Gazzetta Ufficiale N. 211 del 11 Settembre 2006
DECRETO LEGISLATIVO 25 luglio 2006, n.257
Attuazione della
direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi
derivanti dall'esposizione all'amianto durante il
lavoro.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 18 aprile
2005, n. 62, recante disposizioni per
l'adempimento di obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia
alle Comunita' europee. Legge comunitaria
2004;
Vista la direttiva 2003/18/CE del Parlamento europeo e
del
Consiglio, del 27 marzo 2003, che modifica la direttiva 83/477/CEE
del
Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi
connessi con una
esposizione all'amianto durante il lavoro;
Visto il decreto legislativo 19
settembre 1994, n. 626, recante
attuazione della direttiva 89/391/CEE, della
direttiva 89/654/CEE,
della direttiva 89/655/CEE, della direttiva 89/656/CEE,
della
direttiva 90/269/CEE, della direttiva 90/270/CEE, della
direttiva
90/394/CEE, della direttiva 90/679/CEE, della direttiva
93/88/CEE,
della direttiva 95/63/CE, della direttiva 97/42/CE, della
direttiva
98/24/CE, della direttiva 99/38/CE, della direttiva 2001/45/CE
e
della direttiva 99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza
e
della salute dei lavoratori durante il lavoro e
successive
modificazioni;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio
dei Ministri,
adottata nella riunione del 10 novembre 2005;
Acquisito il
parere della Conferenza permanente per i rapporti tra
lo Stato, le regioni e
le province autonome di Trento e di Bolzano,
reso nella seduta del 26 gennaio
2006;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni 2ª, 11ª, 12ª e
14ª
del Senato della Repubblica, nonche' delle Commissioni riunite XI
e
XII e della Commissione XIV della Camera dei deputati;
Vista la
deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 14
luglio 2006;
Sulla proposta del Ministro per le politiche europee e del
Ministro
del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i
Ministri
degli affari esteri, della giustizia, dell'economia e delle
finanze,
della salute, dello sviluppo economico, per gli affari regionali e
le
autonomie locali e per le riforme e le innovazioni nella
pubblica
amministrazione;
E m a n a
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
Modifiche al titolo del decreto legislativo 19 settembre 1994,
n.
626, recante attuazione delle direttive 89/391/CEE,
89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE,
90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE,
99/38/CE,
99/92/CE, 2001/45/CE e 2003/10/CE riguardanti il miglioramento
della
sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro
1. Il titolo del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626,
e
successive modificazioni, di seguito denominato: «decreto legislativo
n.
626 del 1994», e' sostituito dal seguente: «Attuazione delle
direttive
89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE,
90/270/CEE,
90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE,
98/24/CE, 99/38/CE,
99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE e 2003/18/CE
riguardanti il miglioramento
della sicurezza e della salute dei
lavoratori durante il lavoro.».
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione
competente per materia, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3 del testo unico
delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della
Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al
solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
modificate
o alle quali e' operato il rinvio. Restano
invariati il valore e l'efficacia
degli atti legislativi
qui trascritti.
Per le direttive CEE vengono
forniti gli estremi di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle
Comunita'
europee (GUCE).
Note alle premesse:
- L'art. 76 della Costituzione regola la delega al
Governo dell'esercizio
della funzione legislativa e
stabilisce che essa non puo' avvenire se non
con
determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto
per tempo
limitato e per oggetti definiti.
- L'art. 87, comma quinto, della
Costituzione
conferisce al Presidente della Repubblica il potere
di
promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di
legge e i
regolamenti.
- La legge 18 aprile 2005, n. 62, recante «Disposizioni
per
l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza
dell'Italia alle
Comunita' europee. Legge comunitaria 2004»
e' pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale 27 aprile 2005, n.
96, supplemento ordinario.
- Il decreto
legislativo 19 settembre 1994, n. 626,
recante «Attuazione delle direttive
89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE,
90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE,
99/38/CE,
99/92/CE, 2001/45/CE e 2003/10/CE riguardanti il
miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori
durante il lavoro», modificato da
ultimo dal decreto
legislativo 10 aprile 2006, n. 195, e' pubblicato
nella
Gazzetta Ufficiale 12 novembre 1994, n. 265,
supplemento
ordinario.
- La direttiva 2003/18/CE del Parlamento europeo e
del
Consiglio, del 27 marzo 2003, che modifica la direttiva
83/477/CEE del
Consiglio sulla protezione dei lavoratori
contro i rischi connessi con
un'esposizione all'amianto
durante il lavoro, e' pubblicata nella G.U.U.E. 15
aprile
2003, n. L 97.
- La direttiva 83/477/CEE del Consiglio, del
19
settembre 1983, sulla protezione dei lavoratori contro i
rischi connessi con
un'esposizione all'amianto durante il
lavoro, e' pubblicata nella G.U.C.E. 24
settembre 1983, n.
L 263.
