Atto di indirizzo recante: «Indirizzi operativi per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connessi a fenomeni idrogeologici e idraulici».
Gazzetta Ufficiale N. 259 del 7 Novembre 2006
Al Presidente della Regione Abruzzo
Al Presidente della Regione Basilicata
Al Presidente della Regione Calabria
Al Presidente della Regione Campania
Al Presidente della Regione
Emilia-Romagna
Al Presidente della Regione
Friuli-Venezia Giulia
Al Presidente della Regione Lazio
Al Presidente della Regione Liguria
Al Presidente della Regione Lombardia
Al Presidente della Regione Marche
Al Presidente della Regione Molise
Al Presidente della Regione Piemonte
Al Presidente della Regione Puglia
Al Presidente della Regione Sardegna
Al Presidente della Regione Sicilia
Al Presidente della Regione Toscana
Al Presidente della Regione Umbria
Al Presidente della Regione Valle
d'Aosta
Al Presidente della Regione Veneto
Al Presidente della Provincia
autonoma di Bolzano
Al Presidente della Provincia
autonoma di Trento
Al Ministro dell'interno - Gabinetto
Al Ministro della difesa - Gabinetto
Al Ministro dell'ambiente e tutela del
territorio e del mare - Gabinetto
Al Ministro delle politiche agricole
alimentari e forestali - Gabinetto
Al Ministro delle infrastrutture -
Gabinetto
Al Ministro dei trasporti - Gabinetto
Al Ministro per gli affari regionali e
autonomie locali - Gabinetto
All'ANCI
All'UNCEM
All'UPI
Al Prefetto di Agrigento
Al Prefetto di Alessandria
Al Prefetto di Ancona
Al Prefetto di Arezzo
Al Prefetto di Ascoli Piceno
Al Prefetto di Asti
Al Prefetto di Avellino
Al Prefetto di Bari
Al Prefetto di Belluno
Al Prefetto di Benevento
Al Prefetto di Bergamo
Al Prefetto di Biella
Al Prefetto di Bologna
Al Prefetto di Bolzano
Al Prefetto di Brescia
Al Prefetto di Brindisi
Al Prefetto di Cagliari
Al Prefetto di Caltanissetta
Al Prefetto di Campobasso
Al Prefetto di Caserta
Al Prefetto di Catania
Al Prefetto di Catanzaro
Al Prefetto di Chieti
Al Prefetto di Como
Al Prefetto di Cosenza
Al Prefetto di Cremona
Al Prefetto di Crotone
Al Prefetto di Cuneo
Al Prefetto di Enna
Al Prefetto di Ferrara
Al Prefetto di' Firenze
Al Prefetto di Foggia
Al Prefetto di Forli-Cesena
Al Prefetto di Frosinone
Al Prefetto di Genova
Al Prefetto di Gorizia
Al Prefetto di Grosseto
Al Prefetto di Imperia
Al Prefetto di Isernia
Al Prefetto di L'Aquila
Al Prefetto di La Spezia
Al Prefetto di Latina
Al Prefetto di Lecce
Al Prefetto di Lecco
Al Prefetto di Livorno
Al Prefetto di Lodi
Al Prefetto di Lucca
Al Prefetto di Macerata
Al Prefetto di Mantova
Al Prefetto di Massa Carrara
Al Prefetto di Matera
Al Prefetto di Messina
Al Prefetto di Milano
Al Prefetto di Modena
Al Prefetto di Napoli
Al Prefetto di Novara
Al Prefetto di Nuoro
Al Prefetto di Oristano
Al Prefetto di Padova
Al Prefetto di Palermo
Al Prefetto di Parma
Al Prefetto di Pavia
Al Prefetto di Perugia
Al Prefetto di Pesaro Urbino
Al Prefetto di Pescara
Al Prefetto di Piacenza
Al Prefetto di Pisa
Al Prefetto di Pistoia
Al Prefetto di Pordenone
Al Prefetto di Potenza
Al Prefetto di Prato
Al Prefetto di Ragusa
Al Prefetto di Ravenna
Al Prefetto di Reggio Calabria
Al Prefetto di Reggio Emilia
Al Prefetto di Rieti
Al Prefetto di Rimini
Al Prefetto di Roma
Al Prefetto di Rovigo
Al Prefetto di Salerno
Al Prefetto di Sassari
Al Prefetto di Savona
Al Prefetto di Siena
Al Prefetto di Siracusa
Al Prefetto di Sondrio
Al Prefetto di Taranto
Al Prefetto di Teramo
Al Prefetto di Terni
Al Prefetto di Torino
Al Prefetto di Trapani
Al Prefetto di Trento
Al Prefetto di Treviso
Al Prefetto di Trieste
Al Prefetto di Udine
Al Prefetto di Varese
Al Prefetto di Venezia
Al Prefetto di Verbano - Cusio - Ossola
Al Prefetto di Vercelli
Al Prefetto di Verona
Al Prefetto di Vibo Valentia
Al Prefetto di Vicenza
Al Prefetto di Viterbo
Il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale e' stato
caratterizzato da fasi temporalesche ed intense precipitazioni che
hanno interessato gran parte del Paese, causando allagamenti,
smottamenti, frane e danni alle infrastrutture in diverse regioni
d'Italia con fenomeni molto estesi e severi tanto da indurre il
Consiglio dei Ministri a decretare lo stato di emergenza per diversi
ambiti regionali.
In tale occasione la tempestivita' e l'efficienza della risposta
di protezione civile, dovuta alla pronta attivazione del sistema di
allertamento nazionale e delle azioni di contrasto, cosi' come
disciplinati dalla direttiva del Presidente del Consiglio del
27 febbraio 2004, nonche' degli interventi di soccorso e di
assistenza, hanno scongiurato la perdita di vite umane, non potendo
tuttavia evitare disagi e danni alla popolazione.
