In molte strutture sanitarie si fa ricorso a macchine maceratrici (meglio note come “tritapadelle”) per semplificare la gestione dei rifiuti biologici dei pazienti.
Questi apparecchi ricevono in ingresso i rifiuti biologici assieme ai dispositivi monouso in cartapesta utilizzati per raccoglierli, quindi triturano e riducono il tutto in una poltiglia che viene inviata direttamente alle condotte di scarico fognario della struttura sanitaria.
Il mio quesito è: questi apparecchi sono obbligatoriamente soggetti ad autorizzazione (magari semplificata) per la gestione dei rifiuti?
O invece è possibile considerarli alla stregua degli “apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari” citati dall’art. 107 comma 3 del D.Lgs. 152/2006, che sono soggetti a mera “comunicazione da parte del rivenditore al gestore del servizio idrico”?
Macchine maceratrici di rifiuti sanitari (tritapadelle)
- arthem-the-hero
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Re: Macchine maceratrici di rifiuti sanitari (tritapadelle)
l'art. 6 del DPR 254/2003 consente l'immissione in fognatura di feci, urine e sangue, nel tuo caso ci sono in più i contenitori usa e getta sono in materiale biodegradabile. Non assimilerei i tritapadelle ai dissipatori alimentari proprio perchè l'art. 107 fa riferimento a scarti "alimentari". La questione è un po' border line, in primis prova a confrontarti con il gestore della rete fognaria e a consultare il regolamento ...
Re: Macchine maceratrici di rifiuti sanitari (tritapadelle)
Anzitutto grazie per la risposta.
L’art. 6 del D.P.R. 254/2003 è proprio il mio punto di partenza. Non cita la carta igienica, ma do per scontato che ne sia consentita l’immissione in fognatura (e per analogia anche l’immissione delle padelle usa e getta che sono realizzate in carta pressata).
Feci, urine e sangue vengono in genere immessi in fognatura direttamente, senza alcun trattamento preventivo.
Nei tritapadelle invece subiscono un trattamento, anche solo parziale o preliminare: da qui i miei dubbi sulla necessità di autorizzazione (di cui mi risulta nessun apparecchio di questo tipo sia dotato).
Ho citato i dissipatori alimentari perché, pur agendo su rifiuti del tutto differenti, sono un esempio a me noto di apparecchi che trattano rifiuti ma non sono soggetti ad autorizzazione (bensì a mera comunicazione al gestore) e quindi speravo di potermici “aggrappare” per analogia.
Proverò a confrontarmi con il gestore e a leggere il regolamento per la gestione degli scarichi in fognatura, nel frattempo eventuali contributi di altri forumisti sono i benvenuti!
L’art. 6 del D.P.R. 254/2003 è proprio il mio punto di partenza. Non cita la carta igienica, ma do per scontato che ne sia consentita l’immissione in fognatura (e per analogia anche l’immissione delle padelle usa e getta che sono realizzate in carta pressata).
Feci, urine e sangue vengono in genere immessi in fognatura direttamente, senza alcun trattamento preventivo.
Nei tritapadelle invece subiscono un trattamento, anche solo parziale o preliminare: da qui i miei dubbi sulla necessità di autorizzazione (di cui mi risulta nessun apparecchio di questo tipo sia dotato).
Ho citato i dissipatori alimentari perché, pur agendo su rifiuti del tutto differenti, sono un esempio a me noto di apparecchi che trattano rifiuti ma non sono soggetti ad autorizzazione (bensì a mera comunicazione al gestore) e quindi speravo di potermici “aggrappare” per analogia.
Proverò a confrontarmi con il gestore e a leggere il regolamento per la gestione degli scarichi in fognatura, nel frattempo eventuali contributi di altri forumisti sono i benvenuti!
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