Salve,
nella nostra attività di vigilanza GEV ci siamo imbattuti nella seguente situazione.
Un artigiano che ripara motoscafi utilizza il cortile della propria dimora come deposito di materiali di recupero (decine di motori, serbatoi..ecc) dove cercare parti da riciclare nella sua attività.
Parte dei materiali sono sotto tettoia, parte no, ma tutti su piazzola pavimentata in cemento.
L'artigiano svolge la sua attività in altra sede, ma utilizza anche la propria abitazione come magazzino.
Il cortile dove sono depositati detti materiali è direttamente sul lago e al momento non è dato di sapere se le acque piovane che bagnano i materiali esposti (con la possibilità di sporcarsi di oli o combustibili residui) finiscano direttamente nel lago o vengano convogliate in fognatura; ogni tentativo di raccogliere informazioni è stato fortemente avversato dal titolare del deposito.
Domanda: il saltuario riciclaggio di questi materiali li esonera dalla definizione di rifiuto, con tutto quel che ne consegue in termini di abbandono o deposito incontrollato secondo il T.U. 152/06 art.256?
Aggiungo che l'aspetto poco decoroso del luogo, rispetto al paesaggio che lo circonda, è mitigato dalla posizione isolata dell'insediamento, perché davanti alla casa ci passi solo in auto e i materiali accatastati si trovano sotto il piano stradale senza ostruire la vista del lago; rimane in rischio di inquinamento delle acque del lago, ma per verificarlo, vista la rigidezza del proprietario, servirebbe un mandato.
Potete darmi indicazioni su come procedere?
Grazie in anticipo per le opinioni sempre competenti che qui riscontro.
Un saluto a tutti.
Deposito materiali ad uso riciclaggio
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Re: Deposito materiali ad uso riciclaggio
Mi pare che nell'ambito della vigilanza in materia di rifiuti le GEV non abbiano la qualifica di polizia giudiziaria, ma solo di polizia amministrativa.
Qui parliamo di un presunto deposito incontrollato di rifiuti o comunque di una presunta gestione abusiva di rifiuti da parte di un'impresa artigiana e quindi il fatto – se confermato – sarebbe sicuramente di rilevanza penale.
Fate una segnalazione dettagliata alla polizia locale o ai carabinieri forestali competenti per territorio.
Qui parliamo di un presunto deposito incontrollato di rifiuti o comunque di una presunta gestione abusiva di rifiuti da parte di un'impresa artigiana e quindi il fatto – se confermato – sarebbe sicuramente di rilevanza penale.
Fate una segnalazione dettagliata alla polizia locale o ai carabinieri forestali competenti per territorio.
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Re: Deposito materiali ad uso riciclaggio
Si non abbiamo la qualifica di polizia giudiziaria, ma solo amministrativa e pertanto è scontata la segnalazione ai carabinieri forestali, ma vorrei capire dove è l'illecito dal momento che il proprietario ricicla pezzi depositati che residuano dalla propria attività (quindi non materiale generico ma recuperato da motoscafi). E questo potrebbe (credo stia qui il nocciolo della questione) escludere il materiale dalla definizione di rifiuto.
In questo caso potrebbe essere il comune a contestagli la destinazione d'uso del suolo, che se è ad uso abitativo non può essere impiegata come area produttiva.
In questo caso potrebbe essere il comune a contestagli la destinazione d'uso del suolo, che se è ad uso abitativo non può essere impiegata come area produttiva.
Re: Deposito materiali ad uso riciclaggio
Ti consiglio di dare un'occhiata alla Sentenza 1303 Tar Piemonte, Sez. II del 04/12/2017.
"La qualifica di rifiuto deve essere desunta dalle modalità oggettive di deposito dei materiali, a prescindere dalla prova dell’effettiva intenzione del detentore di disfarsi del materiale, e persino dalla reale possibilità di reimpiego degli stessi nel ciclo produttivo. Il concetto di rifiuto, di cui all’art. 183 del D.L.vo 152/2006, fa, infatti, riferimento a tutto ciò di cui il detentore si sia disfatto ovvero intenda disfarsi o sia obbligato a farlo: al fine di valutare se nella condotta del detentore sia riscontrabile il concetto di disfarsene, costituisce indice rivelatore di tale intenzione, oltre all'abbandono della cosa, anche la modalità di deposito della stessa (nella specie si trattava di macchinari ed altri materiali trovati in una zona priva di protezioni e riparo, in condizioni di conservazione incompatibili con la possibilità di una loro riutilizzazione funzionale, data l’esposizione prolungata agli agenti atmosferici e l’assenza di cure manutentive)."
