Il SAGGIO DI TOSSICITA’ ACUTA SU PUNTI DI SCARICO CHE RECAPITANO IN RETE FOGNATURA

di Luigi FANIZZI

Premesse

 

L’ecotossicologia studia gli effetti di certe sostanze sulle matrici di un ecosistema. Le matrici sulle quali indagare, possono essere liquide (acqua) o solide (sedimenti). In particolare, sono normalmente monitorati i punti di scarico nelle reti fognarie, in acque superficiali e sul suolo ovvero nei suoi strati superficiali (cd corpi ricettori). Gli effetti acuti di tossicità sono studiati attraverso una batteria di test, conducendo saggi su organismi (cd bioindicatori) rappresentativi dei principali anelli della catena trofica, presente nella matrice acquosa:

 

        Produttori primari: Alghe (Selenastrum capricornutum o Pseudokirchneriella sub capitata);

        Consumatori primari: Crostacei d’acqua dolce (Daphnia magna o Ceriodaphnia dubia) o salata (Artemia salina);

        Decompositori: Batteri bioluminescenti (Vibrio fischeri).

 

 

Scelta delle specie biotica

 

La scelta delle specie acquatiche da utilizzare nei test di tossicità dipende dall’obiettivo che si vuole conseguire. Se l’obiettivo è quello normale di proteggere la qualità del corpo ricettore, dalla presenza di determinate sostanze pericolose ovvero ambientalmente pregiudizievoli, si potrà decidere di analizzare l’ambiente dove si trova impiegando una specie rappresentativa, scelta con il criterio della “massima somiglianza” ma anche dell’economia e comodità operativa. Nell’ambito dell’ecotossicologia acquatica, affinché un organismo test possa essere considerato rappresentativo del corpo idrico recettore, non deve necessariamente svolgere il suo ciclo vitale al suo interno, sebbene un organismo autorevole quale l’USEPA, nella sua giurisdizione, esige l’uso di specie autoctone. E’ in quest’ottica che s’inserisce la metodica APAT per gli obbligatori saggi di tossicità acuta (Metodo APAT-IRSA 8030:2003), caratterizzata unicamente dalla presenza di specie tipiche dei diversi ambienti acquatici ricettori, sia naturali che artificiali (acque superficiali dolci o salate e reti fognarie). L’organismo test prescelto deve, comunque, essere in grado di vivere senza problemi in un campione del corpo recettore in esame, senza mostrare alcun segno di disturbo.

 

 

Test su punti di scarico che recapitano in rete fognatura

 

Nei corpi d’acqua artificiali, quali le reti fognarie urbane, con elevato inquinamento (cd acque polisaprobiche), dove sono presenti numerosi microrganismi, in particolare batteri che si sviluppano in massa (basso numero di specie ma con elevata densità d’individui per ciascuna) e dove sono, invero, assenti i produttori (popolazioni vegetali) e consumatori primari (popolazioni ittiche) ed abbondanti i decompositori, la specie Vibrio fischeri (cd batterio luminescente), essendo la più adatta a tali tipologia di acque (cd specie chiave, nella catena alimentare), è la più rappresentativa di organismi che vivono in tale corpo recettore.

 

 

Aspetti normali

Il saggio di tossicità acuta, è un saggio obbligatorio. Il risultato positivo della prova di tossicità acuta, con batteri luminescenti, non determina l’applicazione diretta delle sanzioni di cui al titolo V del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. (cd Testo Unico Ambientale o TUA) ma determina, invero, l’obbligo di approfondimento delle indagini analitiche, la ricerca delle cause di tossicità e la loro rimozione. Le principali sostanze tossiche sulle quali occorre indagare analiticamente, circa una loro presenza nelle acque di scarico, sono:  piombo, cadmio, mercurio, cromo (totale ed esavalente), manganese, arsenico, berillo, boro, fluoro, rame, selenio, nichel, zinco, cianuri totali, idrocarburi totali, fenoli, solventi (azotati ed aromatici), solventi clorurati, pesticidi (totali e fosforati), tensioattivi totali e cloro attivo libero, compresi gli effetti nocivi delle variazioni di pH.