Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 7389 del 25 febbraio 2020 (UP 18 ott 2019)
Pres. Andreazza Est. Zunica Ric.Falini
Urbanistica.Abusi edilizi e responsabilità usufruttuario
In tema di reati edilizi, la mera qualità di usufruttuario dell’immobile abusivamente realizzato non è sufficiente ai fini dell’affermazione della responsabilità penale per il reato di cui all’art. 44 d.P.R. n. 380 del 2001, essendo necessaria, per l’attribuzione al predetto della qualifica di committente o di compartecipe con quest'ultimo nella commissione del reato, la sussistenza di un “quid pluris”, indicativo di tale concorso, desumibile da elementi concreti, come la presentazione della domanda di condono edilizio, la piena disponibilità giuridica e di fatto del suolo, l’interesse specifico a edificare la nuova costruzione, i rapporti di parentela o di affinità con l’autore materiale delle opere, la riscontrata presenza “in loco” e lo svolgimento di attività di vigilanza nell’esecuzione dei lavori o il regime patrimoniale dei coniugi.
Consiglio di Stato Sez. II n.984 del 7 febbraio 2020
Urbanistica.Diniego del permesso di costruire
L'accertamento della non conformità delle realizzande opere edilizie con la normativa urbanistica vigente, è condizione sufficiente a sorreggere il diniego del permesso di costruire senza che l'Amministrazione abbia l'onere di fornire ulteriori spiegazioni; infatti, il potere esercitato in tema di rilascio di titoli autorizzativi dello jus aedificandi comporta unicamente un'attività di verifica della conformità urbanistico-edilizia dell'istanza.
Cass. Sez. III n. 7589 del 26 febbraio 2020 (UP 14 nov 2019)
Pres. Sarno Est. Gentili Ric. Kweku
Rifiuti.Cessazione della qualifica di rifiuto
Affinché un bene o una sostanza perda la qualifica di rifiuto, è necessario che la stessa sia stata preventivamente sottoposta ad un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, che, sebbene le stesse possano consistere anche in operazioni di cernita e di selezione di beni, fin tanto che non si sono esaurite non comportano né la cessazione della attribuzione della qualifica di rifiuto ai beni in questione né, tanto meno, la estraneità di essi alla disciplina in materia di rifiuti (si veda, infatti, sul punto, il comma 5 del citato art. 184-ter, del dlgs n. 152 del 2006).
Consiglio di Stato Sez. II n.915 del 4 febbraio 2020
Urbanistica.Adozione strumento urbanistico e scelte dell'amministrazione
Le scelte effettuate dall'Amministrazione, in concomitanza con l'adozione di uno strumento urbanistico, costituiscono apprezzamenti di merito sottratti al sindacato di legittimità, salvo che siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. In occasione della formazione di uno strumento urbanistico generale, l'Amministrazione ha la più ampia discrezionalità nell'individuare le scelte ritenute idonee per disciplinare l'uso del proprio territorio (e anche nel rivedere le proprie, precedenti previsioni urbanistiche), valutando gli interessi in gioco e il fine pubblico e, tra l'altro, non deve fornire motivazione specifica delle singole scelte urbanistiche. In tal senso, la scelta compiuta in un piano generale (o in una variante ad esso) di imprimere una particolare destinazione urbanistica ad una zona non necessita di particolare motivazione, in quanto essa trova giustificazione nei criteri generali di ordine tecnico-discrezionale seguiti nella impostazione del piano, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiono meritevoli di specifiche considerazioni
Cass. Sez. III n. 7232 del 24 febbraio 2020 (CC 5 feb 2020)
Pres. Izzo Est. Ramacci Ric. Di Milo
Urbanistica.Esecuzione dell’ordine di demolizione e diritto all’abitazione
L'art. 8 CEDU, non evidenzia alcun diritto "assoluto" ad occupare un immobile, anche se abusivo, solo perché casa familiare, con la conseguenza che l’esecuzione dell’ordine di demolizione di un manufatto abusivo, che afferma in concreto il diritto della collettività a rimuovere la lesione di un bene o interesse costituzionalmente tutelato ed a ripristinare l'equilibrio urbanistico-edilizio violato, non contrasta con il diritto al rispetto della vita privata e familiare e del domicilio tutelato dalla convenzione EDU.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 864 del 3 febbraio 2020
Urbanistica.Acquisizione immobile abusivo al patrimonio comunale e convenzione EDU
Deve escludersi che la disciplina su cui poggia il provvedimento di accertamento di inottemperanza con l'effetto acquisitivo ex lege al patrimonio comunale, impugnato in primo grado, comporti una compressione illegittima del diritto di proprietà o violi i principi in tema di sanzioni penali e di garanzia del diritto di proprietà sanciti dalla CEDU, con la conseguente manifesta infondatezza della prospettata questione di legittimità costituzionale per contrasto con l'art. 117 Cost.
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