- La direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12
giugno
1989, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere
il
miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori durante il lavoro
e' pubblicata nella G.U.C.E.
29 giugno 1989, n. L 183.
- La direttiva
89/654/CEE del Consiglio, del
30 novembre 1989, relativa alle prescrizioni
minime di
sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro, e'
pubblicata
nella G.U.C.E 30 dicembre 1989, n. L 393.
- La direttiva
89/655/CEE del Consiglio, del
30 novembre 1989, relativa ai requisiti minimi
di sicurezza
e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da
parte
dei lavoratori durante il lavoro, e' pubblicata nella
G.U.C.E. 30
dicembre 1989, n. L 393.
- La direttiva 89/656/CEE del Consiglio, del
30
novembre 1989, relativa alle prescrizioni minime in
materia di sicurezza e
salute per l'uso da parte dei
lavoratori di attrezzature di protezione
individuale
durante il lavoro, e' pubblicata nella G.U.C.E. 30
dicembre
1989, n. L 393.
- La direttiva 90/269/CEE del Consiglio, del 29
maggio
1990, relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di
salute
concernenti la movimentazione manuale di carichi che
comporta tra l'altro
rischi dorso-lombari per i lavoratori,
e' pubblicata nella G.U.C.E. 21 giugno
1990, n. L 156.
- La direttiva 90/270/CEE del Consiglio, del 29
maggio
1990, relativa alle prescrizioni minime in materia di
sicurezza e
di salute per le attivita' lavorative svolte su
attrezzature munite di
videoterminali e' pubblicata nella
G.U.C.E. 21 giugno 1990, n. L 156.
- La
direttiva 90/394/CEE del Consiglio, del 28 giugno
1990, sulla protezione dei
lavoratori contro i rischi
derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni
durante
il lavoro e' pubblicata nella G.U.C.E. 26 luglio 1990, n.
L
196.
- La direttiva 90/679/CEE del Consiglio, del
26 novembre 1990,
relativa alla protezione dei lavoratori
contro i rischi derivanti da
un'esposizione ad agenti
biologici durante il lavoro e' pubblicata nella
G.U.C.E.
31 dicembre 1990, n. L 374.
- La direttiva 93/88/CEE del
Consiglio del 12 ottobre
1993 che modifica la direttiva 90/679/CEE relativa
alla
protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da
un'esposizione
ad agenti biologici durante il lavoro, e'
pubblicata nella G.U.C.E. 29
dicembre 1993, n. L 268.
- La direttiva 95/63/CE del Consiglio, del 5
dicembre
1995, che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai
requisiti
minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle
attrezzature di lavoro da
parte dei lavoratori durante il
lavoro, e' pubblicata nella G.U.C.E. 30
dicembre 1995, n.
L 335.
- La direttiva 97/42/CE del Consiglio del 27
giugno
1997 che modifica per la prima volta la direttiva
90/394/CEE sulla
protezione dei lavoratori contro i rischi
derivanti da un'esposizione ad
agenti cancerogeni durante
il lavoro, e' pubblicata nella G.U.C.E. 8 luglio
1997, n.
L 179.
- La direttiva 98/24/CE del Consiglio del 7 aprile
1998
sulla protezione della salute e della sicurezza dei
lavoratori contro
i rischi derivanti da agenti chimici
durante il lavoro, e' pubblicata nella
G.U.C.E. 5 maggio
1998, n. L 131.
- La direttiva 99/38/CE del Consiglio
del 29 aprile
1999 che modifica per la seconda volta la
direttiva
90/394/CEE sulla protezione dei lavoratori contro i
rischi
derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni durante
il
lavoro, estendendola agli agenti mutageni, e' pubblicata
nella G.U.C.E. 1°
giugno 1999, n. L 138.
- La direttiva 2001/45/CE del Parlamento europeo e
del
Consiglio, del 27 giugno 2001, che modifica la direttiva
89/655/CEE
del Consiglio relativa ai requisiti minimi di
sicurezza e di salute per l'uso
delle attrezzature di
lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro,
e'
pubblicata nella G.U.C.E. 19 luglio 2001, n. L 195.
- La direttiva
99/92/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 16 dicembre 1999,
relativa alle prescrizioni
minime per il miglioramento della tutela della
sicurezza e
della salute dei lavoratori che possono essere esposti
al
rischio di atmosfere esplosive, e' pubblicata nella
G.U.C.E. 28 gennaio
2000, n. L 23.
Note all'art. 1:
- Per il decreto legislativo 19 settembre
1994, n. 626
e le direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE,
89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE,
90/679/CEE,
93/88/CEE 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE,
2001/45/CE,
99/92/CE e 2003/18/CE si veda in nota alle
premesse.
- La direttiva
2001/45/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 27 giugno 2001, che
modifica la direttiva
89/655/CEE del Consiglio relativa ai requisiti minimi
di
sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di
lavoro da parte
dei lavoratori durante il lavoro, e'
pubblicata nella G.U.C.E. 19 luglio
2001, n. L 195.
