E’ arrivato il “correttivo “ al famigerato testo unico ambientale del 2006.
Inutile dire che si è persa un’occasione importante per rimediare allo stravolgimento del diritto ambientale operato dal legislatore che, nel 2004, rilasciò al governo una delega in bianco per il colpo di grazia definitivo alla già traballante normativa.
Forse il disastro attuato con la “porno legge” (nome più che meritato) era troppo ramificato per essere riparato o forse il nuovo governo non ha avuto la forza necessaria per imporre le modifiche.
Qualcosa è stato fatto, ma si era subito avuto sentore che non vi sarebbe stato il gradimento generale e la conferma si è avuta nel testo del D.Lv. 4-2008, dove si notano evidenti stonature.
Come non pensare, allora, che certi risultati siano il frutto di una precisa scelta anche se la confusione e la sciatteria del legislatore ambientale, ormai proverbiale, potrebbe essere l’unica ragione di certe stranezze ?
Mi chiedo perché mai ci sia affannati a disciplinare lo smaltimento dei rifiuti triturati in fognatura.
Avete presente i film americani? C’è spesso nei lavandini un apparecchio per smaltire i rifiuti ma che viene utilizzato per farci finire dentro la cravatta del protagonista in quelli comici, mentre nei più truculenti ci finisce, invece, la mano di qualcuno.
Mi domando in Italia a chi possa interessare una cosa del genere (esclusi, ovviamente, i fabbricanti e titolari del brevetto) e perché il legislatore si occupa di questa questione due volte nello stesso articolo 2.
Nel comma 19 modifica l’articolo 107 e vieta del tutto lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati in fognatura. Prima però c’è un comma 8-bis (e quel “bis” fa pensare ad un inserimento in extremis, a numerazione già fatta) che invece lo ammette previo trattamento e autorizzazione.
Altrettanto impegno però non c’è stato per cose più importanti mentre, in altri casi, le modifiche hanno peggiorato la situazione. Ne parleremo ancora.