Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Porgo anticipatamente le mie scuse a tutti i forumisti, perché la domanda che sto per fare avrebbe senso solo in un paese di pazzi, e ammesso per carità di patria che l'Italia non può essere tale, ne consegue che la domanda non ha senso. O meglio non ne dovrebbe avere.
Fatto:
torrente di montagna che in alcuni periodi diventa un po' impetuosetto, decide un bel giorno di trasportare verso la sua foce, che entra in un lago, circa 50.000 mc di rocce, pietre, sassi, insomma quel che normalmente trasporta tutti i giorni, stavolta un po' più intensamente del solito.
Nessun dramma, si decide tra Comune, provincia e Regione, nell'ambito di una conferenza di servizi organizzata rapidamente, di utilizzare il materiale roccioso trasportato dal torrente per risistemare la sponda lacuale. Alla conferenza é invitata la Soprintendenza, la quale non si esprime. L'autorizzazione paesaggistica viene rilasciata, la Soprintendenza non la contesta, si eseguono i lavori.
A lavori parzialmente eseguiti ecco che si fa vivo il CFS, non invitato alla conferenza, che contesta il tutto e presenta esposto alla Procura della Repubblica per, udite udite, avere utilizzato RIFIUTI per la sistemazione spondale.
Le rocce trasportate dal torrente sarebbero, per questo luminare del CFS, rifiuti.
Ora, io ammetto l'ignoranza (mia): non lo so se le pietre trasportate alla foce da un fiume in piena siano rifiuti per la normativa italiana, se lo fossero, questa normativa sarebbe demenziale. Non aggiungo altro perché la rabbia non mi permette sufficiente lucidità, ma attendo i vostri commenti, quali che siano. Buona serata.
Fatto:
torrente di montagna che in alcuni periodi diventa un po' impetuosetto, decide un bel giorno di trasportare verso la sua foce, che entra in un lago, circa 50.000 mc di rocce, pietre, sassi, insomma quel che normalmente trasporta tutti i giorni, stavolta un po' più intensamente del solito.
Nessun dramma, si decide tra Comune, provincia e Regione, nell'ambito di una conferenza di servizi organizzata rapidamente, di utilizzare il materiale roccioso trasportato dal torrente per risistemare la sponda lacuale. Alla conferenza é invitata la Soprintendenza, la quale non si esprime. L'autorizzazione paesaggistica viene rilasciata, la Soprintendenza non la contesta, si eseguono i lavori.
A lavori parzialmente eseguiti ecco che si fa vivo il CFS, non invitato alla conferenza, che contesta il tutto e presenta esposto alla Procura della Repubblica per, udite udite, avere utilizzato RIFIUTI per la sistemazione spondale.
Le rocce trasportate dal torrente sarebbero, per questo luminare del CFS, rifiuti.
Ora, io ammetto l'ignoranza (mia): non lo so se le pietre trasportate alla foce da un fiume in piena siano rifiuti per la normativa italiana, se lo fossero, questa normativa sarebbe demenziale. Non aggiungo altro perché la rabbia non mi permette sufficiente lucidità, ma attendo i vostri commenti, quali che siano. Buona serata.
Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Punto di vista affatto interessante dato che, per traslazione diretta, tutte le attività di cava di sabbie e ghiaie da fiume sarebbero classificate come attività di recupero rifiuti.
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Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Rocce, pietre e sassi in questione dovrebbero rientrare nell'esclusione prevista dal comma 3 dell'art. 185 del D.L.vo 152/06.
Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Concordo assolutamente con Gimi:
"… dato che, per traslazione diretta, tutte le attività di cava di sabbie e ghiaie da fiume sarebbero classificate come attività di recupero rifiuti. "
Concordo perché un conto sono le attività di “cava”: produzione di beni destinati ad un utilizzo, ben altro le attività di “scavo”: produzione di sottoprodotti che potrebbero non essere mai più riutilizzati.
Non posso concordare con Atena:
"Rocce, pietre e sassi in questione dovrebbero rientrare nell'esclusione prevista dal comma 3 dell'art. 185 del D.L.vo 152/06."
Non concordo perché … cosa c’entra il T.U.A.( D.L.vo 152/06.) con la paranoia? La persona che confonde la realtà con l’immaginario suo, non può essere lasciata sola a se stessa. La para-noia (dal greco: parà-nous = ragionamento parallelo, ma assolutamente differente dall’intellegibile umano) confonde la realtà reale (cioè logica) con il suo ipotetico pensiero, e fà danni! Ma succede spesso in argomenti ambientali. Nelle argomentazioni sull’ambiente siamo un po’ tutti para-noici.
