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Diffuso dal WWF il testo (provvisorio secondo il Ministero) delle nuove disposizioni da emanarsi a seguito della c.d. Legge delega ambientale (detta anche "pornolegge").
I commenti ed i testi
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Da "La Nuova Ecologia ( www.lanuovaecologia.it )
Legge delega, svelato il mistero
Il Wwf diffonde il testo prodotto dai 24 saggi del ministero. Gli ambientalisti: leggi farraginose che facilitano la vita a chi inquina /
I "buchi neri" del progetto
IL COMMENTO DI LEGAMBIENTE
La riforma ambientale non è più clandestini. Da stamattina, da quando cioè il Wwf, con un efficace blitz informatico, ha pubblicati i testi sul proprio sito internet. Una scelta necessaria secondo l’associazione ambientalista perché «a nove mesi dall'approvazione delle legge delega ambientale solo pochi privilegiati hanno potuto vedere e studiare
i testi di riforma predisposti dal ministero dell'Ambiente».
Gli schemi dei decreti della legge delega, che riscrivono l'intera legislazione in materia di ambiente, sono stati inviati, insieme a una lettera aperta, alle Camere, alle Regioni, alle associazioni e alla comunità scientifica, a tutti quei soggetti, cioè, «che normalmente avrebbero dovuto discutere, dibattere, confrontarsi su temi fondamentali per la salute e la sicurezza di tutti i cittadini». Ma i documenti «deliberatamente non vengono fatti circolare, con confronti che vogliono dare l’illusione del confronto e che affrontano solo i temi generali - accusano gli ambientalisti - mentre altri in segreto lavorano su articoli e commi». La legge delega, inoltre, a parere del Wwf fallisce gli obiettivi di semplificare e riordinare le leggi per renderle comprensibili e applicabili da parte degli amministratori. «Si è applicato un metodo a “scatole cinesi” che rende la materia ancora più incomprensibile per la gente comune mentre gli inquinatori avranno più “vie d'uscita” per aggirare le direttive comunitarie».
Gli esempi “scovati” nel testo dagli ambientalisti sono emblematici: il decreto sull’inquinamento atmosferico, per esempio, «prevede per chi gestisce un impianto industriale inquinante che non rispetta i limiti e le regole imposti dalla legge, “la pena dell'arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da 258 euro a 1.032 euro». «Si rischiano multe più salate per eccessi di velocità», sentenzia il Wwf. E ci sono anche altri passaggi del testo che offrono pericolose "vie d'uscita". Per esempio, «si prevede che la Valutazione di impatto ambientale possa essere scavalcata, trascorso un breve termine di tempo dalla presentazione del progetto», spiegano gli ambientalisti. Così qualsiasi grande opera «potrà essere autorizzata senza la partecipazione dei cittadini, delle associazioni, dei comuni e altri enti locali, che, secondo le legge europee, devono partecipare alle fasi di approvazione dei progetti».
E al di là del testo, il Wwf attacca il ministero dell’Ambiente per l’intero processo che ha portato alla redazione dei testi. I 24 “saggi” voluti dal ministero dell'Ambiente come propria commissione consultiva, «non sono stati coinvolti (se non con esclusione di alcuni) nella stesura materiale dei testi – accusa l’associazione del panda - pochi che hanno partecipato alla stesura di un testo, ignoravano cosa si stesse facendo su un altro, la Commissione (in quanto tale) ha avuto i testi solo venerdì 2 settembre e, per la prima volta, li ha affrontati e incredibilmente approvati (seppur in via generale) senza alcun confronto di merito, senza alcun dibattito sui singoli aspetti che clamorosamente emergono dalle nuove norme, nelle tre ore di riunione svoltasi mercoledì 7 settembre». E per finire: «Cosa clamorosa poi è che i testi sono stati inoltrati ai ministeri competenti prima che la Commissione si esprimesse».
8 settembre 2005
Nel sito del WWF:
In Lexambiente:
Commento alla Legge delega ambientale 20 dicembre 2004 n. 208