- La direttiva 2003/10/CE del Parlamento europeo e
del
Consiglio, del 6 febbraio 2003, sulle prescrizioni minime
di sicurezza
e di salute relative all'esposizione dei
lavoratori ai rischi derivanti dagli
agenti fisici
(rumore), e' pubblicata nella G.U.U.E. 15 febbraio 2003,
n.
L 42.
- La direttiva 2003/18/CE del Parlamento europeo e
del
Consiglio, del 27 marzo 2003, che modifica la direttiva
83/477/CEE del
Consiglio sulla protezione dei lavoratori
contro i rischi connessi con
un'esposizione all'amianto
durante il lavoro, e' pubblicata nella G.U.U.E 15
aprile
2003, n. L 97.
Art. 2.
Recepimento della direttiva 2003/18/CE del Parlamento europeo e
del
Consiglio, del 27 marzo 2003, che modifica la direttiva 83/477/CEE
del
Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi
connessi con una
esposizione all'amianto durante il lavoro
1. Dopo il titolo VI del decreto legislativo n. 626 del 1994 e'
inserito
il seguente:
«Titolo VI-bis
PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI CONNESSI ALL'ESPOSIZIONE
AD
AMIANTO
Capo I
Disposizioni generali
Art. 59-bis.
Campo di applicazione
1. Fermo restando quanto previsto dalla legge 27 marzo 1992, n.
257, le
norme del presente titolo si applicano alle rimanenti
attivita' lavorative
che possono comportare, per i lavoratori, il
rischio di esposizione ad
amianto, quali manutenzione, rimozione
dell'amianto o dei materiali
contenenti amianto, smaltimento e
trattamento dei relativi rifiuti, nonche'
bonifica delle aree
interessate.
Art. 59-ter.
Definizioni
1. Ai fini del presente titolo il termine amianto designa i
seguenti
silicati fibrosi:
a) l'actinolite d'amianto, n. CAS 77536-66-4;
b) la
grunerite d'amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;
c) l'antofillite d'amianto,
n. CAS 77536-67-5;
d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
e) la crocidolite,
n. CAS 12001-28-4;
f) la tremolite d'amianto, n. CAS 77536-68-6.
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
Art. 59-quater.
Individuazione della presenza di amianto
1. Prima di intraprendere lavori di demolizione o di manutenzione,
il
datore di lavoro adotta, anche chiedendo informazioni ai
proprietari dei
locali, ogni misura necessaria volta ad individuare
la presenza di materiali
a potenziale contenuto d'amianto.
2. Se vi e' il minimo dubbio sulla presenza
di amianto in un
materiale o in una costruzione, applica le disposizioni
previste dal
presente titolo.
Art. 59-quinquies.
Valutazione del rischio
1. Nella valutazione di cui all'articolo 4, il datore di lavoro
valuta i
rischi dovuti alla polvere proveniente dall'amianto e dai
materiali
contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il
grado
dell'esposizione e le misure preventive e protettive da
attuare.
2. Nei
casi di esposizioni sporadiche e di debole intensita' e a
condizione che
risulti chiaramente dalla valutazione dei rischi di
cui al comma 1 che il
valore limite di esposizione all'amianto non e'
superato nell'aria
dell'ambiente di lavoro, non si applicano gli
articoli 59-sexies,
59-quinquiesdecies e 59-sexiesdecies, comma 2,
nelle seguenti
attivita':
a) brevi attivita' non continuative di manutenzione durante
le
quali il lavoro viene effettuato solo su materiali non friabili;
b)
rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in
cui le fibre di
amianto sono fermamente legate ad una matrice;
c) incapsulamento e
confinamento di materiali contenenti amianto
che si trovano in buono
stato;
d) sorveglianza e controllo dell'aria e prelievo dei campioni
ai
fini dell'individuazione della presenza di amianto in un
determinato
materiale.
3. Il datore di lavoro effettua nuovamente la
valutazione ogni
qualvolta si verifichino modifiche che possono comportare
un
mutamento significativo dell'esposizione dei lavoratori alla
polvere
proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto.
4. La
Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 393 del
decreto del
Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547,
provvede a definire
orientamenti pratici per la determinazione delle
esposizioni sporadiche e di
debole intensita', di cui al comma 2.
Art. 59-sexies.
Notifica
1. Prima dell'inizio dei lavori di cui all'articolo 59-bis, il
datore di
lavoro presenta una notifica all'organo di vigilanza
competente per
territorio.
2. La notifica di cui al comma l comprende almeno una
descrizione
sintetica dei seguenti elementi:
a) ubicazione del
cantiere;
b) tipi e quantitativi di amianto manipolati;
c) attivita' e
procedimenti applicati;
d) numero di lavoratori interessati;
e) data di
inizio dei lavori e relativa durata;
f) misure adottate per limitare
l'esposizione dei lavoratori
all'amianto.
3. Il datore di lavoro provvede
affinche' i lavoratori o i loro
rappresentanti abbiano accesso, a richiesta,
alla documentazione
oggetto della notifica di cui ai commi 1 e 2.
