Art.11
(Semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti e in materia di energia)
1. I commi 1, 2 e 3 dell’art. 188 -ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono sostituiti dai seguenti commi:
“1. Sono tenuti ad aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all'articolo 188-bis, comma 2, lett. a), i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori.
2. Possono aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all'articolo 188-bis, comma 2, lett. a), su base volontaria i produttori e i gestori dei rifiuti diversi da quelli di
cui al comma 1.
3. Con uno o più decreti del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono specificate
le categorie di soggetti di cui al comma 1, e sono individuate, nell’ambito degli enti o imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti di cui agli articoli 23 e 35 della direttiva 2008/98/CE, ulteriori
categorie di soggetti a cui è necessario estendere il sistema di tracciabilità dei rifiuti di cui all’articolo 188-bis.”
2. Per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di
rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori, il termine iniziale di operatività del SISTRI è fissato al 1° ottobre 2013.
3. Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonché per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania di cui al comma 4 dell’articolo 188-ter, del d.lgs.
n. 152 del 2006, il termine iniziale di operatività è fissato al 3 marzo 2014, fatto salvo quanto disposto dal comma 8.
4. Entro il 3 marzo 2014 è adottato il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare previsto dall’articolo 188 -ter, comma 3, d.lgs. n. 152 del 2006, come modificato dal
presente articolo, al fine di individuare, nell’ambito degli enti o imprese che effettuino il trattamento dei rifiuti, di cui agli articoli 23 e 35 della direttiva 2008/98/CE, ulteriori categorie di soggetti a cui
è necessario estendere il sistema di tracciabilità dei rifiuti di cui all’articolo 188 -bis del d.lgs. n. 152 del 2006.
5. Gli enti e le imprese di cui ai commi 3 e 4 possono comunque utilizzare il SISTRI su base volontaria a decorrere dal 1° ottobre 2013.
6. Sono abrogati:
a) il comma 5 dell’articolo 188-ter del d.lgs. n. 152 del 2006;
b) l’articolo 1 del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 20 marzo 2013 recante “Termini di riavvio progressivo del SISTRI”.
7. All’articolo 188 -bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
“4-bis. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare si procede periodicamente, sulla base dell’evoluzione tecnologica e comunque nel rispetto della disciplina comunitaria, alla semplificazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, anche alla luce delle proposte delle associazioni rappresentative degli utenti, ovvero delle risultanze delle
rilevazioni di soddisfazione dell’utenza; le semplificazioni sono adottate previa verifica tecnica e della congruità dei relativi costi da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Le semplificazioni sono finalizzate, tra l’altro, ad assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema per gli utenti, anche mediante integrazioni con altri sistemi che trattano dati di logistica e mobilità delle merci e
delle persone ed innovazioni di processo che consentano la delega della gestione operativa alle associazioni di utenti, debitamente accreditate dal Ministero dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare sulla base dei requisiti tecnologici ed organizzativi individuati con il decreto di cui al presente comma, e ad assicurare la modifica, la sostituzione o l’evoluzione degli apparati
tecnologici, anche con riferimento ai dispositivi periferici per la misura e certificazione dei dati. Al fine della riduzione dei costi e del miglioramento dei processi produttivi degli utenti, il
concessionario del sistema informativo, o altro soggetto subentrante, può essere autorizzato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere del Garante per la
privacy, a rendere disponibi le l’informazione territoriale, nell’ambito della integrazione dei sistemi informativi pubblici, a favore di altri enti pubblici o società interamente a capitale pubblico,
opportunamente elaborata in conformità alle regole tecniche recate dai regolamenti attuativi della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, anche al fine di fornire servizi
aggiuntivi agli utenti, senza nuovi o maggiori oneri per gli stessi. Sono comunque assicurate la sicurezza e l’integrità dei dati di tracciabilità. Con il decreto di cui al presente comma sono, altresì, rideterminati i contributi da porre a carico degli utenti in relazione alla riduzione dei costi conseguita, con decorrenza dall’esercizio fiscale successivo a quello di emanazione del decreto, o
determinate le remunerazioni dei fornitori delle singole componenti dei servizi”
8. In sede di prima applicazione, alle semplificazioni di cui al comma 7 si procede entro il 3 marzo 2014; tale data può essere differita, per non oltre sei mesi, con decreto del Ministro dell’Ambiente e
della tutela del territorio e del mare se ciò si renda necessario al fine di rendere operative le semplificazioni introdotte. Sono fatte salve le operazioni di collaudo, che hanno per oggetto la verifica di conformità del SISTRI alle norme e finalità vigenti anteriormente all’emanazione del decreto di cui al comma 7, e che devono concludersi entro sessanta giorni lavorativi dalla data di costituzione della commissione di collaudo e, per quanto riguarda l’operatività del sistema, entro il 31 gennaio 2014. La commissione di collaudo si compone di tre membri di cui uno scelto tra dipendenti dell’Agid o Consip s.p.a, due tra professori universitari di comprovata competenza ed esperienza sulle prestazioni oggetto del collaudo.