Al fine di assicurare su tutto il territorio nazionale un'azione
di protezione civile efficace ed adeguata, desidero richiamare ancora
una volta l'attenzione di tutte le istituzioni ed in particolare le
regioni e le province autonome affinche' vogliano prioritariamente
promuovere e sostenere, anche attraverso la predisposizione di
apposite linee guida, la costituzione e l'operativita' dei presidi
territoriali, sia a scala provinciale che comunale, favorendo, se del
caso, l'aggregazione tra i singoli comuni. Tali presidi costituiscono
infatti un ineludibile strumento di vigilanza e di intervento, in
particolare per fronteggiare le fasi temporalesche intense che ancora
oggi rappresentano fenomeni di difficile prevedibilita', e devono
garantire nelle aree esposte a maggior rischio, laddove non siano
disponibili sistemi di monitoraggio strumentale, il necessario
supporto tecnico ai sindaci nell'adozione delle misure piu' adeguate
a salvaguardia della popolazione.
E' altresi' necessario, cosi' come indicato dalla citata
direttiva, che a tale processo di rafforzamento del sistema di
protezione civile, anche locale, partecipino attivamente le
Prefetture - Uffici territoriali del Governo, operando in sinergia
sia con le amministrazioni regionali che con quelle provinciali,
nonche' agevolando e promuovendo in tal senso la partecipazione della
componente statale del Servizio nazionale della protezione civile.
Sara' invece responsabilita' del Dipartimento della protezione
civile, delle regioni e degli enti locali perseguire congiuntamente
il consolidamento del sistema di allertamento nazionale, sulla base
delle esperienze gia' acquisite e attraverso il potenziamento delle
reti strumentali. Particolare attenzione dovra' essere rivolta alla
tempestiva realizzazione della rete radar meteorologica nazionale
dando cosi' piena attuazione allo spirito ed alle volonta' gia'
sancite nelle leggi 3 agosto 1998, n. 267, e 11 dicembre 2000, n.
365, adottate in occasione rispettivamente delle emergenze che hanno
interessato Sarno e gli altri comuni della Campania e l'area di
Soverato.
Occorre ricordare che i fenomeni meteorologici sopra richiamati
hanno recentemente interessato soprattutto aree fortemente
urbanizzate, mettendone in luce l'elevata vulnerabilita' in relazione
non soltanto alla possibilita' di «regimazione»
dell'evento naturale,
anche attraverso una diligente manutenzione del reticolo idrografico
minore, ma soprattutto in relazione alla tipologia e
all'articolazione urbanistica il cui sviluppo, talvolta, non e' stato
ne' pianificato, ne' controllato adeguatamente.
In tal senso gli strumenti di pianificazione quali i Piani
stralci di bacino per l'assetto idrogeologico (PAI) danno indicazioni
che, per quanto necessarie, non risultano tuttavia sufficienti
all'azione di protezione civile, sia in quanto non possono includere
situazioni localizzate di criticita', sia perche' si riferiscono a
scenari di pericolosita' severi con frequenza di accadimento piu' che
decennale.
E' necessario, pertanto, che tutte le amministrazioni competenti,
sia a livello centrale che periferico, possano concorrere ad uno
sforzo comune che favorisca l'attuazione dei succitati Piani e
promuova l'identificazione e la risoluzione delle criticita'
apparentemente minori, eppure cosi' frequentemente ricorrenti su
tutto il territorio nazionale. A tal fine e' particolarmente urgente
adeguare l'attuale assetto, nonche' lo sviluppo urbanistico futuro,
sia alle prescrizioni dei PAI che a tali scenari di piu' frequente
pericolosita'.
Tali obiettivi, nel quadro dell'attuale scarsa disponibilita' di
risorse economiche, potranno essere perseguiti solo se le
amministrazioni locali stabiliranno quali siano gli interventi
prioritari da porre all'attenzione della programmazione regionale,
sia in materia di difesa del suolo che di ricostruzione
post-emergenziale per il ritorno alle ordinarie condizioni di vita,
mirando primariamente a ridurre il rischio piu' persistente su aree
il piu' possibile estese. Al fine di recepire tali istanze le
amministrazioni statali vorranno garantire la reciproca concertazione
ed il fattivo coordinamento con le regioni e le province autonome.
E' da sottolineare che tali interventi infrastrutturali, nel caso
di eventi piu' severi, non potranno comunque escludere il necessario
ricorso ad azioni di protezione civile. E' quindi altrettanto utile
che le amministrazioni competenti ai diversi livelli accertino e, se
del caso, promuovano, nei modi ritenuti piu' opportuni, la
disponibilita' di una pianificazione di emergenza, ancorche'
speditiva, a salvaguardia della popolazione e ne verifichino
l'effettiva operativita' in caso di allertamento.
I sindaci, infine, oltre ad assicurare preventivamente
un'adeguata azione di informazione alla popolazione relativamente ai
comportamenti da seguire in situazioni di emergenza, dovranno - in
caso di allertamento e comunque all'approssimarsi ed al manifestarsi
degli eventi - trasmettere alle sale operative provinciali e
regionali ed alle Prefetture - Uffici territoriali del Governo
costanti informazioni sull'evolversi della situazione e sulle azioni
intraprese. In tal modo sara' infatti possibile garantire
l'attivazione, tempestiva ed efficace, dell'eventuale concorso dei
servizi di protezione civile sovracomunali.
Il Dipartimento della protezione civile assicurera', nelle forme
ritenute piu' opportune, ogni dovuta collaborazione ed assistenza per
garantire la compiuta attuazione di quanto previsto dai presenti
indirizzi operativi.
Roma, 27 ottobre 2006
Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Prodi