Dopo l’inchiesta di Carlo Bonini su Repubblica e l’altrettanto interessante servizio di Emilio Casalini su Report di domenica scorsa…
http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... 34780.html
…non sono mancate le repliche invece "favorevoli" al sistema-Sistri fin qui messo in piedi (se così si può dire…).
In una di queste, che mi ha suscitato un certo sdegno anche solo a partire dal titolo [
«Il Sistri è più "pulito" dei suoi detrattori»], leggibile qui:
http://www.enricocisnetto.it/articolo.a ... mo%20piano
l’Autore conclude con questa domanda che, nelle sue intenzioni, voleva evidentemente essere retorica:
Allora, si fa peccato o s’indovina a pensare che continuare a far slittare l’obbligatorietà del suo uso e la sanzione per chi lo evita (non è certo Finmeccanica a volerlo), favorisce chi sguazza nel traffico illecito dei rifiuti e nel sommerso?
Ora, con tutto il rispetto per l’Autore [
“…editorialista nella carta stampata, opinionista radio-tv, conferenziere, consulente politico-strategico, organizzatore di eventi culturali, docente”, così si definisce nel suo sito, e non si capisce da quale di queste attività deriverebbe la competenza a scrivere in materia di rifiuti], vorrei fare rispettosamente notare che se (come Egli sostiene) non sarebbe stata Finmeccanica a volere il reiterato slittamento dell’entrata in operatività del Sistri, certamente non è stato neppure un referendum popolare e tanto meno un referendum tra i soggetti interessati.
Piuttosto, sono stati i ripetuti decreti ministeriali e decreti legge adottati
dal Governo, che deve ritenersi abbia avuto di volta in volta i suoi buoni motivi…
Personalmente, avendo (nonostante tutto) ancora un’ingenua fede in un’auspicabile e doverosa serietà delle Istituzioni, avrei tanto desiderato che per una volta almeno potessero essere rispettate le scadenze stabilite in un provvedimento normativo; quindi che tutto il sistema-Sistri avesse già avuto tutte le necessarie verifiche
preventive ed avesse potuto entrare veramente in funzione già entro i termini previsti dal D.M. 17 dicembre 2009, oppure con solo un piccolo e ragionevole ritardo.
Ahinoi, non è andata così, e ci ritroviamo per l’ennesima volta ad aspettare l’ennesimo termine con i soliti ennesimi funesti presagi.
Se il Sistri entrerà in operatività il 30 giugno, a partire da quella data non solo entreranno in vigore tutti i nuovi articoli del T.U.A. attualmente “congelati”, ma non sarà ovviamente più applicabile la norma (
assolutamente “irrituale”) introdotta dal comma 2-bis dell’art. 39 del D.L.vo 205/10, che – dopo il pasticcio dell’
abolitio criminis determinato dalla sconsiderata sostituzione del “vecchio” art. 258 – consentiva
quanto meno per i fatti successivi al 16 agosto 2011 l’applicazione della
versione ormai abrogata dell’art. 258 per quanto riguarda le sanzioni per la violazione degli obblighi relativi a registri e formulari di trasporto.
Questo vuol dire che il passaggio al nuovo sistema, aldilà della sua “tenuta” in termini di gestione dei dati telematici, presuppone l’ovvia considerazione che dovrà essere allineata e coerente anche la rete dei relativi controlli a livello locale e “on the road”.
Tutto ciò in una situazione che, a meno di 45 giorni dal previsto “via”, vedrebbe invece gli organi di controllo e le forze di polizia praticamente ancora al punto zero per quanto riguarda istruzioni e strumenti operativi per i controlli del nuovo sistema-Sistri...
Spero di sbagliarmi, per cui attendo fiducioso smentite.