4. Il
datore di lavoro, ogni qualvolta una modifica delle
condizioni di lavoro puo'
comportare un aumento significativo
dell'esposizione alla polvere proveniente
dall'amianto o da materiali
contenenti amianto, effettua una nuova
notifica.
Art. 59-septies.
Misure di prevenzione e protezione
1. In tutte le attivita' di cui all'articolo 59-bis, l'esposizione
dei
lavoratori alla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali
contenenti
amianto nel luogo di lavoro deve essere ridotta al minimo
e, in ogni caso, al
di sotto del valore limite fissato
nell'articolo 59-decies, in particolare
mediante le seguenti misure:
a) il numero dei lavoratori esposti o che
possono essere esposti
alla polvere proveniente dall'amianto o da materiali
contenenti
amianto deve essere limitato al numero piu' basso possibile;
b)
i processi lavorativi devono essere concepiti in modo da
evitare di produrre
polvere di amianto o, se cio' non e' possibile,
da evitare emissione di
polvere di amianto nell'aria;
c) tutti i locali e le attrezzature per il
trattamento
dell'amianto devono poter essere sottoposti a regolare pulizia
e
manutenzione;
d) l'amianto o i materiali che rilasciano polvere di
amianto o
che contengono amianto devono essere stoccati e trasportati
in
appositi imballaggi chiusi;
e) i rifiuti devono essere raccolti e
rimossi dal luogo di lavoro
il piu' presto possibile in appropriati
imballaggi chiusi su cui
sara' apposta un'etichettatura indicante che
contengono amianto.
Detti rifiuti devono essere successivamente trattati ai
sensi della
vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi.
Art. 59-octies.
Misure igieniche
1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 59-quinquies, comma
2, per
tutte le attivita' di cui all'articolo 59-bis, il datore di
lavoro adotta le
misure appropriate affinche':
a) i luoghi in cui si svolgono tali attivita'
siano:
1) chiaramente delimitati e contrassegnati da
appositi
cartelli;
2) accessibili esclusivamente ai lavoratori che vi
debbano
accedere a motivo del loro lavoro o della loro funzione;
3)
oggetto del divieto di fumare;
b) siano predisposte aree speciali che
consentano ai lavoratori
di mangiare e bere senza rischio di contaminazione
da polvere di
amianto;
c) siano messi a disposizione dei lavoratori
adeguati indumenti
di lavoro o adeguati dispositivi di protezione
individuale;
d) detti indumenti di lavoro o protettivi restino
all'interno
dell'impresa. Essi possono essere trasportati all'esterno solo
per il
lavaggio in lavanderie attrezzate per questo tipo di operazioni,
in
contenitori chiusi, qualora l'impresa stessa non vi provveda o in
caso
di utilizzazione di indumenti monouso per lo smaltimento secondo
le vigenti
disposizioni;
e) gli indumenti di lavoro o protettivi siano riposti in un
luogo
separato da quello destinato agli abiti civili;
f) i lavoratori
possano disporre di impianti sanitari adeguati,
provvisti di docce, in caso
di operazioni in ambienti polverosi;
g) l'equipaggiamento protettivo sia
custodito in locali a tale
scopo destinati e controllato e pulito dopo ogni
utilizzazione; siano
prese misure per riparare o sostituire l'equipaggiamento
difettoso
prima di ogni utilizzazione.
Art. 59-nonies.
Controllo dell'esposizione
1. Al fine di garantire il rispetto del valore limite fissato
all'articolo
59-decies e in funzione dei risultati della valutazione
iniziale dei rischi,
il datore di lavoro effettua periodicamente la
misurazione della
concentrazione di fibre di amianto nell'aria del
luogo di lavoro. I risultati
delle misure sono riportati nel
documento di valutazione dei rischi.
2. Il
campionamento deve essere rappresentativo dell'esposizione
personale del
lavoratore alla polvere proveniente dall'amianto o dai
materiali contenenti
amianto.
3. I campionamenti sono effettuati previa consultazione
dei
lavoratori ovvero dei loro rappresentanti.
4. Il prelievo dei campioni
deve essere effettuato da personale in
possesso di idonee qualifiche
nell'ambito del servizio di cui
all'articolo 8. I campioni prelevati sono
successivamente analizzati
ai sensi del decreto del Ministro della sanita' in
data 14 maggio
1996, pubblicato nel supplemento ordinario n. 178 alla
Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana n. 251 del 25 ottobre
1996.
5. La durata dei campionamenti deve essere tale da consentire
di
stabilire un'esposizione rappresentativa, per un periodo di
riferimento
di otto ore tramite misurazioni o calcoli ponderati nel
tempo.
6. Il
conteggio delle fibre di amianto e' effettuato di preferenza
tramite
microscopia a contrasto di fase, applicando il metodo
raccomandato dall'OMS
(Organizzazione mondiale della sanita) nel 1997
o qualsiasi altro metodo che
offra risultati equivalenti.
