Salve mi occupo di redazione dei piani di rimozione e caratterizzazione per enti pubblici che svolgono lavori su aree di urbanizzazione convenzionati con Comuni.
Vorrei sapere se vige sempre e in ogni caso l'obbligo di emettere da parte del Sindaco l'ordinanza ex art. 192/3° comma che prescriva le misure da intraprendere per le operazioni necessarie alla rimozione ed allo smaltimento dei rifiuti e quindi con la conseguente redazione del piano di rimozione e caratterizzazione dei rifiuti.
Chiedo ciò perché l'ente di cui mi occupo esegue lavori di urbanizzazione su aree industriali spesso incustodite e lontano da aree abitate. Questo, nonostante anche un servizio di vigilanza, visto la vastità dell'area, è causa di eventi di sversamento abusivo di rifiuti speciali (materiali edili e terre da scavo, ma spesso anche pneumatici e eternith).
Avendo l'ente un accordo per la rimozione di detti rifiuti, spesso si resta in attesa anche per mesi dell'ordinanza di rimozione del Comune per poter procedere alla loro rimozione con enorme rallentamento dei lavori in essere.
E' possibile procedere alla redazione di un piano di rimozione e caratterizzazione senza che sia necessario l'ordinanza suddetta, ovviamente sempre procedendo nella regolare comunicazione a tutti gli enti preposti prima dell'inizio dei lavori di rimozione ?
Inoltre e questo è forse il punto più importante ad ogni piano di rimozione deve corrispondere per forza un'ordinanza di rimozione ? Se si quindi va obbligatoriamente citata l'ordinanza nel piano di rimozione ?
Grazie a chi vorrà chiarirmi le idee
Obbligo di ordinanza ex art. 192/3° comma sempre ?
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- atena60
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Re: Obbligo di ordinanza ex art. 192/3° comma sempre ?
Se non sono stati individuati gli autori materiali degli abbandoni di rifiuti e se per tali fatti non è possibile imputare alcuna responsabilità, a titolo di dolo o colpa, ai proprietari o ai titolari di diritti reali o personali di godimento sull'area, non ha alcun senso il ricorso allo strumento dell'ordinanza previsto dall'art. 192/3° comma del TUA.
Generalmente, i (migliori) regolamenti locali d'igiene contengono sempre una norma che di fatto vieta la realizzazione di interventi edilizi su aree degradate o dismesse che siano diventate ricettacolo di rifiuti, se prima non si è proceduto alla rimozione degli stessi ed alla verifica dello stato di contaminazione del suolo.
E' in questo ambito, nel corso dell'istruttoria per il rilascio dei titoli abilitativi edilizi, che si dovrebbe inserire un eventuale "piano di rimozione", che può dunque prescindere dall'emanazione di un'ordinanza ex art. 192.
Generalmente, i (migliori) regolamenti locali d'igiene contengono sempre una norma che di fatto vieta la realizzazione di interventi edilizi su aree degradate o dismesse che siano diventate ricettacolo di rifiuti, se prima non si è proceduto alla rimozione degli stessi ed alla verifica dello stato di contaminazione del suolo.
E' in questo ambito, nel corso dell'istruttoria per il rilascio dei titoli abilitativi edilizi, che si dovrebbe inserire un eventuale "piano di rimozione", che può dunque prescindere dall'emanazione di un'ordinanza ex art. 192.
- Alessio S.
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Re: Obbligo di ordinanza ex art. 192/3° comma sempre ?
Condivido con quanto scritto da atena. Quanto ai lavori di urbanizzazione sarebbe interessante sapere quali. Se vengono effettuati scavi secondo me le analisi sui terreni le dovreste fare comunque.
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Re: Obbligo di ordinanza ex art. 192/3° comma sempre ?
Grazie ad entrambi per la risposta ! Vorrei però capire in merito al piano di rimozione ? va comunque redatto in ogni caso ? Se si va fatto per ogni singolo evento distinto di abbandono dei rifiuti ? Sarebbe possibile operare la rimozione senza alcun piano di rimozione ?
- atena60
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Re: Obbligo di ordinanza ex art. 192/3° comma sempre ?
Veramente, da come ti eri presentato,
A questo punto,
non faresti prima ad interfacciarti direttamente con la tua Arpa di riferimento e con la pubblica amministrazione interessata?
mi sarei aspettato che l'esperto dei piani di rimozioni fossi stato tu...thewarrior ha scritto:mi occupo di redazione dei piani di rimozione e caratterizzazione per enti pubblici che svolgono lavori su aree di urbanizzazione convenzionati con Comuni
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A questo punto,
- visto che verosimilmente non parliamo solo dell'abbandono di una vecchia lavatrice, poche piastrelle e/o qualche secchio arrugginito, ma piuttosto di interventi di recupero di aree industriali dismesse e/o degradate, con quanto ne consegue ai fini della presenza di rifiuti,
- che in tali circostanze - pur in assenza di altre disposizioni (ma, ad esempio, avevo già accennato al regolamento locale d'igiene, per non parlare di eventuali norme che potrebbero/dovrebbero essere inserite nei Piani Attuativi relativi agli interventi urbanistici in questione...) - restano comunque sempre valide e piene di "buon senso" l'indicazione già prevista dall'art. 1/2° comma del fu DM 471/99 [«In ogni caso si dovrà procedere alla classificazione, quantificazione ed indicazione della localizzazione nel sito dei rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato, ai fini degli eventuali interventi di bonifica…»] e la "documentazione" di come si intenderà procedere alla rimozione dei rifiuti in questione,
non faresti prima ad interfacciarti direttamente con la tua Arpa di riferimento e con la pubblica amministrazione interessata?