Un saluto, Cesare.
"… dato che, per traslazione diretta, tutte le attività di cava di sabbie e ghiaie da fiume sarebbero classificate come attività di recupero rifiuti. "
Concordo perché un conto sono le attività di “cava”: produzione di beni destinati ad un utilizzo, ben altro le attività di “scavo”: produzione di sottoprodotti che potrebbero non essere mai più riutilizzati.
Non posso concordare con Atena:
"Rocce, pietre e sassi in questione dovrebbero rientrare nell'esclusione prevista dal comma 3 dell'art. 185 del D.L.vo 152/06."
Non concordo perché … cosa c’entra il T.U.A.( D.L.vo 152/06.) con la paranoia? La persona che confonde la realtà con l’immaginario suo, non può essere lasciata sola a se stessa. La para-noia (dal greco: parà-nous = ragionamento parallelo, ma assolutamente differente dall’intellegibile umano) confonde la realtà reale (cioè logica) con il suo ipotetico pensiero, e fà danni! Ma succede spesso in argomenti ambientali. Nelle argomentazioni sull’ambiente siamo un po’ tutti para-noici.
Un saluto, Cesare.
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Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Credo che l'esempio di Gimi fosse un sottile paradosso, non che volesse intendere che l'attività posta in essere da mauro_s66 fosse da classificare come "attività di cava"...Cesare ha scritto:Concordo assolutamente con Gimi:
"… dato che, per traslazione diretta, tutte le attività di cava di sabbie e ghiaie da fiume sarebbero classificate come attività di recupero rifiuti. "
Concordo perché un conto sono le attività di “cava”: produzione di beni destinati ad un utilizzo, ben altro le attività di “scavo”: produzione di sottoprodotti che potrebbero non essere mai più riutilizzati.
Questo non è una novità...Cesare ha scritto:Non posso concordare con Atena:

Al mio primo intervento, aggiungerei di prendere in considerazione anche l'art. 39, comme 13, del D.L.vo 205/10 e quindi - per relazione - l'art. 184-bis del D.L.vo 152/06.
Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Confermo che il mio post, come percepito da Atena, intendeva evidenziare il paradosso che tale punto di vista va a creare.
Condivido con Atena il parere che tali materiali siano esclusi ex art. 185 comma 3 mentre escludo, a mio avviso, che possano essere individuati come sottoprodotti, ex 184-bis, in quanto manca, quantomeno, il primo dei 4 presupposti: che siano cioè originati da un "processo di produzione".
Condivido con Atena il parere che tali materiali siano esclusi ex art. 185 comma 3 mentre escludo, a mio avviso, che possano essere individuati come sottoprodotti, ex 184-bis, in quanto manca, quantomeno, il primo dei 4 presupposti: che siano cioè originati da un "processo di produzione".
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Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Scusate, parto dalle basi, art. 183 “rifiuto”: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi. Vorrei dare per scontato che il torrente non sia detentore di alcunché, ancor meno dotato della capacità di volere disfarsi di qualcosa, nella fattispecie le rocce che trasporta.
L'attività di escavazione, di scavo, di coltivazione di cava /miniera / torbiera, qui non c'entrano.
Troppa gente in divisa in questo paese si erge a sceriffo con la stella di latta. Forse é davvero ora di abolire il CFS.
L'attività di escavazione, di scavo, di coltivazione di cava /miniera / torbiera, qui non c'entrano.
Troppa gente in divisa in questo paese si erge a sceriffo con la stella di latta. Forse é davvero ora di abolire il CFS.
Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Ammetto di condividere l'opinione che ci sia, malauguratamente, ancora qualche soggetto in divisa che la pensi come Richelieu:
"Datemi sei righe scritte dal più onesto degli uomini, e vi troverò una qualche cosa sufficiente a farlo impiccare"...
Ma non è poi vero che siano tutti cosi'.
Il punto dolente è che, in ogni caso, a discutere se le rocce da alluvione siano o meno rifiuto ti trovi costretto a farlo, con un avvocato a tue spese, davanti a un giudice.
"Datemi sei righe scritte dal più onesto degli uomini, e vi troverò una qualche cosa sufficiente a farlo impiccare"...
Ma non è poi vero che siano tutti cosi'.
Il punto dolente è che, in ogni caso, a discutere se le rocce da alluvione siano o meno rifiuto ti trovi costretto a farlo, con un avvocato a tue spese, davanti a un giudice.
