Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
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Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
Così, mentre nel Laboratorio di Ruthenford Appleton, significativamente nei pressi di Oxford, in Gran Bretagna, si sventola la scoperta di come conservare l’idrogeno, in Italia c’è una Regione che non agita strumentalmente le bandiere del fare, ma concretamente fa. In Puglia, la fondazione H2u-hydrogen University ed il Politecnico di Bari, auspice la Regione, hanno firmato un protocollo di intesa. Tre anni per proseguire ed incrementare le ricerche sull’idrogeno.
Obiettivo: partendo da fonti rinnovabili, recuperare energia prodotta ma non impiegata ed alimentare, così, gli autoveicoli per la mobilità urbana e le caldaie a metano per il riscaldamento domestico.
La Puglia ha meritoriamente puntato sulle energie rinnovabili. Per il presidente di H2u, Nicola Costantino, questo la rende un laboratorio ideale per l'idrogeno, con "prospettive enormi di impatto sull'economia locale".
Sulla stessa lunghezza d'onda Nichi Vendola, governatore della Regione. Che scommette senza tentennamenti sull'idrogeno, sicuro che "chi prima riesce a percepire questa sfida, chi prima mette piede nel futuro, potrà apprezzarne le convenienze".
II punto di partenza è la consapevolezza che, in Italia, il 15% dell'energia prodotta si perde. Una base su cui innestare l'esperimento idrogeno, che è un potente vettore di energia.
Con la Puglia candidata a fungere da battistrada a un paese che realmente imbocchi la strada del fare. "Non perché abbiamo il complesso dei primi della classe", precisa Vendola, "ma perché è una importante possibilità di sviluppo per tutti noi".
Con uno sguardo che supera l'orizzonte municipalistico, ed abbraccia tutta l'area mediterranea, nell'intento di conquistare nelle università nuovi adepti alla cultura dell'idrogeno.
Gigi Fanizzi
Obiettivo: partendo da fonti rinnovabili, recuperare energia prodotta ma non impiegata ed alimentare, così, gli autoveicoli per la mobilità urbana e le caldaie a metano per il riscaldamento domestico.
La Puglia ha meritoriamente puntato sulle energie rinnovabili. Per il presidente di H2u, Nicola Costantino, questo la rende un laboratorio ideale per l'idrogeno, con "prospettive enormi di impatto sull'economia locale".
Sulla stessa lunghezza d'onda Nichi Vendola, governatore della Regione. Che scommette senza tentennamenti sull'idrogeno, sicuro che "chi prima riesce a percepire questa sfida, chi prima mette piede nel futuro, potrà apprezzarne le convenienze".
II punto di partenza è la consapevolezza che, in Italia, il 15% dell'energia prodotta si perde. Una base su cui innestare l'esperimento idrogeno, che è un potente vettore di energia.
Con la Puglia candidata a fungere da battistrada a un paese che realmente imbocchi la strada del fare. "Non perché abbiamo il complesso dei primi della classe", precisa Vendola, "ma perché è una importante possibilità di sviluppo per tutti noi".
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Luigi FANIZZI
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Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
Continuo ancora a non comprendere bene perché usare le fonti rinnovabili per produrre energia elettrica, con la quale produrre idrogeno e con questo alimentare un motore, invece di usare le fonti rinnovabili per produrre energia elettrica, con la quale alimentare un motore.
C'è un passaggio in più (con ovvia perdita di energia) e un rischio maggiore. Per quest'ultimo aspetto,almeno secondo me, la gestione (produzione, stoccaggio, trasporto) dell'idrogeno comporta più rischi che la gestione dell'energia elettrica.
C'è un passaggio in più (con ovvia perdita di energia) e un rischio maggiore. Per quest'ultimo aspetto,almeno secondo me, la gestione (produzione, stoccaggio, trasporto) dell'idrogeno comporta più rischi che la gestione dell'energia elettrica.