7. Ai fini della misurazione dell'amianto
nell'aria, di cui al
comma 1, si prendono in considerazione unicamente le
fibre che
abbiano una lunghezza superiore a cinque micrometri e una
larghezza
inferiore a tre micrometri e il cui rapporto lunghezza/larghezza
sia
superiore a 3:1.
Art. 59-decies.
Valore limite
1. Il valore limite di esposizione per l'amianto e' fissato a 0,1
fibre
per centimetro cubo di aria, misurato come media ponderata nel
tempo di
riferimento di otto ore. I datori di lavoro provvedono
affinche' nessun
lavoratore sia esposto a una concentrazione di
amianto nell'aria superiore al
valore limite.
2. Quando il valore limite fissato al comma 1 viene superato,
il
datore di lavoro individua le cause del superamento e adotta il
piu'
presto possibile le misure appropriate per ovviare alla
situazione.
Il lavoro puo' proseguire nella zona interessata solo se
vengono
prese misure adeguate per la protezione dei lavoratori
interessati.
3. Per verificare l'efficacia delle misure di cui al comma 2,
il
datore di lavoro procede immediatamente ad una nuova
determinazione
della concentrazione di fibre di amianto nell'aria.
4. In
ogni caso, se l'esposizione non puo' essere ridotta con altri
mezzi e per
rispettare il valore limite e' necessario l'uso di un
dispositivo di
protezione individuale delle vie respiratorie; tale
uso non puo' essere
permanente e la sua durata, per ogni lavoratore,
deve essere limitata al
minimo strettamente necessario.
5. Nell'ipotesi di cui al comma 4, il datore
di lavoro, previa
consultazione con i lavoratori o i loro rappresentanti,
assicura i
periodi di riposo necessari, in funzione dell'impegno fisico e
delle
condizioni climatiche.
Art. 59-undecies.
Operazioni lavorative particolari
1. Nel caso di determinate operazioni lavorative in cui,
nonostante
l'adozione di misure tecniche preventive per limitare
la
concentrazione di amianto nell'aria, e' prevedibile che
l'esposizione
dei lavoratori superi il valore limite di cui all'articolo
59-decies,
il datore di lavoro adotta adeguate misure per la protezione
dei
lavoratori addetti, ed in particolare le seguenti:
a) fornisce ai
lavoratori un adeguato dispositivo di protezione
delle vie respiratorie e
altri dispositivi di protezione individuali
e ne esige l'uso durante tali
lavori;
b) provvede all'affissione di cartelli per segnalare che
si
prevede il superamento del valore limite di esposizione;
c) adotta le
misure necessarie per impedire la dispersione della
polvere al di fuori dei
locali o luoghi di lavoro;
d) consulta i lavoratori o i loro rappresentanti
di cui
all'articolo 18 sulle misure da adottare prima di procedere a
tali
attivita'.
Art. 59-duodecies.
Lavori di demolizione o rimozione dell'amianto
1. I lavori di demolizione o di rimozione dell'amianto possono
essere
effettuati solo da imprese rispondenti ai requisiti di cui
all'articolo 30,
comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.
22.
2. Il datore di
lavoro, prima dell'inizio di lavori di demolizione
o di rimozione
dell'amianto o di materiali contenenti amianto da
edifici, strutture,
apparecchi e impianti, nonche' dai mezzi di
trasporto, predispone un piano di
lavoro.
3. Il piano di cui al comma 2 prevede le misure necessarie
per
garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro
e la protezione dell'ambiente esterno.
4. Il piano, in particolare,
prevede e contiene informazioni sui
seguenti punti:
a) rimozione
dell'amianto o dei materiali contenenti amianto
prima dell'applicazione delle
tecniche di demolizione, a meno che
tale rimozione non possa costituire per i
lavoratori un rischio
maggiore di quello rappresentato dal fatto che
l'amianto o i
materiali contenenti amianto vengano lasciati sul posto;
b)
fornitura ai lavoratori dei dispositivi di protezione
individuale;
c)
verifica dell'assenza di rischi dovuti all'esposizione
all'amianto sul luogo
di lavoro, al termine dei lavori di demolizione
o di rimozione
dell'amianto;
d) adeguate misure per la protezione e la decontaminazione
del
personale incaricato dei lavori;
e) adeguate misure per la protezione
dei terzi e per la raccolta
e lo smaltimento dei materiali;
f) adozione,
nel caso in cui sia previsto il superamento dei
valori limite di cui
all'articolo 59-decies, delle misure di cui
all'articolo 59-undecies,
adattandole alle particolari esigenze del
lavoro specifico;
g) natura dei
lavori e loro durata presumibile;
h) luogo ove i lavori verranno
effettuati;
i) tecniche lavorative adottate per la rimozione
dell'amianto;
l) caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che
si
intendono utilizzare per attuare quanto previsto dalla lettera d)
ed
e).
