Il progetto del nuovo carburante è stato portato avanti dall'equipe del professor Stephen Bennington, in collaborazione con scienziati delle Università di Oxford e di Londra. Secondo i ricercatori, è possibile ottenere una benzina senza petrolio dal processo di sintesi dell’idrogeno. "Sono stati impiegate materie ad alta energia, incapsulate utilizzando una tecnica di nanostrutturazione chiamata elettrospray coassiale - così Stephen Voller, ceo di Cella Energy, descrive il processo di produzione del nuovo carburante – “.
In pratica i ricercatori hanno sviluppato un’innovativa tecnologia di conservazione dell'idrogeno, più semplice ed economica. L'incapsulamento sviluppato da Cella Energy permetterebbe, grazie all’ausilio delle nanotecnologie, di produrre microfibre di materiale di spessore fino a 30 volte inferiore a un capello. Questo nuovo materiale formerebbe una fibra in grado di contenere tanto idrogeno quanto i tradizionali serbatoi a pressione attualmente utilizzati e può inoltre essere trasformato in sostanza liquida distribuibile alle pompe.
"Abbiamo sintetizzato un carburante che può essere utilizzato nei motori attuali – afferma Voller -, rimpiazzando i combustibili tradizionali. Abbiamo impiegato materiali basati sull'idrogeno, che quindi non producono emissioni nocive, come se il motore utilizzato fosse elettrico".
“L'idrogeno è il carburante ideale - spiega Stephen Bennington - . Produce circa tre volte l'energia di una stessa quantità di carburante fossile, ma dai tubi di scappamento esce soltanto acqua. Insomma fare il pieno rimarrebbe un'esperienza del tutto simile a quella attuale, senza però l'odore del carburante e il rilascio di fumi nocivi”.
Nonostante numerosi studi e tentativi, attualmente il limite all’utilizzo di idrogeno come carburante per veicoli è rappresentato dallo stoccaggio e dalla distribuzione, processi che necessitano di condizioni termiche particolari e presentano costi di gestione elevati: due elementi che hanno frenato la diffusione delle nuove forme di propulsione. Ma Cella Energy sembra aver trovato una risposta. Intanto le sperimentazioni nei laboratori Rutherford Appleton vanno avanti e se il metodo elaborato produce i risultati che descrivono gli scienziati, l’era della mobilità verde potrebbe essere più vicina del previsto.
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(By O.O. -www.tecnici.it)