III n. 12130 del 27 marzo 2025 (CC 13 feb 2025)
Pres. Ramacci Est. Noviello Ric. Boscarino
Beni ambientali.Realizzazione parcheggio in zona vincolata
La condotta che determini una permanente compressione del bene tutelato dalla norma, ancorché pregiudicato esclusivamente dall'esercizio di attività (nella specie un parcheggio) e non dall'esecuzione di lavori può integrare il reato contravvenzionale ex art. 181 del Dlgs. 42/04 che non presuppone necessariamente la realizzazione di interventi edili, diversamente dalla disciplina dettata in materia edilizia.
Consiglio di Stato Sez. VII n. 1492 del 21 febbraio 2025
Urbanistica.Condono edilizio e completamento funzionale
Ai fini del rilascio del condono di cui all'art. 31 della Legge n. 47/1985, la nozione di completamento funzionale di un immobile implica uno stato di avanzamento nella realizzazione dei lavori tale da consentirne potenzialmente, e salve le sole finiture, la fruizione con la conseguenza che il manufatto non solo deve aver assunto una sua forma stabile nella consistenza planivolumetrica ma anche una sua riconoscibile e inequivoca identità funzionale che ne connoti con assoluta chiarezza la destinazione d'uso
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