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Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
Il "processo di produzione" sarebbe l'insieme delle operazioni per la messa in sicurezza idraulica dell'alveo del torrente; messa in sicurezza idraulica di cui costituisce parte integrante la rimozione di rocce/pietre/sassi portati a valle dall'alluvione, anche se la "produzione" di tale materiale non è ovviamente lo scopo primario delle suddette operazioni.Gimi ha scritto:...escludo, a mio avviso, che possano essere individuati come sottoprodotti, ex 184-bis, in quanto manca, quantomeno, il primo dei 4 presupposti: che siano cioè originati da un "processo di produzione".
Re: Trasporto solido lungo il letto dei fiumi
@Mauro_s66: "Forse é davvero ora di abolire il CFS"?
Assolutamente NO! Fanno il loro dovere! Così come le PROVINCE (Enti locali che esistevano già dai tempi dei romani) lo hanno fatto.
A chi ha scritto questo:
"Art. 184-quater. Utilizzo dei materiali di dragaggio
(articolo introdotto dall'art. 14, comma 8, lettera b-ter), legge n. 116 del 2014)
1. I materiali dragati sottoposti ad operazioni di recupero in casse di colmata o in altri impianti autorizzati ai sensi della normativa vigente, cessano di essere rifiuti se, all’esito delle operazioni di recupero, che possono consistere anche in operazioni di cernita e selezione, soddisfano e sono utilizzati rispettando i seguenti requisiti e condizioni: a) non superano i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell’allegato 5 al titolo V della parte quarta, con riferimento alla destinazione urbanistica del sito di utilizzo, o, in caso di utilizzo diretto in un ciclo produttivo, rispondono ai requisiti tecnici di cui alla lettera b), secondo periodo; b) è certo il sito di destinazione e sono utilizzati direttamente, anche a fini del riuso o rimodellamento ambientale, senza rischi per le matrici ambientali interessate e in particolare senza determinare contaminazione delle acque sotterranee e superficiali. In caso di utilizzo diretto in un ciclo produttivo, devono, invece, rispettare i requisiti tecnici per gli scopi specifici individuati, la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti e alle materie prime, e in particolare non devono determinare emissioni nell’ambiente superiori o diverse qualitativamente da quelle che derivano dall’uso di prodotti e di materie prime per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto."
A chi l'ha scritto vorrei dire: Scemo, sai dire semplicemente: "Il materiale dragato da usare deve essere IDONEO all'uso?" No? Non sai riassumere? Sei SCEMO!
@Gimi, quel materiale o é di "cava" o é di "scavo" tertium non datur.
@Atena, sei essenziale, ... scusami se, a volte, sono maleducato; ho la massima stima di te.
Cesare.
Assolutamente NO! Fanno il loro dovere! Così come le PROVINCE (Enti locali che esistevano già dai tempi dei romani) lo hanno fatto.
A chi ha scritto questo:
"Art. 184-quater. Utilizzo dei materiali di dragaggio
(articolo introdotto dall'art. 14, comma 8, lettera b-ter), legge n. 116 del 2014)
1. I materiali dragati sottoposti ad operazioni di recupero in casse di colmata o in altri impianti autorizzati ai sensi della normativa vigente, cessano di essere rifiuti se, all’esito delle operazioni di recupero, che possono consistere anche in operazioni di cernita e selezione, soddisfano e sono utilizzati rispettando i seguenti requisiti e condizioni: a) non superano i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell’allegato 5 al titolo V della parte quarta, con riferimento alla destinazione urbanistica del sito di utilizzo, o, in caso di utilizzo diretto in un ciclo produttivo, rispondono ai requisiti tecnici di cui alla lettera b), secondo periodo; b) è certo il sito di destinazione e sono utilizzati direttamente, anche a fini del riuso o rimodellamento ambientale, senza rischi per le matrici ambientali interessate e in particolare senza determinare contaminazione delle acque sotterranee e superficiali. In caso di utilizzo diretto in un ciclo produttivo, devono, invece, rispettare i requisiti tecnici per gli scopi specifici individuati, la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti e alle materie prime, e in particolare non devono determinare emissioni nell’ambiente superiori o diverse qualitativamente da quelle che derivano dall’uso di prodotti e di materie prime per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto."
A chi l'ha scritto vorrei dire: Scemo, sai dire semplicemente: "Il materiale dragato da usare deve essere IDONEO all'uso?" No? Non sai riassumere? Sei SCEMO!
@Gimi, quel materiale o é di "cava" o é di "scavo" tertium non datur.
@Atena, sei essenziale, ... scusami se, a volte, sono maleducato; ho la massima stima di te.
Cesare.