Aggiungo:
1) di che titolo autorizzativo è munita l'attività?
2) con molta probabilità la regione (che non conosciamo) ha legiferato in tema di gestione acque di dilavamento e prima pioggia. In funzione di ciò, potrebbe configurarsi l'assenza di autorizzazione o quantomeno il mancato rispetto delle prescrizioni autorizzative.
In ogni caso le acque meteoriche che vengano a contatto con suddetti "materiali", perdono la qualifica di acque meteoriche e diventano a tutti gli effetti assimilabili ad acque "industriali" e come tali necessitano di un titolo autorizzativo per il loro scarico.
Avete fatto un passaggio all'ufficio tecnico comunale?
"La qualifica di rifiuto deve essere desunta dalle modalità oggettive di deposito dei materiali, a prescindere dalla prova dell’effettiva intenzione del detentore di disfarsi del materiale, e persino dalla reale possibilità di reimpiego degli stessi nel ciclo produttivo. Il concetto di rifiuto, di cui all’art. 183 del D.L.vo 152/2006, fa, infatti, riferimento a tutto ciò di cui il detentore si sia disfatto ovvero intenda disfarsi o sia obbligato a farlo: al fine di valutare se nella condotta del detentore sia riscontrabile il concetto di disfarsene, costituisce indice rivelatore di tale intenzione, oltre all'abbandono della cosa, anche la modalità di deposito della stessa (nella specie si trattava di macchinari ed altri materiali trovati in una zona priva di protezioni e riparo, in condizioni di conservazione incompatibili con la possibilità di una loro riutilizzazione funzionale, data l’esposizione prolungata agli agenti atmosferici e l’assenza di cure manutentive)."
Aggiungo:
1) di che titolo autorizzativo è munita l'attività?
2) con molta probabilità la regione (che non conosciamo) ha legiferato in tema di gestione acque di dilavamento e prima pioggia. In funzione di ciò, potrebbe configurarsi l'assenza di autorizzazione o quantomeno il mancato rispetto delle prescrizioni autorizzative.
In ogni caso le acque meteoriche che vengano a contatto con suddetti "materiali", perdono la qualifica di acque meteoriche e diventano a tutti gli effetti assimilabili ad acque "industriali" e come tali necessitano di un titolo autorizzativo per il loro scarico.
Avete fatto un passaggio all'ufficio tecnico comunale?
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Re: Deposito materiali ad uso riciclaggio
No, non siamo passati dal comune (è appena successo), non sappiamo se ci sono autorizzazioni per questo deposito. Potremmo anche sentire il comune, ma, come ricordava Atena 60, vista la possibile rilevanza penale meglio rivolgerci ai carabinieri forestali segnalando il tutto.
Aggiungo che il nostro sopralluogo ha scatenato le ire del proprietario, quindi non sono possibili da parte nostra ulteriori indagini sul luogo; forse c'è dell'altro.
Interessante comunque la sentenza del TAR Piemonte inviata, che potrebbe essere includere il materiale depositato nella qualifica di rifiuto, a prescindere dal suo reimpiego ed in base alle condizioni di conservazione.
Intanto grazie, sia a te che ad Atena60.
Aggiungo che il nostro sopralluogo ha scatenato le ire del proprietario, quindi non sono possibili da parte nostra ulteriori indagini sul luogo; forse c'è dell'altro.
Interessante comunque la sentenza del TAR Piemonte inviata, che potrebbe essere includere il materiale depositato nella qualifica di rifiuto, a prescindere dal suo reimpiego ed in base alle condizioni di conservazione.
Intanto grazie, sia a te che ad Atena60.
Re: Deposito materiali ad uso riciclaggio
Giustissimo.baldassarri ha scritto: ↑3 luglio 2018, 14:00 No, non siamo passati dal comune (è appena successo), non sappiamo se ci sono autorizzazioni per questo deposito. Potremmo anche sentire il comune, ma, come ricordava Atena 60, vista la possibile rilevanza penale meglio rivolgerci ai carabinieri forestali segnalando il tutto.
Molto probabile.baldassarri ha scritto: ↑3 luglio 2018, 14:00 Aggiungo che il nostro sopralluogo ha scatenato le ire del proprietario, quindi non sono possibili da parte nostra ulteriori indagini sul luogo; forse c'è dell'altro.
prego!baldassarri ha scritto: ↑3 luglio 2018, 14:00 Interessante comunque la sentenza del TAR Piemonte inviata, che potrebbe essere includere il materiale depositato nella qualifica di rifiuto, a prescindere dal suo reimpiego ed in base alle condizioni di conservazione.
Intanto grazie, sia a te che ad Atena60.
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