5. Copia del piano di lavoro e' inviata all'organo di
vigilanza,
almeno trenta giorni prima dell'inizio dei lavori.
6. L'invio
della documentazione di cui al comma 5 sostituisce gli
adempimenti di cui
all'articolo 59-sexies.
7. Il datore di lavoro provvede affinche' i
lavoratori o i loro
rappresentanti abbiano accesso alla documentazione di cui
al comma 4.
Art. 59-terdecies.
Informazione dei lavoratori
1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 21, il datore di
lavoro
fornisce ai lavoratori, prima che essi siano adibiti ad
attivita' comportanti
esposizione ad amianto, nonche' ai loro
rappresentanti, informazioni
su:
a) i rischi per la salute dovuti all'esposizione alla
polvere
proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto;
b) le
specifiche norme igieniche da osservare, ivi compresa la
necessita' di non
fumare;
c) le modalita' di pulitura e di uso degli indumenti protettivi
e
dei dispositivi di protezione individuale;
d) le misure di precauzione
particolari da prendere nel ridurre
al minimo l'esposizione;
e)
l'esistenza del valore limite di cui all'articolo 59-decies e
la necessita'
del monitoraggio ambientale.
2. Oltre a quanto previsto al comma 1, qualora
dai risultati delle
misurazioni della concentrazione di amianto nell'aria
emergano valori
superiori al valore limite fissato dall'articolo 59-decies,
il datore
di lavoro informa il piu' presto possibile i lavoratori interessati
e
i loro rappresentanti del superamento e delle cause dello stesso e
li
consulta sulle misure da adottare o, in caso d'urgenza, li
informa
delle misure adottate.
Art. 59-quaterdecies.
Formazione dei lavoratori
1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 22, il datore di
lavoro
assicura che tutti i lavoratori esposti o potenzialmente
esposti a polveri
contenenti amianto ricevano una formazione
sufficiente ed adeguata, ad
intervalli regolari.
2. Il contenuto della formazione deve essere
facilmente
comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire
le
conoscenze e le competenze necessarie in materia di prevenzione e
di
sicurezza, in particolare per quanto riguarda:
a) le proprieta'
dell'amianto e i suoi effetti sulla salute,
incluso l'effetto sinergico del
tabagismo;
b) i tipi di prodotti o materiali che possono contenere
amianto;
c) le operazioni che possono comportare
un'esposizione
all'amianto e l'importanza dei controlli preventivi per
ridurre al
minimo tale esposizione;
d) le procedure di lavoro sicure, i
controlli e le attrezzature
di protezione;
e) la funzione, la scelta, la
selezione, i limiti e la corretta
utilizzazione dei dispositivi di protezione
delle vie respiratorie;
f) le procedure di emergenza;
g) le procedure di
decontaminazione;
h) l'eliminazione dei rifiuti;
i) la necessita' della
sorveglianza medica.
3. Possono essere addetti alla rimozione e smaltimento
dell'amianto
e alla bonifica delle aree interessate i lavoratori che
abbiano
frequentato i corsi di formazione professionale di
cui
all'articolo 10, comma 2, lettera h), della legge 27 marzo 1992,
n.
257.
Art. 59-quinquiesdecies.
Sorveglianza sanitaria
1. Fermo restando l'articolo 59-quinquies, comma 2, i lavoratori
esposti
ad amianto sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui
all'articolo
16.
2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:
a) prima di adibire il
lavoratore alla mansione che comporta
esposizione;
b) periodicamente,
almeno una volta ogni tre anni o con
periodicita' fissata dal medico
competente con adeguata motivazione
riportata nella cartella sanitaria, in
funzione della valutazione del
rischio e dei risultati della sorveglianza
medica;
c) all'atto della cessazione dell'attivita'
comportante
esposizione, per tutto il tempo ritenuto opportuno dal
medico
competente;
d) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro
ove
coincidente con la cessazione dell'esposizione all'amianto. In
tale
occasione il medico competente deve fornire al lavoratore
le
eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da
osservare
ed all'opportunita' di sottoporsi a successivi accertamenti.
3.
Gli accertamenti sanitari devono comprendere almeno l'anamnesi
individuale,
l'esame clinico generale ed in particolare del torace,
nonche' esami della
funzione respiratoria.
4. Il medico competente, sulla base dell'evoluzione
delle
conoscenze scientifiche e dello stato di salute del
lavoratore,
valuta l'opportunita' di effettuare altri esami quali la
citologia
dell'espettorato, l'esame radiografico del torace o
la
tomodensitometria.
Art. 59-sexiesdecies.
Registro di esposizione e cartelle sanitarie e di
rischio
1. Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui
all'articolo
59-quinquiesdecies, provvede ad istituire e aggiornare
una cartella sanitaria
e di rischio, secondo quanto previsto
dall'articolo 17, comma 1, lettera d).
Il datore di lavoro, per il
tramite del servizio di prevenzione e protezione,
comunica al medico
competente i valori di esposizione individuali, al fine
del loro
inserimento nella cartella sanitaria e di rischio.