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Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
Caro Ben,
con l’ausilio delle nanotecnologie (spazio ipermicroscopico), i ricercatori sono riusciti ad ingabbiare gocce di Idrogeno in una specie di tessuto polimerico (i polimeri sono gruppi di molecole che si sono aggregate), che ha anche il merito di tenerlo al riparo dalle pesanti attenzioni dell’Ossigeno che, impenitente libertino ( ), circola nell’aria e, appena sente odore di idrogeno, si fionda come un galletto bramoso di accoppiarsi (rustiche nozze da cui nasce, essenziale ed unica Sora Acqua).
Lo stringato ed abbottonatissimo comunicato dei Laboratori Ruthenford Appleton, dietro l’abracadabra di “elettrospinning coassiale”, pronunciato ( ), fa sapere che questa benzina liquida sarebbe formata da microcelle di Borano di Ammoniaca (sulla carta di identità: borazano-H3NBH3), avvolte dal tenero abbraccio dei polimeri che le preservano dai mali del mondo; più temibile tra tutti l'ammoniaca (NH3), che potrebbe produrre seri danni alle macrocelle.
Così l'Idrogeno verrebbe custodito in microfibre più sottili di un capello per assumere forma liquida, e forza propellente, al momento opportuno, quando una scaldatina a 80°C al Borano metterebbe in libertà l'Idrogeno. Con una resa, se confermata, “da paura”: 3 (tre) volte più energetico dell’invadente petrolio fossile.
Polimeri e Borano avrebbero poi superato a pieni voti l'esame temperatura. L'ostacolo rappresentato dalle temperature glaciali che tengono in vita l'idrogeno, sarebbe un residuo del passato. New Oil od anche Oil.2 (i genitori non hanno ancora deciso il nome del neonato ), se la passa magnificamente a temperatura ambiente. Per questo a Rutherford non hanno remore a presentarlo come la benzina sintetica del futuro.
Le cui virtù non sono finite. Altra obiezione che si potrebbe opporre, ed è stata opposta, all'Idrogeno è la difficoltà a farlo lavorare con i motori attualmente in circolazione. Macché, ribattono da Rutherford Appleton, la neobenzina è perfettamente in grado di cooperare con i motori a combustione interna così come sono. E giù il colpo di grazia al petrolio, da un secolo e mezzo sovrano assoluto dell'universo energetico.
Un saluto caro
con l’ausilio delle nanotecnologie (spazio ipermicroscopico), i ricercatori sono riusciti ad ingabbiare gocce di Idrogeno in una specie di tessuto polimerico (i polimeri sono gruppi di molecole che si sono aggregate), che ha anche il merito di tenerlo al riparo dalle pesanti attenzioni dell’Ossigeno che, impenitente libertino ( ), circola nell’aria e, appena sente odore di idrogeno, si fionda come un galletto bramoso di accoppiarsi (rustiche nozze da cui nasce, essenziale ed unica Sora Acqua).
Lo stringato ed abbottonatissimo comunicato dei Laboratori Ruthenford Appleton, dietro l’abracadabra di “elettrospinning coassiale”, pronunciato ( ), fa sapere che questa benzina liquida sarebbe formata da microcelle di Borano di Ammoniaca (sulla carta di identità: borazano-H3NBH3), avvolte dal tenero abbraccio dei polimeri che le preservano dai mali del mondo; più temibile tra tutti l'ammoniaca (NH3), che potrebbe produrre seri danni alle macrocelle.
Così l'Idrogeno verrebbe custodito in microfibre più sottili di un capello per assumere forma liquida, e forza propellente, al momento opportuno, quando una scaldatina a 80°C al Borano metterebbe in libertà l'Idrogeno. Con una resa, se confermata, “da paura”: 3 (tre) volte più energetico dell’invadente petrolio fossile.
Polimeri e Borano avrebbero poi superato a pieni voti l'esame temperatura. L'ostacolo rappresentato dalle temperature glaciali che tengono in vita l'idrogeno, sarebbe un residuo del passato. New Oil od anche Oil.2 (i genitori non hanno ancora deciso il nome del neonato ), se la passa magnificamente a temperatura ambiente. Per questo a Rutherford non hanno remore a presentarlo come la benzina sintetica del futuro.
