di Luca RAMACCI
Pubblicata sulla rubrica "Ecolex" in La Nuova Ecologia Giugno 2007
Quando mi occupo (e capita frequentemente) di abusivismo edilizio mi chiedo sempre se qualche sindaco si sia mai sentito toccato da quanto affermato dalla Corte Costituzionale nel 1994.
I quell’occasione, parlando di condono, il secondo della serie, i giudici delle leggi dissero, in sostanza, che i principali responsabili dello scempio urbanistico del territorio erano da ritenersi gli amministratori comunali che con la loro “distrazione”, chiamiamola così per carità di patria, avevano favorito il proliferare dell’abusivismo.
Ci ho ripensato qualche giorno fa, quando una collega di un altro ufficio mi ha mostrato gli atti di un processo che avrebbe dovuto trattare il giorno dopo e che vedeva imputati un sindaco ed altri amministratori comunali che, modificando ad arte il piano regolatore, avevano consentito un cospicuo aumento di valore di alcuni terreni, “casualmente” di proprietà di loro parenti.
Non voglio credere che sia sempre così, voglio anzi sperare che il mio pessimismo sia fisiologico, dovuto al fatto che, per lavoro, ho a che fare solo con persone che commettono reati.
E così vorrei dare anche in questa rubrica, come ho già fatto altrove, un suggerimento agli amministratori più sensibili alle tematiche ambientali che, sono sicuro, sono tanti.
Usate la tecnologia per provare a controllare l’abusivismo edilizio. Non è fantascienza, è semplice e costa poco.
Ci sono attualmente in orbita tre satelliti commerciali che fotografano costantemente la terra.
Le singole immagini, ad altissima risoluzione, coprono aree di diversi chilometri quadrati e vengono vendute anche in Italia a prezzi ragionevoli.
L’acquisto periodico delle foto non dovrebbe costare più dei fuochi di artificio che si sparano durante la festa del santo patrono del paese. Il computer è poi un elettrodomestico che hanno ormai tutti e le foto digitali possono essere facilmente visualizzate come avviene con Google Earth ed altri programmi similari avendo una visione completa del territorio.
La successiva comparazione delle fotografie scattate in tempi diversi consente di individuare la presenza non solo di nuove costruzioni ma anche di altre situazioni rilevanti:disboscamenti, discariche, deviazione di corsi d’acqua ed altro ancora.
E’ un’operazione possibile mediante un programma liberamente scaricabile in Rete.
Con pochi soldi e trovando un accordo con qualche facoltà di ingegneria o architettura, si potrebbe ottenere un accurato studio dello sviluppo del territorio e controllare, con maggior incisività, il fenomeno dell’abusivismo edilizio.
Manca solo un po’ di buona volontà.