2. Oltre a
quanto previsto al comma 1, il datore di lavoro, iscrive
i lavoratori esposti
nel registro di cui all'articolo 70, comma 1.
3. Il datore di lavoro, su
richiesta, fornisce agli organi di
vigilanza e all'ISPESL copia dei documenti
di cui ai commi 1 e 2.
4. Il datore di lavoro, in caso di cessione del
rapporto di lavoro,
trasmette all'ISPESL la cartella sanitaria e di rischio
del
lavoratore interessato, unitamente alle annotazioni
individuali
contenute nel registro di cui al comma 2.
5. L'ISPESL provvede
a conservare i documenti di cui al comma 4 per
un periodo di quaranta anni
dalla cessazione dell'esposizione.
Art. 59-septiesdecies.
Mesoteliomi
1. Nei casi accertati di mesotelioma asbesto-correlati,
trovano
applicazione le disposizioni contenute nell'articolo 71, con
la
costituzione di un apposito registro nazionale presso l'ISPESL.».
Note all'art. 2:
- Per la direttiva 2003/18/CE si veda in nota
all'art.
1.
- Per la direttiva 83/477/CEE e per il decreto
legislativo
19 settembre 1994, n. 626, si veda in nota alle
premesse.
- La legge 27
marzo 1992, n. 257, recante «Norme
relative alla cessazione dell'impiego
dell'amianto», e'
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 13 aprile 1992, n.
87,
supplemento ordinario.
Art. 3.
Sanzioni
1. All'articolo 89 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole:
«49-quinquies, commi 1 e 6;» sono
inserite le seguenti: «59-quinquies, commi
1 e 3;»;
b) al comma 2, lettera a), dopo le parole: «56, comma 2;
58;»
sono inserite le seguenti: «59-sexies, commi 1, 2 e 4;
59-septies;
59-nonies, comma 1; 59-decies; 59-undecies; 59-duodecies, commi
da 1
a 4; 59-terdecies; 59-quaterdecies; 59-quinquiesdecies, commi 1, 2
e
3; 59-sexiesdecies, commi 1, secondo periodo, e 2;»;
c) al comma 2,
lettera b), dopo le parole: «56, comma 1; 57;»
sono inserite le seguenti:
«59-quater, comma 1; 59-octies;»;
d) al comma 2, dopo la lettera b-bis), e'
aggiunta la seguente:
«b-ter) con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda
da euro 250 a
euro 1.000 per la violazione degli articoli 59-sexies, comma 3,
e
59-duodecies, commi 5 e 7.»;
e) al comma 3, dopo le parole: «11;» sono
inserite le seguenti:
«59-nonies, comma 3; 59-sexiesdecies, commi 3 e
4;».
Nota all'art. 3:
- Il testo vigente dell'art. 89 del citato
decreto
legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato
dal
presente decreto legislativo, e' il seguente:
«Art. 89
(Contravvenzioni commesse dai datori di lavoro
e dai dirigenti). - 1. Il
datore di lavoro e' punito con
l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da
lire tre
milioni a otto milioni per la violazione degli articoli 4
commi
2, 4, lettera a), 6, 7 e 11, primo periodo;
49-quinquies, commi 1 e 6;
59-quinquies, commi 1 e 3; 63,
commi 1, 4 e 5; 69, comma 5, lettera a); 78,
commi 3 e 5;
86, comma 2-ter.
2. Il datore di lavoro ed il dirigente sono
puniti:
a) con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da
lire tre
milioni a lire otto milioni per la violazione
degli articoli 4, comma 5,
lettere b), d), e), h), l), n)
e q); 7, comma 2; 12, commi 1, lettere d) ed
e) e 4; 15,
comma 1; 22, commi da 1 a 5; 30, commi 3, 4, 5 e 6; 31,
commi
3 e 4; 32; 35, commi 1, 2, 4, 4-bis, 4-ter, 4-quater
e 5; 36, comma 8-ter,
36-bis, commi 5, 6; 36-ter;
36-quater, commi 5 e 6; 36-quinquies, comma 2,
38; 41; 43,
commi 3, 4, lettere a), b), d) e g) e 5; 48; 49, comma
2;
49-quinquies, commi 2, 3 e 7; 49-sexies, comma 2;
49-septies, comma 1;
49-octies; 49-nonies; 49-decies,
commi 1, 2 e 4; 49-undecies, comma 3,
secondo periodo; 52,
comma 2; 54; 55, commi 1, 3 e 4; 56, comma 2;
58;
59-sexies, commi 1, 2 e 4; 59-septies; 59-nonies, comma 1;
59-decies;
59-undecies; 59-duodecies, commi da 1 a 4;
59-terdecies; 59-quaterdecies;
59-quinquiesdecies, commi 1,
2 e 3, 59-sexiesdecies, commi 1, secondo
periodo, e 2;
72-quater, commi da 1 a 3, 6 e 7; 72-sexies;
72-septies;
72-novies, commi 1, 3, 4 e 5; 72-decies, comma 7; 62;
63,
comma 3; 64; 65, comma 1; 66, comma 2; 67, commi 1 e 2; 68;
69, commi
1, 2 e 5, lettera b); 77, comma 1; 78, comma 2;
79; 80, comma 1; 81, commi 2
e 3; 82; 83; 85, comma 2; 86,
commi 1 e 2, 88-quater, comma 2; 88-sexies;
88-septies,
comma 2; 88-octies, commi 1 e 2; 88-undecies;
b) con l'arresto
da due a quattro mesi o con
l'ammenda da lire un milione a lire cinque
milioni per la