Le cui virtù non sono finite. Altra obiezione che si potrebbe opporre, ed è stata opposta, all'Idrogeno è la difficoltà a farlo lavorare con i motori attualmente in circolazione. Macché, ribattono da Rutherford Appleton, la neobenzina è perfettamente in grado di cooperare con i motori a combustione interna così come sono. E giù il colpo di grazia al petrolio, da un secolo e mezzo sovrano assoluto dell'universo energetico.
Un saluto caro
Luigi FANIZZI
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Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
la notizia mi conforta e va un po' in controcorrente dato che pare ci sia l'intenzione di smantellare tutto il sistema incentivante per le fonti rinnovabili, vedasi "SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2009/28/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 23 APRILE 2009 SULLA PROMOZIONE DELL’USO DELL’ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, RECANTE MODIFICA E SUCCESSIVA ABROGAZIONE DELLE DIRETTIVE 2001/77/CE E 2003/30/CE"... un po' avvilente, sempre e comunque di tutta l'erba un fascio e nessuna vera attenzione per la produzione "diffusa" come quella domestica (che dovrebbe essere incentivata al massimo!!)
Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
Boh... sono un somaro in chimica, ma tutto ciò che serve ad affrancarci da quel liquido nero e puzzolente è benvenuto.
"you can blow out a candle, but you can't blow out a fire, once the flames begin to catch the wind will blow it higher"
Biko - Peter Gabriel
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Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
Una precisazione.
La possibilità di produrre e trasportare idrogeno, non sotto forma di gas (sia pure liquefatto refrigerato), ma, ad esempio, sotto forma di idruro metallico, non è certo una novità.
Ad esempio, già negli anni '90, quando ancora presiedevo il Comitato Esperti ONU sul trasporto di merci pericolose, fu inserita nella lista delle merci pericolose ai fini del trasporto la rubrica UN 3468 IDROGENO IN UN DISPOSIOTIVO DI STOCCAGGIO AD IDRURO METALLICO.
Naturalmente, e giustamente, poi i laboratori di ricerca sperimentano e propongono nuove tecnologie e nuovi materiali (nanomateriali compresi) atti a trattenere (nella forma più sicura possibile) l'idrogeno da utilizzare poi come combustibile.
Ma non era questo il mio punto !
Il mio problema è banalmente di bilancio energetico: per produrre l'idrogeno (che poi posso "sistemare", con nanotecnologie o meno, in molecole o strutture, metalliche o ammoniacali) ho boisogno di energia elettrica (prodotta, ammettiamo pure, con fonti rinnovabili). Se invece di alimentare un motore con l'idrogeno, lo alimento con l'energia elettrica che mi serve (con ovvia perdita di energia) per produrre l'idrogeno, risparmio un sacco di energia: tutto qui.
Naturalmente, scanso equivoci, sono più che favorevole a ridurre il consumo di combustibili fossili !
La possibilità di produrre e trasportare idrogeno, non sotto forma di gas (sia pure liquefatto refrigerato), ma, ad esempio, sotto forma di idruro metallico, non è certo una novità.
Ad esempio, già negli anni '90, quando ancora presiedevo il Comitato Esperti ONU sul trasporto di merci pericolose, fu inserita nella lista delle merci pericolose ai fini del trasporto la rubrica UN 3468 IDROGENO IN UN DISPOSIOTIVO DI STOCCAGGIO AD IDRURO METALLICO.
Naturalmente, e giustamente, poi i laboratori di ricerca sperimentano e propongono nuove tecnologie e nuovi materiali (nanomateriali compresi) atti a trattenere (nella forma più sicura possibile) l'idrogeno da utilizzare poi come combustibile.
Ma non era questo il mio punto !
