Lettera a mio figlio; terremoto in Giappone

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Cesare

Lettera a mio figlio; terremoto in Giappone

Messaggio da Cesare »

Caro Xxx, ho sentito in Tv di un terremoto lì in Giappone, con coinvolgimento di un reattore nucleare. E' possibile la fuga di una nube radioattiva. Sei vicino alla zona, queste le precauzioni da adottare.

I radionuclidi si fissano sulle polveri sottili, che vengono trascinati dal vento a migliaia di chilometri; le polveri (radioattive) si depositano su tutto ciò che contattano, ma solo sulle superfici esposte: basterà lavare con acqua corrente per allontanare.

Gli isotopi radioattivi non fanno danni prima di un tot (soglia limitante) di accumulo; é indispensabile evitare l'accumulo; perciò bonificare col lavaggio, il prima possibile, tutto ciò con cui si é venuti a contatto .

Per evitare il tot di accumulo occorrono alcune precauzioni: fare la doccia! non appena possibile (allontanare le polveri dal corpo), lavare o portare a lavare quotidianamente tutti gli indumenti indossati; non indossare indumenti che non siano stati appena lavati, non quelli puliti in armadio che possono essere contaminati da polveri trasportate dal vento, utilizzare solo quelli appena lavati.

Anche per le lentine; meglio gli occhiali, lavati quotidianamente con acqua.

Il principio é: disperdere tutte le polveri radioattive di cui si possa essere venuti a contatto, la concentrazione farà il danno; il consiglio? lavre sempre tutto con acqua corrente.

Per il resto tutto bene?

Un caro saluto, Ché.
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mozart
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Re: Lettera a mio figlio; terremoto in Giappone

Messaggio da mozart »

Caro Cesare,

non credo che Chicco Testa o Antonino Zichichi abbiano figli in Giappone.

E penso che non faranno simili viaggi per un po' di tempo :mrgreen: :mrgreen:
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Biko - Peter Gabriel
Cesare

Re: Lettera a mio figlio; terremoto in Giappone

Messaggio da Cesare »

Caro Mozart, grazie per la risposta.

Ho sentito, via e-mail, mio figlio che vive e lavora in Cina assunto da una multinazionale, vicino ad Hong Kong, non troppo lontano dal Giappone.

Certo, come genitore mi preoccupo; mio figlio, giovane ingegnere elettronico, laurea conseguita a Pisa ed ottima conoscenza di 4 lingue oltre all'italiano, mi ha tranquillizzato: "Ciao Pà. Qui, nessun allarme! Rilàssati! ... ecc."

La mia "lettera" vada, quindi, ai tanti "figli" che si trovino improvvisamente coinvolti vicini a tali tragedie; a volte semplici accorgimenti e/o scelte comportamentali, che derivino da una conoscenza (durante il servizio militare da A.U. nel Genio Pionieri mi hanno insegnato i rischi NBC -Nucleare Batteriologico Chimico- ) servono a salvare una vita, anche una sola; dalla conoscenza deriva la scelta precauzionale.

La conoscenza data al singolo, per gli atteggiamenti e le precauzioni di comportamento, può servire a salvare una singola vita (ben venga); la conoscenza data al rappresentante di una collettività -Stato-, per gli atteggiamenti e le precauzioni nelle scelte autorizzative relative al "rischio da rifiuto radioattivo", può servire a salvare molte vite.

Le tabelle e le statistiche diranno dove sia stato il minor danno; comunque il danno ci sarà stato e ci sarà, ma non é evitabile.

Ciao, e grazie ancòra; Cesare.
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