violazione degli articoli 4, commi 4, lettere b) e c),
5,
lettere c), f), g), i), m) e p); 7, commi 1 e 3; 9,
comma 2; 10; 12,
comma 1, lettere a), b) e c); 21; 37; 43,
comma 4, lettere c), e) ed f); 49,
comma 1; 56, comma 1;
57; 59-quater, comma 1; 59-octies; 72-octies, commi 1,
2 e
3, 72-decies, commi 1, 2, 3, e 5; 66, commi 1 e 4; 67,
comma 3; 70,
comma 1; 76, commi 1, 2 e 3; 77, comma 4; 84,
comma 2; 85, commi 1 e 4; 87,
commi 1 e 2;
b-bis) con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda
da euro
258 a euro 1.032 per la violazione degli
articoli 36-bis, commi 1, 2, 3, 4 e
7, 36-ter, 36-quater,
commi 1, 3 e 4, 36-quinquies, comma 1.
b-ter) con
l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda
da euro 250 a euro 1.000 per la
violazione degli
articoli 59-sexies, comma 3, e 59-duodecies, commi 5 e
7;
3. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti
con la sanzione
amministrativa pecuniaria da lire un
milione a lire sei milioni per la
violazione degli
articoli 4, commi 5, lettera o), e 8; 8, comma 11;
11;
59-nonies, comma 3; 59-sexiesdecies, commi 3 e 4; 70, commi
3, 4, 5, 6
e 8; 87, commi 3 e 4.».
Art. 4.
Clausola di cedevolezza
1. In relazione a quanto disposto dall'articolo 117, quinto comma,
della
Costituzione le norme del titolo VI-bis del decreto legislativo
n. 626 del
1994, e successive modificazioni, introdotte
dall'articolo 2, afferenti a
materie di competenza legislativa delle
regioni e delle province autonome di
Trento e di Bolzano, che non
abbiano ancora provveduto al recepimento della
direttiva 2003/18/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 marzo
2003, si
applicano fino alla data di entrata in vigore della normativa
di
attuazione di ciascuna regione e provincia autonoma, nel rispetto
dei
vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dei
principi
fondamentali desumibili dal medesimo titolo.
Nota all'art. 4:
- L'art. 117, quinto comma, della
Costituzione,
dispone:
«Le Regioni e le Province autonome di Trento e
di
Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle
decisioni
dirette alla formazione degli atti normativi
comunitari e provvedono
all'attuazione e all'esecuzione
degli accordi internazionali e degli atti
dell'Unione
europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite
da
legge dello Stato, che disciplina le modalita' di esercizio
del potere
sostitutivo in caso di inadempienza.».
Art. 5.
Abrogazioni
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto
sono
abrogate le disposizioni di cui al Capo III del decreto
legislativo 15 agosto
1991, n. 277.
Nota all'art. 5:
- Il capo III del decreto legislativo 15 agosto
1991,
n. 277, recante Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE,
n.
82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n.
88/642/CEE, in materia di
protezione dei lavoratori contro
i rischi derivanti da esposizione ad agenti
chimici, fisici
e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7
della
legge 30 luglio 1990, n. 212, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale 27
agosto 1991, n. 200, supplemento ordinario,
abrogato dal presente decreto,
recava: «Protezione dei
lavoratori contro i rischi connessi all'esposizione
ad
amianto durante il lavoro.».
Art. 6.
Invarianza degli oneri
1. All'attuazione degli articoli dal 59-bis al 59-septiesdecies
del
decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato
dal
presente decreto, le Amministrazioni pubbliche provvedono
nell'ambito
degli ordinari stanziamenti di bilancio e con le dotazioni
umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente,
senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Il presente decreto,
munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli
atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti
di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addi' 25 luglio
2006
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Bonino, Ministro per le
politiche
europee
Damiano, Ministro del lavoro e della
previdenza
sociale
D'Alema, Ministro degli affari esteri
Mastella, Ministro della
giustizia
Padoa Schioppa, Ministro dell'economia
e delle finanze
Turco,
Ministro della salute
Bersani, Ministro dello
sviluppo
economico
Lanzillotta, Ministro per gli affari
regionali e le
autonomie locali
Nicolais, Ministro per le riforme e le
innovazioni nella
pubblica
amministrazione
Visto, il Guardasigilli: Mastella