Il mio problema è banalmente di bilancio energetico: per produrre l'idrogeno (che poi posso "sistemare", con nanotecnologie o meno, in molecole o strutture, metalliche o ammoniacali) ho boisogno di energia elettrica (prodotta, ammettiamo pure, con fonti rinnovabili). Se invece di alimentare un motore con l'idrogeno, lo alimento con l'energia elettrica che mi serve (con ovvia perdita di energia) per produrre l'idrogeno, risparmio un sacco di energia: tutto qui.
Naturalmente, scanso equivoci, sono più che favorevole a ridurre il consumo di combustibili fossili !
Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
Vorrei contribuire.
L'energia elettrica (la corrente elettrica) non é accumulabile, se non trasformandola in energia potenziale.
Mi spiego: quando viaggio con l'automobile, o viaggio a fari accesi o viaggio a fari spenti, non immagazzino ulteriormente e non impoverisco la batteria; batteria che mi permetterà l'avviamento del motorino la mattina, ma non immagazzinerà ulteriore energia in un lungo viaggio; se viaggio a fari spenti non avrò "immagazzinato più energia nella batteria", avrò sprecato energia.
Un altro esempio: in un impianto idroelettrico, dove l'invaso a monte mi alimenta la turbina a valle che mi produce tot kW/h, mi converrà sicuramente spendere 10-20 volte la corrente elettrica prodotta di giorno dalla turbina a valle atta a soddisfare le richieste di punta, se con una elettropompa -assorbendo di notte dalla rete una corrente che altrimenti andrebbe perduta- se di notte rimando, nell'invaso a monte l'acqua necessaria a soddisfare il carico di punta richiesto il giorno dopo che sarà fornito dalla turbina, che funziona solo a richiesta; anche se mi costa 10-20 volte di più.
Concludo: le centrali termoelettriche devono funzionare 24 h/g, le centrali eoliche devono funzionare finché c'é il vento, le centrali a pannelli solari ... fintanto che c'é l'irraggiamento solare; tutta l'energia elettrica, prodotta in più rispetto alla richiesta puntuale, o viene immagazzinata anche attraverso la produzione di Idrogeno (energia potenzialmente disponibile su richiesta) altrimenti andrà perduta.
Un saluto a tutti, Cesare.
L'energia elettrica (la corrente elettrica) non é accumulabile, se non trasformandola in energia potenziale.
Mi spiego: quando viaggio con l'automobile, o viaggio a fari accesi o viaggio a fari spenti, non immagazzino ulteriormente e non impoverisco la batteria; batteria che mi permetterà l'avviamento del motorino la mattina, ma non immagazzinerà ulteriore energia in un lungo viaggio; se viaggio a fari spenti non avrò "immagazzinato più energia nella batteria", avrò sprecato energia.
Un altro esempio: in un impianto idroelettrico, dove l'invaso a monte mi alimenta la turbina a valle che mi produce tot kW/h, mi converrà sicuramente spendere 10-20 volte la corrente elettrica prodotta di giorno dalla turbina a valle atta a soddisfare le richieste di punta, se con una elettropompa -assorbendo di notte dalla rete una corrente che altrimenti andrebbe perduta- se di notte rimando, nell'invaso a monte l'acqua necessaria a soddisfare il carico di punta richiesto il giorno dopo che sarà fornito dalla turbina, che funziona solo a richiesta; anche se mi costa 10-20 volte di più.
Concludo: le centrali termoelettriche devono funzionare 24 h/g, le centrali eoliche devono funzionare finché c'é il vento, le centrali a pannelli solari ... fintanto che c'é l'irraggiamento solare; tutta l'energia elettrica, prodotta in più rispetto alla richiesta puntuale, o viene immagazzinata anche attraverso la produzione di Idrogeno (energia potenzialmente disponibile su richiesta) altrimenti andrà perduta.
Un saluto a tutti, Cesare.
- orione
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Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
eh già! ...a meno che non si inventi un motore "wi-fi"
lexambiente fidelis
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Re: Idrogeno: La Puglia ci crede ed Investe in RICERCA
su banda libera però!