9. All’esito dell’approvazione delle semplificazioni e delle operazioni di collaudo di cui al comma 8 e in considerazione delle modifiche legali intervenute, e anche tenendo conto dell’audit di cui al comma 10, si procede alla modifica del contenuto del contratto con Selex service management s.p.a. e all’eventuale rimodulazione del piano economico-finanziario e della durata.
10. Al fine di assicurare la funzionalità del SISTRI senza soluzione di continuità, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede, sulla base dell’attività di audit dei costi seguita da una società specializzata terza, e della conseguente valutazione di congruità dall’Agenzia per l’Italia Digitale, al versamento alla società concessionaria del SISTRI dei contributi riassegnati ai sensi dell’articolo 14-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito,con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, comunque non oltre il trenta per cento dei costi della produzione consuntivati sino al 30 giugno 2013 e sino alla concorrenza delle risorse riassegnate sullo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al netto di quanto già versato dal Ministero sino alla predetta data, per lo sviluppo e la gestione del sistema. Il pagamento è subordinato alla prestazione di fideiussione che viene svincolata all’esito positivo della verifica di conformità di cui al comma 8.
11. Le sanzioni per le violazioni di cui all’articolo 260 -bis del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152 e successive modificazioni, limitatamente alle violazioni di cui al comma 3 quanto alle condotte di informazioni incomplete o inesatte, a quelle di cui al comma 5, e a quelle di cui al comma 7 primo periodo, commesse fino al 31 marzo 2014 dai soggetti per i quali il SISTRI è obbligatorio dal 1° ottobre 2013, e fino al 30 settembre 2014 dai soggetti per i quali il SISTRI è obbligatorio dal 3 marzo 2014, sono irrogate nel caso di più di tre violazioni nel medesimo rispettivo arco temporale.
12. Nell’articolo 183, comma 1, lettera f), del decreto legislativo n. 152 del 2006 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole : “(nuovo produttore)”.
13. E’ soppresso l’articolo 27 del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 18 febbraio 2011, n. 52, pubblicato sul supplemento ordinario alla gazzetta ufficiale
del 26 aprile 2011, n. 95, e, conseguentemente, il Comitato di vigilanza e controllo di cui al medesimo articolo. Con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, da emanarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, è costituito, presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministro medesimo, un Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del SISTRI, senza compensi o indenizzi per i partecipanti né altri oneri per il bilancio dello Stato, che assolve alle funzioni di monitoraggio del sistema di cui all’articolo 14-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.
14. Alla fine del comma 18 dell’articolo 81 del decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2008, n.133, e successive modificazioni, è aggiunta la
seguente frase: “La vigilanza dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas si svolge mediante accertamenti a campione e si esercita nei confronti dei soli soggetti il cui fatturato è superiore al
fatturato totale previsto da ll’articolo 16, comma 1, prima ipotesi, della legge 10 ottobre 1990, n.287”
Cioè, prima erano soggetti all'iscrizione i produttori iniziali di rifiuti SPECIALI PERICOLOSI ed ora, in teoria, in base alla nuova formulazione del comma 1 dovrebbero essere assoggettati a questa mostruosità anche i produttori iniziali in generale di RIFIUTI URBANI PERICOLOSI????
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E poi, francamente non capisco, forse non ho letto con cura o mi sono svegliato semplicemente male, che senso ha fare un ulteriore decreto per individuare le categorie soggette all'iscrizione quando queste sono già stabilite al comma 1 nella nuova (secondo me infelice) formulazione?
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